Preview NBA: Atlantic Division 2015/16

2
1910

previewnba

WESTERN CONFERENCE EASTERN CONFERENCE
Northwest Division Atlantic Division
Pacific Division Central Division
Southwest Division Southeast Division

 

Tempi duri per le franchigie lungo la costa atlantica, un tempo vere e proprie dominatrici della NBA, ora relegate al ruolo di outsider o peggio ancora di squadra materasso. Sommando i record dei 5 team dell’Atlantic Division durante la scorsa stagione, è lampante come questa sia stata la peggiore tra le 6 della lega: due squadre, New York e Philadelphia, che non hanno nemmeno superato il 25% di vittorie; due altre, Boston e Brooklyn, che hanno acciuffato i playoff per il rotto della cuffia, nonostante non abbiano nemmeno raggiunto il 50% di vittorie stagionali, e eliminate senza remore al primo turno; la vincitrice della Division, Toronto, addirittura sweeppata al primo turno da Washington.

Il mercato e la pre-season hanno offerto piccoli segnali di speranza: i Knicks hanno praticamente ricostruito il roster, i Raptors hanno puntellato la rosa con elementi importanti, i Celtics proveranno a dare continuità al progetto Stevens, i Nets possono contare su 2-3 elementi di grande qualità; più difficile la situazione dei 76ers che, almeno ai nastri di partenza, partono come la squadra peggiore dell’intera NBA.

 

Il ranking dell’Atlantic Division

1 – TORONTO RAPTORS

La franchigia canadese guidata dal General Manager Masai Ujiri ha condotto un mercato intelligente volto al rafforzamento di un roster già competitivo. Perso Lou Williams, Sixth Man of the Year volato a Los Angeles sponda Lakers, è arrivato Corey Joseph dagli Spurs per dar rifiato alle guardie Lowry e DeRozan. Il quintetto titolare è stato arricchito notevolmente con l’acquisizione dell’ala piccola ex Atlanta Hawks, DeMarre Carroll, elemento di grande fisicità e letale dall’arco. Anthony Bennett è all’ultima spiaggia per dimostrare che il suo talento può valere una prima scelta al Draft: la sua presenza sarà importante per dare un’alternativa nel reparto lunghi a Patrick Patterson e Jonas Valanciunas, quest’ultimo atteso per la definitiva consacrazione come uno dei centri più dominanti della Lega, dopo essere uscito a testa altissima dall’Eurobasket. Ultimo, ma non per rilievo, è l’acquisto di Luis Scola, giocatore di grande esperienza e carisma, le cui qualità erano piuttosto carenti in quel di Toronto. Quasi scontata la vittoria nella Division, i Dinosauri saranno obbligati a superare almeno il primo scoglio ai playoff.

2 – BOSTON CELTICS

Autentica rivelazione o fuoco di paglia? Il settimo posto nella Eastern Conference dello scorso anno ha sorpreso tutti, perfino la sofisticata tifoseria Celtics; ora però sarà necessario riconfermare i numeri e la qualità del gioco espressi a partire dalla seconda metà della passata stagione. La free agency prospettava fuochi d’artificio, la piazza si aspettava qualche grande botto in grado di rilanciare del tutto le sorti di una franchigia storica e vincente, invece la campagna acquisti è stata piuttosto sotto tono. Brad Stevens, allenatore ambizioso e in rampa di lancio, potrà però contare su due nuovi innesti: Amir Johnson dai Raptors e David Lee dai campioni in carica degli Warriors. Stesso ruolo (ala grande) ma con caratteristiche diverse, sarà difficile ma non impossibile vederli entrambi sul parquet; sarà necessario cercare fin da subito l’affinità giusta con le particolari doti del centro titolare Kelly Olynyk. La costruzione del gioco, invece, dovrà passare dalle mani del giovane sophomore Marcus Smart, sesta scelta al Draft 2014, il quale ha saputo fin da subito prendere in mano le redini del gioco; ad Isaiah Thomas, leader tecnico della franchigia, il compito di assicurare tanti punti e freschezza in uscita dalla panchina. Persa l’occasione di rilanciarsi per obiettivi più ambiziosi, Boston sarà obbligata a uscire nuovamente vittoriosa dalla corsa ad un ticket per la post-season.

3 – NEW YORK KNICKS

Messa da parte la stagione più deludente della loro storia, il Coach Zen e i suoi Knicks sono obbligati al rilancio. La scelta di puntare su Derek Fisher, scudiero di Jackson ai tempi dei Lakers ed esperto della triangle offense, non ha pagato dividendi al primo giro e e un altro fallimento potrebbe mandare a monte l’intero progetto. Ricostruito del tutto il roster, le grandi speranze sono arrivate dal Draft: Kristaps Porzingis scelto alla 4 e Jerian Grant scelto alla 19. Difficile arrivare alle grandi stelle della free agency, è stato condotto comunque un mercato finalizzato al rafforzamento generale della rosa, assicurandosi: un centro di grande sostanza come Robin Lopez; uno tra i migliori catch and shoot del panorama cestistico del calibro di Aaron Afflalo; tre ottimi lunghi in entrata dalla panchina tra i quali Kevin Seraphin, Kyle O’Quinn e Derrick Williams. Con Josè Calderon e soprattutto Carmelo Anthony guariti dai malanni che li hanno afflitti nei mesi precedenti, i Knicks potrebbero rientrare tra le rivelazioni della stagione alle porte. Basterà per riportare l’eccentrica folla del Madison Square Garden ai playoff?

4 – BROOKLYN NETS

Chiusa definitivamente l’era Big3 con la cessione di Deron Williams ai Mavericks, l’altra metà della Grande Mela si appresta a iniziare la stagione tra gli sfavori del pronostico. La qualità nel roster non manca, ciò che preoccupa sono le condizioni fisiche e l’avanzare dell’età di molti elementi. Confermati Brook Lopez e Thaddeus Young, è arrivato Andrea Bargnani a dar manforte e imprevedibilità a un pacchetto lunghi che assicura grande qualità ma anche qualche infortunio di troppo. Jarrett Jack e Joe Johnson, entrambi sul viale del tramonto, saranno costretti ancora una volta agli straordinari; i loro rendimenti, già incostanti l’anno scorso, sono previsti in calo. Il coach Lionel Hollins deve attrezzarsi per i miracoli.

5 – PHILADELPHIA 76ERS

Avere a disposizione i tre potenziali migliori centri chiamati agli ultimi tre Draft non basta per rendere i 76ers una franchigia competitiva. Nerlens Noel, il prospetto più interessante del roster, ha disputato un’ottima stagione e la sua crescita sarà fondamentale per le sorti di Philly; la sua progressiva trasformazione in ala grande permette una più facile convivenza con Jahlil Okafor, autentico fenomeno a livello universitario, le cui statistiche in pre-season fanno ben sperare. Se poi dovesse tornare in forma l’altra star universitaria, quel Joel Embiid scelto alla 3 nel Draft 2014, si preannuncerebbe un futuro roseo nella città dell’amore. A ciò fa da contraltare un presente avverso, un record da troppo tempo sotto il 25% di vittorie, scelte di mercato sbagliate e un pacchetto guardie nemmeno lontanamente vicino alla qualità dei lunghi. A meno di clamorosi exploit della coppia Noel-Okafor, in casa 76ers si prospetta una nuova annata di tanking nella speranza di accumulare talento per le stagioni a venire.

Manca pochissimo all’inizio della stagione 2015/16. Ecco una bella infografica riassuntiva realizzata da stampaprint.net

Infografica NBA - © 2015 Stampaprint.net
Infografica NBA – © 2015 Stampaprint.net

2 COMMENTS

  1. Mah!!! Toronto sopra tutti ci sta, anche se non mi aspetto nulla di più rispetto allo scorso anno (49 vinte). Mi aspetto invece una crescita ulteriore da parte di Boston (40 vinte lo scorso anno). NY come al solito sarà melo dipendente, mentre se la salute li assiste vedo bene i Nets. Phila … speriamo almeno faccia divertire.

Comments are closed.