Rookies of the month: Gennaio. Towns e Porzingis leader al Rising Stars Challenge

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Towns & Porzingis - © 2016 twitter/nbacom
Towns & Porzingis – © 2016 twitter/nbacom

Proseguiamo la nostra rassegna sull’andamento dei rookies, concentrandoci sulle migliori performance offerte nel mese di Gennaio. Alcuni di loro si possono già considerare leader delle rispettive franchigie, alcuni lo potranno diventare in un futuro più o meno prossimo, altri risultano essere delle piacevoli scoperte; le loro prestazioni possono giocare a favore o contro le sorti delle 30 squadre della Lega.

IL DUELLO

Ci sono pochi dubbi ormai: il Rookie of the Year sarà prerogativa di Karl-Anthony Towns e Kristaps Porzingis. Il Rising Stars Challenge di Toronto rappresenterà un nuovo episodio dell’avvincente testa a testa tra i due astri nascenti, entrambi nominati leader, rispettivamente, del Team USA e del Team World.
Rispetto ai mesi precedenti, il gap tecnico sembra essersi ridotto: nonostante le già 23 doppie doppie collezionate e una media nel 2016 da 15.5 punti più 10.5 rimbalzi, le performance della prima scelta assoluta al draft hanno risentito del terribile andazzo di Minnesota (solo 2 vinte a Gennaio!); il Lettone newyorchese, al contrario, ha approfittato delle ripetute assenze di Carmelo Anthony per trascinare individualmente i Knicks, piazzando una sensazionale doppia doppia da 28 punti e 11 rimbalzi contro la schiacciasassi guidata da Gregg Popovich, e in generale una media da 16 punti, 7.5 rimbalzi e 2 stoppate a gara. Inoltre, le diverse ambizioni playoff delle rispettive franchigie giocheranno a favore di Porzingis, che con un Melo libero da infortuni e qualche innesto dal mercato può sperare di strappare un ticket per la post-season.

IN RISALITA

Finalmente Jahlil Okafor: il centro venuto da Duke University, messe da parte risse e sostanze stupefacenti, è riuscito a dare continuità alle sue ottime performance (18 punti più 6 rimbalzi a partita) guidando i redivivi 76ers a 4 insperate vittorie nel mese di Gennaio. Lui e Noel saranno il futuro di una franchigia che sta iniziando a porre le basi per un futuro, si spera, più vincente del drammatico presente.
Due altri lunghi in risalita sono Willie Cauley-Stein e Myles Turner: entrambi penalizzati da infortuni nei mesi precedenti, sono riusciti a conquistare minuti importanti nelle rotazioni, rispettivamente, di Sacramento e Indiana. Il centro dei Kings è estremamente funzionale, dal punto di vista tattico, ad un roster preponderantemente votato all’attacco e alla ricerca di essenziali abilità difensive che il rookie da Kentucky può assicurare; discorso inverso, invece, per Myles Turner, unico lungo con punti nelle mani (11.5 punti di media) presente nella rosa dei Pacers. Entrambi con una media di 20 minuti a partita, sono destinati ad un impiego sempre più continuo.

SORPRESE

Non c’è da meravigliarsi se nella NBA del terzo millennio, fra le sorprese assolute, vi figurano un serbo e un tunisino: stiamo parlando di Boban Marjanovic e Salah Mejri.
Il gigante slavo dei San Antonio Spurs (220 cm per 130 kg!) è la novità più interessante della stagione nero-argento: prelevato dalla Stella Rossa, dopo un paio di mesi passati a dominare in D-League, Gregg Popovich ha scommesso su di lui ed è stato ripagato, al momento, da prestazioni convincenti che segnano 8 punti e 5 rimbalzi in 12 minuti di impiego.
Discorso analogo per il tunisino ex Real Madrid, sconosciuto ai tifosi di Dallas fino al mese di Gennaio. Il gigante mediterraneo, sebbene abbia collezionato soltanto 8 presenze, è diventato uno dei beniamini del pubblico grazie al suo impegno, alla sua corsa e alle sue abilità di rimbalzista (6 di media); nel derby texano contro i Rockets ha segnato anche la sua prima doppia-doppia in NBA (10 punti + 11 rimbalzi). Leader della nazionale tunisina, Mejri sarà avversario ostico della nostra nazionale al Preolimpico di Torino.

CONFERME

Sebbene i fans dei Lakers si siano rassegnati ad una stagione sotto le aspettative, le prestazioni costanti e convincenti di D’Angelo Russell lasciano presagire un futuro ben diverso per i californiani, quantunque riescano a creare un contesto in grado di realizzare gli enormi margini di crescita di cui dispone il ragazzo. A Gennaio, il rookie da Ohio State ha saputo offrire performance brillanti anche contro avversari ben più quotati: si vedano i 18 punti contro i San Antonio Spurs e i 27 contro i Sacramento Kings.
Avvio complicato, poi un mese di dicembre più che positivo, adesso una piacevole conferma per una franchigia stabilizzatasi nei bassifondi della Eastern Conference: si tratta del rookie di Charlotte, tale Frank Kaminsky. Con l’infortunio di Al Jefferson, il giovane Hornets è diventato il centro titolare dello scacchiere di Coach Steve Clifford, che adesso potrebbe decidere di cedere uno fra lo stesso Big Al e Cody Zeller per ottenere spazio salariale e risollevare le sorti della squadra di Michael Jordan.

5 COMMENTS

  1. Draft che si sta confermando eccezionale. Tranne Hezonja quasi tutte le lottery pick stanno facendo vedere ottime cose (oppure hanno margini notevoli di crescita). Potrebbe tranquillamente passare alla storia come uno dei migliori draft di sempre.
    Okafor sta beneficando dell’avere un play che gestisce la palla in maniera decente (Smith) ma rimane sempre un buco difensivamente coperto, solo parzialmente, da Noel.

    Comunque non mi pare che ci sia partita per il ROY, Porzingis sta trovando le classiche difficoltà del rookie wall (cioè quando gli avversari ti prendono le misure a metà stagione) mentre KAT ha prezo un autotreno e lo ha sfondato.

  2. Bell’articolo, ma non vedo il nome di Nikola Jokic dei Nuggets, che pur essendo stato scelto nel 2014 dovrebbe essere un Rookie, o sbaglio?

    • Certo, Jokic è un rookie molto valido. Purtroppo, come lui, sono stati esclusi anche altri giovani rampanti che però sono stati citati nelle rubriche dei mesi precedenti; se il serbo avrà continuità, troverà senz’altro spazio nei prossimi articoli sui rookies. 🙂

    • I have a dream: che San Antonio non riesca a prendersi un super prospetto e che l’Ovest sia un filo più equilibrato!

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