Final Eight Coppa Italia 2016: tutto il meglio dei quarti di finale

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Calendario Final Eight Coppa Italia 2016
Calendario Final Eight Coppa Italia 2016
Un grande weekend di basket al Mediolanum Forum di Assago, con la Coppa Italia di basket pronta ad entusiasmare i tifosi delle otto squadre impegnate: Reggio Emilia, Milano, Cremona, Pistoia, Trento, Sassari, Venezia ed Avellino.Per quattro di loro però il cammino si è già interrotto (chi in modo netto chi in modo roccambolesco) e la testa dovrà già andare al prossimo impegno di campionato.

La Giorgio Tesi Pistoia ha retto per poco più di un tempo contro Trento, giocando due quarti di grandi basket sulle ali dell’entusiasmo prodotto dai propri tifosi, i più eclatanti di giornata insieme a quelli di Avellino. Gli avversari, però, usciti galvanizzati dagli spogliatoi hanno avuto ragione dei toscani e affronteranno nella semifinale di domani proprio gli irpini, strepitosi nel domare la prima della classe, Reggio Emilia. Veikalas e Nunnally hanno messo una sentenza sull’upset di giornata, guadagnandosi il biglietto verso un sogno chiamato finale. Dall’altra parte arriverà il confronto tra Milano, agilmente vittoriosa contro una Venezia che ha dimostrato di essere davvero troppa poca cosa per reggere il confronto con chi è attualmente in testa al campionato, e Cremona. Quest’ultima ha scritto un’impresa meravigliosa nella rimonta compiuta contro Sassari, che già pregustava la semifinale, ma è stata ripresa allo scadere da una tripla di Cazzolato e sconfitta nettamente al supplementare.

EA7 EMPORIO ARMANI MILANO (2) 88 – UMANA REYER VENEZIA (7) 59

Il pubblico di casa è accorso in buon numero per sostenere i propri beniamini e la squadra risponde con un inizio di livello, in cui spicca l’atletismo di Macvan e la prestanza fisica del nuovo arrivato Batista. Milano, pur non entusiasmando, si prende un buon margine grazie alle giocate di Simon, mentre dall’altra parte i tanti errori di Goss e di Viggiano non permettono ai veneti di tornare a contatto. I biancorossi, però, peccano di imprecisione e soltanto uno sciagurato primo quarto della Reyer (2/9 da oltre l’arco e 5 palle perse) può favorire i padroni di casa, avanti 18-10. McLean a rimbalzo è una furia e porta i meneghini oltre la doppia cifra di vantaggio, con Venezia incapace di trovare le contromisure adatte. Batista è impacciato sotto canestro e la partita, non fosse per le fiammate di Green e Macvan, sarebbe soporifera. Di colpo, però, il canestro smette di essere chimera ed i punti a tabellone scorrono veloci, quanto fanno, però, anche le palle perse (19 all’intervallo). McLean continua ad essere un fattore (8 punti e 6 rimbalzi all’intervallo) e l’Olimpia approccia la pausa lunga avanti 7 punti, graziata da un Viggiano che dall’angolo non vede l’ombra di un canestro. 38-31 in un primo tempo certo non esaltante.

Le due squadre al rientro dagli spogliatoi si confermano confuse e senza una grande idea di gioco. Owens scalda la platea posterizzando un deludente Batista, ripetendosi in sequenza per far restare Venezia nel match. Milano, però, scalda i motori grazie al duo in regia Cinciarini-Simon, mentre la Reyer non fa che peggiorare un fatturato da oltre l’arco con appena 5 triple a segno su 20 tentativi (6/24 a fine quarto). L’Olimpia senza il suo capitano Gentile, in panchina per consentire alla squadra di raggiungere il numero utile di italiani, fatica a trovare un leader offensivo, ma dall’altra parte la squadra di De Raffaele non ha a chi affidarsi allo stesso modo. Simon (13 punti, 4 rimbalzi, 3 assist e 2 palle recuperate), però, è illuminante e, quando Lafayette inizia a trovare un feeling col canestro, Milano vola avanti oltre le 20 lunghezze. Il 12-2 di parziale per i padroni di casa con cui si apre l’ultimo quarto certo non aiuta la Reyer a tornare in scia, anzi la schiaccia sotto oltre 30 punti di svantaggio. Resta in campo chi ha più bisogno di giocare ed entrano sul parquet le seconde linee. Sanders vola a 16 punti e Venezia chiude mestamente un match giocato malissimo con nessun giocatore oltre il 10 di valutazione. L’Olimpia domina e vince 88-59, volando nella semifinale di domani contro Cremona.

GRISSIN BON REGGIO EMILIA (1) 87 – SIDIGAS AVELLINO (8) 94

Grande tifo da entrambi i lati del campo, con Avellino che porta la rappresentanza delle grandi occasioni e Reggio Emilia risponde presente. Partita di grande intensità, con Golubovic padrone del pitturato da una parte e dall’altra ad inventare Marques Green, il quale ha già vinto due volte la Coppa Italia con Avellino e Sassari, oltre che fatto del Forum la sua casa quando militava nell’Olimpia. Il suo primo errore dopo tre bombe consecutive a segno, lancia un parziale di Polonara di sette punti consecutivi ed il conseguente vantaggio oltre il possesso per la Grissin Bon. L’equilibrio la fa da padrone negli ultimi minuti di gioco ed il primo quarto si chiude sul 22-17 per Reggio Emilia. La squadra di Menetti prova più volte lo strappo, ma Avellino, soprattutto grazie a Veikalas, resta a contatto. E’ Ragland, con un gioco da tre punti, a fissare la parità a quota 30. L’ex Cantù e Milano, insieme al compagno di squadra lituano, ribalta definitivamente la situazione dando sette punti di vantaggio ai lupi. Kaukenas apre il fuoco, ma anche per colpa di un fatturato a rimbalzo deficitario (11 contro 21), Reggio Emilia chiude sotto 39-44 all’intervallo.

Pietro Aradori & Amedeo Della Valle
Pietro Aradori & Amedeo Della Valle

Golubovic si conferma un ottimo innesto per questa Grissin Bon sotto canestro, ma dall’altra parte Nunnally si sblocca finalmente da tre punti dopo quattro errori consecutivi ed Acker ne mette quattro in fila. Il secondo miglior marcatore della Serie A (18.4 punti a partita) continua a colpire da oltre l’arco e Cervi segna i primi due punti della sua partita, da allegare ai 7 rimbalzi, per il massimo vantaggio dei lupi. Avellino ha un range incredibile di possibilità offensive e ne sfrutta la maggior parte, al contrario degli avversari, sotto di nove sul 53-62 al termine del terzo quarto. E’ una partita dalle mille emozioni nei dieci minuti rimasti sul cronometro. Buva diventa il quarto irpino in doppia cifra e Veikalas continua a macinare punti, arrivano a quota 21 senza errori al tiro. Per Reggio Emilia, però, un Veremeenko dominante sotto canestro, con l’aiuto delle triple di Gentile e Della Valle, tiene la squadra a contatto. Aradori iscrive il suo nome a tabellino con i punti del -4. Il bielorusso è sciagurato nello sbagliare due liberi fondamentali, mentre Ragland sale ad 8/10 dalla lunetta e a 19 punti totali, con 7 assist, per riportare i suoi oltre la doppia cifra di vantaggio. Sotto di 9 la Grissin Bon riceve il regalo dell’antisportivo a Veikalas e ne guadagna tre punti, cui seguono altri due facili di Polonara. Nunnally, però, inchioda la schiacciata del successo ed Avellino vola in semifinale vincendo per 94-87 l’ottava partita consecutiva. L’upset alla prima testa di serie è completato, Trento è avvisata.

VANOLI CREMONA (3) 97 – BANCO DI SARDEGNA SASSARI (6) 89

Il secondo quarto di finale comincia tra una discreta cornice di pubblico, con i tifosi sardi a farsi sentire pur in numero inferiore rispetto ai supporters di Cremona. Alexander si regala 6 dei primi 8 punti del match, a comporre un parziale magico per Sassari. Marco Calvani è scatenato in panchina, Cesare Pancotto, alla partita numero 1.000 su una panchina italiana, è più tranquillo e si gode un parziale favorevole propiziato da un ottimo Cusin sotto le plance. Un Washington indiavolato da oltre l’arco ricuce il divario ed il primo tempo viaggia piacevole sul filo di un sostanziale equilibrio, confermato dal 23-20 per il Banco con cui si chiudono i dieci minuti iniziali. Il secondo quarto regala pochi punti e, di conseguenza, spunti d’interesse. Tanti falli, tra cui il terzo per il rientrante McGee, apparso non al meglio, spezzettano il gioco ed il punteggio si muove a rilento tra due squadre equilibrate, ma certo poco incisive. Sassari appare nervosa e spaesata, con Mitchell lontano parente dell’MVP dell’anno passato con la maglia di Trento. La quarta tripla su altrettanti tentativi di Washington lancia Cremona avanti 34-29 all’intervallo.

Tyrus McGee & Marco Cusin
Tyrus McGee & Marco Cusin

Sassari rientra dagli spogliatoi con un’infrazione di passi, Cremona invece trova il canestro con apparente continuità. Una tripla di Devecchi ed un veloce contropiede di Logan, dopo una palla recuperata, rimettono un solo possesso tra le due squadre. La Vanoli accelera prepotentemente con Turner e Washington e sembra poter mettere il break decisivo, ma il numero 3 avversario non è intenzionato a mollare e piazza un parziale praticamente in solitaria fino alla parità, che ben presto si tramuta in vantaggio per i sardi. Al termine del terzo quarto sono già 19 i punti di Logan, con un solo errore al tiro, 5 assist e 3 palle recuperate. Il risveglio di Mitchell coincide con quello di tutta la squadra, che arriva all’ultimo periodo avanti 56-49 grazie ad un travolgente parziale da 27-15. Cremona prova in tutti i modi a rientrare in partita, Washington tiene accesa la fiammella con rimbalzi di grande importanza, ma sono soprattutto due triple di Turner a riaprire incredibilmente i conti sul -3. Il finale è confuso e convulso, Sassari spreca e Mian colpisce ancora da oltre l’arco per il 70-71 che infiamma il pubblico della Vanoli. Logan, però, è glaciale dalla lunetta e si guadagna un pazzesco 41 di valutazione (29 punti, 6 assist, 3 palle recuperate e 10 falli subiti). Mcgee segna una tripla dopo 5 errori consecutivi, il nativo di Chicago è perfetto in lunetta, ma Cazzolato ha tra le mani la tripla del pareggio da casa sua e la infila praticamente allo scadere. E’ supplementare sul 77-77.

Cremona senza Washington, che chiude con 17 punti, fuori per falli, ma nonostante ciò lancia la fuga. Mcgee stoppa e Turner conclude dall’altra parte del campo con una tripla mortifera, parte del 10-0 di parziale iniziale. Sassari non trova più la via del canestro, finché Mitchell non segna due liberi liberatori. Logan non è più quello dei regolamentari, ma Sassari si riporta a 4 lunghezze di distanza grazie agli errori degli avversari. Cremona, comunque, grazie ai 28 punti, con 5 rimbalzi e 4 assist, di un Turner eccellente vola in semifinale col punteggio finale di 97-89.

GIORGIO TESI PISTOIA (4) 74 – DOLOMITI ENERGIA TRENTO (5) 81

Per il primo quarto di finale il Forum, semivuoto, è scaldato dai tifosi di Pistoia, accorsi in buon numero per sostenere a gran voce la propria squadra. Il primo canestro della Coppa Italia 2016 è di Czyz, preludio ad un primo quarto equilibrato e combattuto. L’inizio è contratto per entrambe le squadre, fioccano palle perse ed errori al tiro. A scaldare gli animi sono le triple di Trento (3/4 da oltre l’arco, 0/9 per la Giorgio Tesi) da una parte e lo scatenato Lombardi dall’altra, autore tra le altre di 7 punti nei primi 10 minuti di gioco. I due giocatori più attesi, Wright e Kirk, sbagliano tanto, ma il numero 63 di Pistoia si regala quattro punti decisivi per tenere i suoi a contatto sul 15-17. La partita si dimostra punto a punto anche ad inizio secondo quarto prima che i biancorossi lancino il primo break. Per la Dolomiti Energia a far la differenza sono i lunghi, mentre Pistoia cavalca un Czyz dominante in penetrazione ed i tanti errori avversari, per portarsi avanti anche di dieci lunghezze. Sanders è il primo a raggiungere la doppia cifra e riporta i suoi a contatto, ma gli ultimi minuti sono una sfida a distanza tra Antonutti e Pascolo, decisivo con i suoi 8 punti. Un primo tempo esaltante vede Pistoia avanti 39-37. Malissimo la squadra di Vincenzo Esposito da oltre l’arco (1/15), mentre gli uomini di Massimo Buscaglia faticano a rimbalzo (16 contro 25).

Alex Kirk
Alex Kirk

Trento rientra dagli spogliatoi col piglio giusto e demolisce gli avversari con dieci minuti di intensità pazzesca, piazzando un parziale di 24-10, trascinata dal duo Wright-Pascolo, capace di 21 punti e 12 rimbalzi complessivi. Kirk e Antonutti raggiungono i 10 punti, Lombardi (9 punti, 7 rimbalzi, 4 assist) continua ad essere decisivo in entrambe le fasi di gioco, ma la Giorgio Tesi paga la pessima vena di Blackshear (1/10 al tiro, 0/7 da due) e Knowles (1/7). Nel finale di quarto è letale Poeta, che ferma il tentativo di rimonta avversario con 6 punti consecutivi. Pistoia prova a lanciare la rimonta e due triple consecutive riportano la squadra sul -7, ma la Dolomiti Energia è devastante da oltre l’arco (10/19) ed un fenomenale Wright (18 punti e 9 rimbalzi) permette ai suoi di vivere un finale relativamente tranquillo con un buon vantaggio di margine. Czyz è il migliore degli avversari con 20 punti e 7 rimbalzi e prova con energia a tenere la Giorgio Tesi nel match, ma non trova l’aiuto sperato da un deludente Kirk (10 punti e 5 rimbalzi). Senza una solida performance del suo leader, Pistoia esce malamente sconfitta. Trento avanza alla semifinale di domani grazie al successo per 81-74.