Verso il Draft 2016: Buddy Hield, sarà una star anche in NBA?

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Negli ultimi anni quando si parla di Draft NBA si parla soprattutto di ‘One and Done’ ovvero di ragazzi che trascorro un anno al college (o all’estero come fecero Jennings e Mudiay), come prevede il regolamento sull’età di ingresso al piano di sopra, prima di potersi dichiarare e rendersi eleggibili per il Draft di cui sopra. Anche nel 2016 sono i freshmen ad attirare l’attenzione, i vari Ben Simmons, Brandon Ingram, Skal Labissiere, Henry Ellenson. Nelle ultime settimane è però salito alla ribalta il nome di Buddy Hield, senior di Oklahoma e serio candidato al premio di Player of the Year. La guardia dei Sooners non è una sorpresa, intendiamoci, ma a suon di trentelli a piazzato anche il suo nome tra i candidati ad un posto in Lotteria!

CHI E’ BUDDY HIELD

Buddy Hield ha da poco compiuto 22 anni essendo nato il 17 dicembre 1993. Il ragazzo, guardia di 193 cm per 96 kg, è di Freeport, isole Bahamas, un caraibico insomma. Buddy è un ragazzo solare, sempre col sorriso, ha tre fratelli e tre sorelle e si è trasferito negli Stati Uniti nel 2010 per frequentare l’high school. Ha giocato due stagioni alla Sunrise Christian Academy di Wichita, in Kansas, e nella stagione da senior ha viaggiato a quasi 23 punti di media col 49% al tiro in 21 minuti a sera. Inevitabile che su di lui si posassero gli occhi di coach Bill Self e dei Kansas Jayhawks ma, un po’ a sorpresa, Hield ha accettato una borsa di studio per gli Oklahoma Sooners di Lon Kruger. Anche Colorado ci aveva provato ma il nativo della Bahamas ha deciso di trasferirsi a Norman. La stagione da freshman fu interlocutoria ma già dal secondo anno divenne il leader dei Sooners: l’anno scorso, da junior, l’affermazione con i titoli di miglior marcatore e miglior giocatore della Big 12 e l’inserimento nel terzo quintetto All American.

CHE TIPO DI GIOCATORE E’

He can scores, baby!“. Si può riassumere così il tipo di giocare che è Buddy Hield. Il nativo delle Bahamas è una guardia pura, un attaccante 5 stelle lusso, un’arma non fermabile a livello di college dove i suoi 193 cm scarsi sono più che sufficienti per attaccare fino al ferro. Hield sa segnare davvero in tutti i modi, è molto efficace con la palla in mano sia andando in penetrazione, sia con il palleggio arresto tiro, soprattutto da tre, ma anche lontano dal pallone, ricevendo in uscita dai blocchi dove è mortifero in ‘catch and shoot‘. Non è un super atleta ma è un giocatore con un motore incredibile, non si prende pause, è sempre in movimento, molto bravo in transizione e negli spazi. Ha braccia lunghe e buona mobilità anche se deve migliorare in difesa. Tornando all’attacco, deve migliorare nelle letture e riuscire a coinvolgere di più i compagni perchè a volte si trova a forzare, soprattutto nei primi secondi dell’azione.

Però stiamo davvero parlando di un attaccante senza eguali a livello NCAA, un giocatore che viaggia a 26 punti di media (+9 rispetto all’anno scorso) in 34 minuti col 52% dal campo, il 50% da tre (su oltre 8 tentativi a partita) e il 90% ai liberi, più 6 rimbalzi, 2.3 assist e 3 palle perse. Hield, giocatore che si accende in particolar modo nel finale delle gare punto a punto (ha segnato la tripla della vittoria su Texas) dove mette in mostra tutta la sua leadership, ha firmato prestazioni stellari in questa stagione con Oklahoma, con 8 gare sopra quota 30 punti (da segnalare i 32 contro la LSU di Simmons) e soprattutto l’incredibile gara da 46 punti con 8 triple nella sconfitta in triplo overtime dei Sooners sul campo di Kansas, col pubblico della Allen Fieldhouse che gli ha tributato una standing ovation mentre veniva intervistato da Espn.

FUTURO IN NBA

Negli ultimi anni sono davvero pochi i senior (i ragazzi che completano il quadriennio universitario) che vengono scelti in Lotteria al Draft: andiamo da Frank Kaminsky a Doug McDermott passando per CJ McCollum e Jimmer Fredette. Il motivo è che questi ragazzi, e sarà così anche nel caso di Hield, non promettono grandi possibilità di upside, di lavorare sul proprio potenziale perchè di fatto si presentano in NBA come giocatori fatti e finiti, che possono sì migliorare e crescere ancora ma non a livelli dei Simmons, degli Ingram, dei Labissiere. L’asso di Oklahoma, che non aveva un giocatore di questo calibro dai tempi di Blake Griffin, in prospettiva NBA è la classica combo guard, un guardia tiratrice undersized e contemporaneamente un giocatore che non ha le caratteristiche per fare il playmaker.

Hield può ricordare un Dwyane Wade con più tiro da fuori e meno ‘playmaking’, alcuni lo avvicinano a James Harden anche se non ha la varietà offensiva e il ball handling del Barba, mentre forse il paragone più calzante è quello con CJ McCollum di Portland, un esterno che può giocare da 2 o da 1 se serve, con possibilità di gestire il pallone ma anche di giocare lontano dalla palla per ricevere e tirare o attaccare il ferro sfruttando la grande forza nella parte superiore del corpo. Deve migliorare nella gestione della palla, nelle letture, nel coinvolgimento dei compagni mentre per quanto riguarda il range di tiro, l’etica del lavoro, l’allenabilità, l’impegno in difesa e solidità fisica e mentale siamo assolutamente al top. Dal piano di sopra lo stanno osservando e le sue prestazioni hanno attirato l’ammirazione di gente del calibro di Chris Paul, Damian Lillard, Chandler Parsons e persino il leggendario Scottie Pippen. Il dado è tratto.