Eurolega, 12a giornata Top 16: cadono tutte le Big

0
984

Nel dodicesimo round di Euroleague spicca la convincente vittoria dell’Olympiakos contro il Real Madrid che rilancia fortemente la candidatura dei greci ai playoff. Due punti importanti per la compagine biancorossa che inguaia il Real di Laso, attualmente sesto causa differenza canestri. Il girone F resta una polveriera pronta ad esplodere, con ben quattro squadre stazionate a sei punti. Il Brose Bamberg si rifà sotto, complice la vittoria contro un Cska Mosca forse appagato dalla qualificazione, mentre il Laboral Kuxta si porta a soli due punti dalla qualificazione ai playoff con la vittoria contro il Barcellona.
Nel girone E il Lokomotiv Kuban ottiene la qualificazione sotterrando la Stella Rossa Belgrado di oltre venti punti mentre Pananthinaikos ed Efes si giocano l’ultimo posto disponibile vincendo rispettivamente contro Darussafaka e Malaga.

MVP

Tyler Honeycutt: l’ala americana classe 1990 guida il Khimki all’importante affermazione contro lo Zalgiris Kaunas, ormai pienamente estromesso dalla lotta playoff. L’ex giocatore di Sacramento, cresciuto nei collage americani, impartisce una lezione ai lunghi lituani, troneggiando nell’area avversaria. 10 punti (4/5 da due) e ben 17 rimbalzi sono le cifre che hanno permesso ai russi di archiviare la pratica lituana e aggiungere un ulteriore step alla qualificazione playoff.

TOP

Olympiakos: con le spalle al muro i greci sfoderano il loro lato migliore aggrappandosi a quel coraggio tipico degli uomini del Pireo. Due vittorie consecutive lanciano la formazione biancorossa al terzo posto in classifica, guadagnandosi temporaneamente il pass playoff. Contro il Real Madrid coach Sfairopoulos impartisce una lezione tattica al più quotato Laso, rifilando 99 punti ai campioni in carica. L’Olympiakos ha tirato con quasi il 50% da due e da tre, rimarcando la leadership di Spanoulis (19 pt), Printezis (17 pt) e Mantzaris (18 pt). L’Europa cestistica intera è avvertita, i rossi di Atene sono tornati.

FLOP

Real Madrid. Si potrebbe parlare delle brutte figure di Cska Mosca e Fenerbahce, entrambe qualificate e mai scese in campo contro Bamberg e Cedevita (quest’ultima vittoriosa di trenta punti), ma la palma di flop va al Real Madrid che rischia di compromettere il proprio cammino europeo con la sconfitta di Atene. Coach Laso ha archiviato la pratica Olympiakos con un “non siamo mai scesi in campo” per nascondere le difficoltà di un team terribilmente discontinuo durante la stagione. Il 38% da tre e i 99 punti subiti sono delle sirene di allarme che non piacciono a Perez, ma il dato preoccupante è lo zero alla voce punti dei nuovi acquisti Taylor-Lima con Thompkins out, mai inseriti nei meccanismi spagnoli. Il consiglio a Laso è quello di puntare sulla collaudata colonia spagnola Llull-Rodriguez-Reyes-Fernandez, per non mancare un obiettivo considerato minimo a inizio stagione.

SURPRISE OF THE WEEK

Cedevita Zagabria. I croati annientano il già qualificato Fenerbahce disputando un match incredibile per continuità e sacrificio. Percentuali spaventose per i rossi di Zagabria che hanno tirato con il 55% da due con Bilan (15 pt) e Arapovic (18 pt) sugli scudi. Colpisce la difesa ostentata contro i turchi, lasciati al 17% da tre. Il Fenerbahce, privo di Vesely causa infortunio al ginocchio, resta negli spogliatoi facendo infuriare coach Obradovic. Intanto i croati salutano la competizione con una vittoria importante, lasciando intravedere un futuro interessante.

MAN OF THE WEEK

Dimitris Diamantidis. Il playmaker greco, a tre mesi dall’addio al basket, riceve il più grande riconoscimento del basket continentale, diventando un Euroleague Legend. Il giusto premio per un giocatore che in carriera ha vinto tre Euroleague, un Europeo, nove campionati greci oltre che tre titoli di Mvp e 6 titoli di miglior difensore della competizione. Al di là del palmares impressionante, Diamantidis colpisce per la sua leadership, silenziosa ma fondamentale che gli ha garantito il plauso del mondo intero. Come disse Obradovic, l’allenatore che lo ha plasmato, “Ci sono i buoni giocatori, ci sono i campioni e poi c’è Dimitris Diamantidis“.