Rookies of the month: Febbraio. Towns e Porzingis infiammano l’All Star Weekend!

0
1097
Karl-Anthony Towns Skills Challenge - © stopframe Youtube
Karl-Anthony Towns Skills Challenge – © stopframe Youtube

Sebbene il main event dell’All Star Weekend prevedesse un confronto fra giocatori di grosso calibro, la tre giorni canadese ha fatto da palcoscenico alle giocate dei tanti rookies che si stanno mettendo in mostra in questa stagione e che puntano, nel futuro, a conquistarsi un posticino in uno dei due super-team che si affrontano nella serata conclusiva. Finita la pausa invernale, però, è tempo di rituffarsi nel pieno della corsa che ci porterà a definire il miglior rookie dell’anno.

SENZA RIVALI

Per chi non avesse seguito le precedenti rassegne o non sia particolarmente interessato alle dinamiche extra-playoff, la corsa al Rookie of The Year è da tempo una battaglia fra Karl-Anthony Towns e Kristaps Porzingis, anche a febbraio rinnovata da statistiche e prestazioni sovrumane. Il rookie dei T’Wolves sta dispensando performance che, al primo anno di NBA, avevano fornito solo mostri sacri come Pau Gasol e Tim Duncan. In questo mese si è permesso pure il lusso di avere medie che hanno oltrepassato i 20 punti + 10 rimbalzi a partita e di portarsi a casa il Taco Bell Skills Challenge sconfiggendo avversari del livello di Draymond Green, Anthony Davis e Isaiah Thomas: la sensazione è che Minnesota abbia trovato il degno erede di Kevin Garnett.

Forse stimolato dal confronto diretto col suo rivale, Kristaps Porzingis ha brillato nella notte del Rising Stars Challenge guidando il Team World con una prestazione da 30 punti. Nonostante ciò, le statistiche del Lettone hanno lievemente risentito del mese thriller dei New York Knicks (2 vittorie su 11 partite), limitandone soprattutto la portata offensiva; unica soddisfazione è stata la surclassante vittoria del 20 febbraio proprio contro i T’Wolves del suo più accanito rivale.

LE SORPRESE

Restando in orbita All Star Weekend è impossibile non citare il nome di Devin Booker, protagonista del Three-Point Contest e probabilmente unica nota lieta della disastrosa stagione dei Phoenix Suns. Dopo un avvio in sordina, il 19enne da Kentucky, favorito delle lungo degenze di Brandon Knight ed Eric Bledsoe, ha saputo conquistarsi un posto in quintetto grazie alle sue proverbiali capacità realizzative dall’arco (40% circa) che gli hanno permesso di confrontarsi con specialisti quali gli Splash Brothers e James Harden.
Non meno sorprendente è l’impatto di Nikola Jokic nell’altalenante stagione fin ora disputata dai Denver Nuggets. Scelto lo scorso anno con la 41esima chiamata e lasciato maturare un’ulteriore stagione in patria, il centro serbo si è costruito un ruolo importante nel team di Danilo Gallinari attraverso un rendimento discreto e costante (10 punti, 7 rimbalzi di media), ed è diventato praticamente insostituibile.
Occhio, infine, al rookie dei Chicago Bulls, Bobby Portis, sconosciuto ai più ma autore di 10 punti e 7 rimbalzi di media nel mese di febbraio. Stretch Four adatto allo stile di gioco di Hoiberg, potrebbe rappresentare una pedina fondamentale per la franchigia, qualora il coach attuale dovesse prolungare la permanenza a Windy City anche nella prossima stagione.

IN RISALITA

Smaltito l’infortunio che lo ha tenuto fuori per più di un mese, Emmanuel Mudiay ha consacrato il suo ritorno con una prestazione monstre da 30 punti e 10 assist nel Rising Stars Challenge. Più in generale un febbraio da protagonista per il congolese dei Nuggets (11 punti e 6 rimbalzi di media), cui adesso spetterà un ruolo da leader sia per il presente che per il futuro di Denver.
Sorte analoga quella che toccherà a Justise Winslow in quel di Miami, vista la gravità dell’infortunio toccato a Chris Bosh. Il 20enne degli Heat ha ricevuto notevole fiducia fin da subito e ha saputo guadagnarsi una quantità via via maggiore di minuti sul parquet, arrivando a toccare i 32 minuti d’impiego nel mese in corso e siglando una media da 8 punti e 8 rimbalzi. Nemmeno l’arrivo di Joe Johnson in Florida, siamo sicuri, servirà a frenare l’ascesa dell’esterno ex Duke che ha già scalzato, nelle rotazioni di Spoelstra, il veterano Luol Deng.

CONFERME

Willie Cauley-Stein è ormai diventato una sicurezza in casa Kings. Giocatore necessario per l’equilibrio della sbilanciata squadra di George Karl, il roccioso pivot, nel mese in corso, ha saputo realizzare quei 3-4 punti in più a partita che lo hanno reso praticamente insostituibile. Inoltre, il rapporto di amicizia stretto con DeMarcus Cousins fin dai primi giorni fa ben sperare per il futuro dei californiani.

FLOP

New York è talmente innamorata di Porzingis che ha letteralmente perso le tracce dell’altro rookie, Jerian Grant. Battute a parte il play di Notre Dame, dopo un avvio di stagione incoraggiante, è progressivamente sparito dalle rotazioni di coach Derek Fisher, prima, e Kurt Rambis, poi. Eppure, il nipote del grande Horace Grant avrebbe la strada sarebbe spianata vista la pochezza di point guard nel roster blu-arancio. Una possibile spiegazione? Non tutti sono adatti a giocare la triangle offense.