Kawhi Leonard concede il bis: è lui il Defensive Player of the year!

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Kawhi Leonard - © 2016 twitter.com/NBA
Kawhi Leonard – © 2016 twitter.com/NBA

Per il secondo anno di fila il Calamaro dei San Antonio Spurs, Kawhi Leonard, è stato premiato con il riconoscimento di Defensive Player of the Year. Un’impresa di grande valore quella compiuta dall’ala piccola dei texani, visto che l’ultimo giocatore a riuscire nell’opera giocando in una posizione diversa da centro fu Dennis Rodman nel biennio ’89-’91; il 25enne però detiene un record del tutto personale: è infatti l’unico giocatore nella storia NBA ad aver vinto due volte il premio come difensore dell’anno, vantando già il riconoscimento di MVP delle Finals che, magari, potrebbe bissare proprio nel giugno prossimo.

La stella degli Spurs ha ricevuto 547 voti favorevoli, sufficienti per staccare i 421 del tuttofare di Golden State, Draymond Green, e gli 83 di Hassan Whiteside: 5.5 rimbalzi difensivi, 1.8 palle rubate, 1 stoppata di media a partita, sono le statistiche che gli hanno permesso di superare i suoi ambiziosi concorrenti. Non è tutto però: Kawhi è il terzo giocatore per defensive rating della Lega, vantando 96 punti subiti ogni 100 possessi; ovviamente si parla di cifre spaventose che contribuiscono in maniera determinante a fare dei texani la più forte difesa della NBA.

Profondamente concentrato nella dimensione playoff, il numero 2 di San Antonio, si sa, preferisce di gran lunga il parquet dell’AT&T Center alle numerose ed incombenti domande dei giornalisti accorsi per lui durante la cerimonia di consegna del riconoscimento. Per niente gradasso e poco loquace (anche nel look…), in perfetto stile Spurs, il 25enne non ha mancato di ringraziare gli artefici delle sue prestazioni:

“Devo tutto ai miei compagni! Mi danno la fiducia giusta per restare sempre concentrato sul portatore di palla avversario e sono sempre pronti ad aiutarmi quando vengo superato in transizione.”

Non sono mancati i complimenti del suo coach, Gregg Popovich:

“E’ un ragazzo davvero speciale, ha sempre voglia di migliorarsi ed è un esempio per i suoi compagni.”

Lo stesso Popovich, però, non ha risparmiato la solita frecciatina per tenere alta la concentrazione del ragazzo:

“Cerco di fargli capire che mi aspetto sempre il massimo da lui ogni sera, ormai è uno dei grandi di questa Lega”. 

D’altronde è impossibile dare torto al 67enne di Chicago; dando uno sguardo alle statistiche complessive dell’asso nero-argento, nonostante sia risultato il miglior difensore della Lega, è riuscito ad incrementare la propria pericolosità offensiva dai 16.5 del 2015 ai 21.2 punti di media della stagione corrente, oltretutto in un sistema di gioco che non prevede particolari individualismi.

La forza di Leonard sta proprio nella poderosa forza di volontà che, un tempo gli ha permesso di uscire da una situazione familiare complicata, e adesso di essere diventato uno dei padroni della NBA. Per continuare la sua scalata alla conquista della Lega, pare che Popovich abbia chiesto a Kobe Bryant di impegnare il proprio tempo libero per incrementare le potenzialità offensive e carismatiche del ragazzo californiano, del quale a questo punto si farebbe fatica ad immaginare un limite.