NBA Draft Combine: i migliori talenti (non tutti…) in vetrina

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NBA Draft Combine - © 2016 twitter/EspnU
NBA Draft Combine – © 2016 twitter/EspnU

Manca poco più di un mese al Draft NBA 2016 che si terrà il prossimo 23 giugno al Barclays Center di New York, la casa dei Brooklyn Nets e sale la febbre in vista della notte delle scelte. La marcia di avvicinamento nell’ultima settimana ha avuto un evento importante a Chicago ovvero il Draft Combine, 4 giorni in cui la maggior parte dei prospetti ha sostenuto interviste con giornalisti e membri delle franchigie, ha effettuati test atletici e misurazioni, ha fatto provini singoli o in gruppo e ha partecipato e a vere e proprie partite 5 contro 5. Come dicevamo non c’erano tutti: Ben Simmons e Domantas Sabonis hanno declinato l’invito, europei come Bender, Luwawu e Korkmaz erano impegnati con i rispettivi club, Ingram e Murray non si sono presentati mentre altri big come Hield e Dunn si sono limitati a misurazioni e interviste, senza scendere in campo.

NBA Mock Draft 2016 – Top 30 Prospects by Basketcaffe.com

Ben Simmons, che ha già firmato con la Klutch Sports che fa capo a Rich Paul, l’agenzia che comprende anche LeBron James, non si è visto a Chicago, sta lavorando per conto suo con altri ragazzi già reclutati dalla stessa impresa – tipo DeJounte Murray -, è stato visto diverse volte alla Quicken Loans Arena di Cleveland e sta decidendo se firmare per adidas o Nike. Brandon Ingram e Jamaal Murray, considerati la numero 2 e la numero 3 dietro all’australiano al prossimo Draft, pare fossero a Chicago ma avrebbero sostenuto interviste e provini privati. Ancora i vari Dragan Bender, Furkan Korkmaz e Timothè Luwawu, considerati i migliori prospetti in Europa, erano impegnati rispettivamente con Maccabi Tel Aviv, Anadolu Efes Istanbul e Mega Leks nei campionati israeliano, turco e serbo.

Tornando invece ai ragazzi presenti al Draft Combine, i riflettori erano certamente puntati soprattutto su Buddy Hield, Kris Dunn e Jaylen Brown. La stella di Oklahoma, miglior giocatore dell’annata NCAA, ha confermato di essere undersized per giocare guardia stabilmente in NBA (1.95 con le scarpe) ma ha un fisico solido e assolutamente nella media, con un’apertura alare di oltre 206 cm: molti lo hanno avvicinato a Dwyane Wade in termini antropometrici, pur essendo un tiratore assolutamente migliore di Flash. Il super prospetto di Providence, considerato un Top 5, è avuto misurazioni leggermente migliori in termini di altezza e wingspan rispetto a John Wall, il giocatore cui viene più spesso affiancato. Per quanto riguarda il freshman da California, altra possibile Lottery Pick, le misure parlano di 2 metri di altezza e 212 cm di apertura alare: è un’ala piccola fatta e finita per forza e atletismo, con la possibilità di giocare “4” in quintetti piccoli e veloci.

Misure da sottolineare per ragazzi come il cinese Zhou Qi, l’australiano Thon Maker, il senegalese Cheick Diallo e Malachi Richardson. Il cinese visto al Nike Hoop Summit 2015 con Mussini, magro come un fuscello, ha un’apertura alare di 233 cm (!), dietro solo a gente come Gobert, Ajinca e Marjanovic, ed è alto 219 cm: peccato che sia fin troppo leggero per l’NBA dato che non arriva a 100 kg di peso (98 kg per la precisione). Maker, africano di passaporto australiano ma canadese di formazione cestistica, è un grande enigma dopo aver avuto il sì della NBA per dichiararsi direttamente da liceale: ha talento (soprattutto tocco perimetrale), grandi misure, è molto lungo – 215 cm più 220 cm di wingspan – ma il suo futuro tra i pro dipenderà da come riuscirà a mettere su armatura. Diallo non ha avuto molto spazio nel suo primo anno a Kansas ma al Combine ha impressionato anche in partita col suo atletismo e la sua esplosività: è alto 205 cm ma l’apertura alare sfiora i 225 cm (secondo solo a Zhou Qi), dati simili a quelli di Taj Gibson dei Bulls. Richardson è in rampa di lancio dopo il grande torneo con Syracuse da freshman semi sconosciuto: il talento e la capacità di segnare li abbiamo visti nella cavalcata fino alla Final Four, il fisico è da esterno puro NBA, è alto 199 cm e con quasi 230 cm di apertura alare. Spiccano le dimensioni delle mani, alla “Kawhi Leonard”: oltre 22 cm di lunghezza e oltre 25 cm di larghezza, settimo in tutto il Combine.

Lunghi da Top 10 sono Jakob Poeltl, Henry Ellenson e Skal Labissiere. L’austriaco da Utah ha mostrato misure simili a quelle di Cauley-Stein dell’anno passato pur essendo un atleta molto diverso: per lui 5, 8% di grasso corporeo, 216 cm di altezza e 220 di wingspan di puro talento tecnico. Il freshman da Marquette piace per la sua tecnica, le sue doti di passatore e tiratore anche dall’arco: deve diminuire la massa grassa ma ha il fisico anche per giocare da centro in NBA con 212 cm di altezza e 219 cm di apertura alare. I dubbi sull’haitiano da Kentucky non riguardano le misure – 212 cm per 219 cm di wingspan – ma la capacità di aggiungere massa muscolare ad un corpo che attualmente pesa 98 kg e con appena il 5.7% di massa grassa.

A proposito di % di grassa corporea, i vertici sono Gary Payton II con 4.0 e Kyle Wiltjer con 15.3. Il lungo bianco da Gonzaga è quello con la percentuale nettamente più alta (il secondo è a 3 punti di distanza) e se vorrà avere una chance tra i pro dovrà anche darsi una bella regolata in termini di alimentazione. Qualche piccolo problemino del genere anche per Diamond Stone e Robert Carter (2° e 4° % di massa grassa, e secondi per il peso), due lunghi da Maryland che però piacciono al piano di sopra per la capacità di giocare fronte a canestro e con il tiro da fuori. A proposito di Terrapins, non esce benissimo dal Draft Combine l’esterno Melo Trimble: il ragazzo ha talento realizzativo e visione di gioco ma le sue misure non sembrano dalla sua parte in prospettiva, considerato che non è un playmaker puro alla Tyler Ulis per intenderci. Ha un’apertura alare di 188 cm, molto simile alla sua altezza, 186 cm senza scarpe, 189 cm con le scarpe (nessuno al Combine ha avuto una wingspan inferiore all’altezza con le scarpe).