Chi sono state le Regine d’Europa 2016?

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Con la vittoria del Real Madrid sul Barcellona in Liga ACB tutti i principali campionati Europei hanno chiuso i battenti decretando le squadre vincitrici e quelle vinte del 2016. Come accaduto abbastanza spesso negli ultimi anni sono le grandi favorite della vigilia ad essersi imposte, squadre che molto spesso vediamo protagoniste anche in Eurolega, ad esclusione purtroppo dell’Olimpia Milano, che ha portato a casa lo Scudetto in Italia ma ha fatto davvero brutta figura in Europa.
Vediamo chi sono state quindi le Regine d’Europa stagione 2015/2016.

 

VTP LEAGUE: CSKA MOSCA

Il campionato Vtp League, lega che accoglie le migliori squadre russe (10 team) oltre che rappresentanti della Bielorussia, Kazakistan, Repubblica Ceca e Repubbliche Baltiche, sorride al Cska Mosca. La formazione di Itoudis conclude la propria stagione perfetta vincendo il settimo titolo Vtp in soli otto anni di storia della competizione. L’armata rossa archivia la pratica Unics in appena quattro match dimostrando un tasso tecnico impossibile da contrastare. Dopo il secco 3-0 rifilato alla cenerentola Nymburk, De Colo e compagni hanno surclassato 3-0 anche i cugini del Khimki, crollati definitivamente dopo lo shock subito in Euroleague. La compagine di coach Dusko Ivanonic ha pagato ancora l’isolamento delle due star Rice e Shved (rispettivamente 16 e 17 punti di media), con Dragic e Koponen troppo alterni durante tutta la stagione.
Nella finalissima contro l’Unics, premiato nella serie contro lo Zenit, il Cska Mosca ha bissato il successo di Berlino, portandosi a casa anche il titolo nazionale. Nando de Colo, 16.5 pt e 5 assist, e Milos Teodosic, 13 pt e 5.8 assist, sono stati ancora una volta la chiave del successo di un team che segna tantissimo, 88.5 punti a partita divisi molto equamente all’interno del roster. All’Unics non è bastato un Keith Langford da 21.5 pt di media, ben supportato da Joaquin Colom (13, 5 pt) e Letavius Williams (10 pt). La formazione di Itoudis, premiato con il prolungamento del contratto fino al 2019, chiude una stagione perfetta, interrompendo il digiuno europeo che durava da otto anni e confermando anche la leadership in patria. Ora, con ancora più soldi da investire in seguito ai trionfi raccolti, sarà più difficile spezzare la dittatura dell’armata rossa che ha anche rinnovato per altre tre stagioni con De Colo.

 

LIGA ENDESA ACB: REAL MADRID

Probabilmente il presidente Perez non sarà pienamente soddisfatto della stagione del suo Real, complice la pesante eliminazione in Euroleague contro il Fenerbahce, ma al Palau c’è da sorridere. La formazione di Laso, nonostante diverse difficoltà accusate in stagione, conclude con il pieno bottino in patria, coppa Nazionale più Lega Endesa. I playoff dell’Acb hanno rivelato una netta superiorità dei Blancos che hanno annientato gli avversari trovati sul proprio percorso, soffrendo un po’ contro il Murcia prima di battere il Valencia in semifinale. Nella finalissima contro il Barcellona, Fernandez e compagni hanno dominato ben oltre i numeri, mostrando una condizione che ha raggiunto l’apice proprio nel momento più importante. Persa gara 1 sulla sirena dopo la magia di Navarro, il Real è salito di giri, stritolando gli avversari e imponendo il proprio gioco e la propria fisicità. Laso ha ruotato perfettamente il roster, trovando un Thompkins finalmente convincente, oltre che un Fernandez più che mai decisivo. Ayon ha vinto il duello con Tomic e la coppia Llull (Mvp della competizione)-Rodriguez al momento gioca a un livello superiore rispetto a quella formata da Satoransky-Ribas. Il Barcellona incassa una pesante sconfitta, perdendo il fattore campo già in gara 2 e concedendo oltre 85 punti al miglior attacco del campionato. L’esperimento di puntare sul fisico con la tripla rotazione del centro è naufragato di fronte alla compattezza front line di Laso, in una serie in cui il Barca è riuscito a giocare solo due partite.
L’estate che verrà scioglierà molti dubbi riguardo il futuro del Barcellona, stanco di vedere i cugini trionfare.

Anche in casa Madrid si attendono risposte, se confermare il gruppo della noveva, affidabile ma maturo, o avviare alla rifondazione (intanto già firmati Hunter e Claver mentre Ayon sembra avviato verso un ritorno in NBA). Laso blinda la panchina con il trentatreesimo scudetto mentre coach Perasovic lascia la Spagna direzione Efes, chiudendo con un Baskonia che per gioco e determinazione avrebbe meritato più della semifinale persa in quattro gara contro i blaugrana.

 

GREEK NATIONAL LEAGUE: OLYMPIAKOS PIREO

Il campionato greco vive ancora del duopolio Olympiakos-Panathinaikos: reduci da una stagione difficile in Europa, Olympiakos fuori dalle Top-16 e Panathinaikos out in tre gare ai playoff contro il Laboral Kuxta, le due regine hanno faticato prima di approdare alla finalissima. I verdi di coach Pedulakis sono stati costretti alla bella contro l’Aris, mentre i rossi del Pireo hanno avuto la meglio dell’Aek Atene in sole tre gare. La serie finale ha premiato l’Olympiakos, forte del fattore campo, che ha dimostrato più solidità nei momenti difficili. Spanoulis (15 pt) ha disputato una serie clamorosa, sopperendo in prima persona alle lacune collettive della propria squadra. Daniel Hackett ha giocato una serie positiva, chiudendo con 7.7 punti e 4 assist, e dimostrando una maggiore leadership, la solita difesa arcigna e una ritrovata armonia in attacco dove ha fatto male spesso in post basso. In casa Pana la stagione del riscatto si chiude con la sola coppa nazionale in bacheca. Il flop europeo è costato la panchina a coach Djordevic, incapace di imprimere il suo marchio in una squadra ricca di talento. Le difficoltà palesate per tutta la stagione sono emerse anche in finale, condannando il Pana al 1-3. L’ultima recita di Diamantidis (7.5 pt) non rende omaggio al romanzo scritto dalla guardia di Kastoria che resterà un monumento del basket ellenico.

 

TURKIYE BASKETBOL LIGI: FENERBAHCE ISTANBUL ULKER

In Turchia la TBL si è chiusa nel segno di Gigi Datome. Il capitano azzurro domina la finalissima contro l’Efes regalando ad Obradovic il secondo campionato turco. Dopo il secco 2-0 rifilato al Muratbey Usak, i gialloneri hanno ceduto solo un match in semifinale contro il Galatasaray dimostrando ampiamente il ruolo di favorita con cui hanno approcciato i playoff. Nella finalissima contro i cugini dell’Efes il Fenerbahce ha ribaltato il fattore campo, violando l’Abdi Arena già in Gara 1 prima di chiudere la serie in Gara 6 tra le mura amiche. Datome e compagni hanno dimenticato lo smacco europeo, vincendo contro una formazione dal roster molto profondo con i vari Saric, Huertel e Osman. L’azzurro ha sempre viaggiato in doppia cifra, chiudendo con un massimo di 20 punti nella decisiva gara 6 e meritandosi il premio di MVP delle finali!

Coach Ivkovic saluta il Bosforo senza il titolo, lasciando il posto al ritorno di coach Perasovic: l’ultimo titolo dell’Efes risale al 2009 e la priorità del nuovo corso è spezzare l’egemonia giallo-nera in patria ma soprattutto tornare a vincere qualcosa visti i budget ingenti spesi ogni estate.
Il Fenerbahce, dopo aver conquistato il titolo nazionale, cercherà l’ultimo alloro ancora mancante nella bacheca dei turchi, quell’Euroleague sfumata sul tap-in di Krhyapa. Rinnovare i contratti importanti sarà la priorità, con Datome e Vesely pronti a legarsi al Fenerbahce. Obradovic vorrà anche due nuovi innesti per rendere il roster ancor più competitivo in Europa, conscio che i pericoli potrebbero sorgere in patria. L’Efes è stanco di collezionare secondi posti e con il Darussafaka di coach Blatt prepotentemente inserito nel mercato (già acquistato Brad Wanamaker) il campionato turco diventa ancor più interessante.

 

BUNDESLIGA: BROSE BAMBERG

Un dominio assoluto quello esercitato dal Brose Bamberg nella Bundesliga tedesca che in sole tre gare regola il Ratiopharm Ulm (dopo aver annichilito anche il Bayer Monaco). Per la compagine dell’Alta Franconia si tratta dell’ottavo tricolore, il sesto negli ultimi sette anni. Una supremazia mai messa in discussione e legittimata da una corsa playoff terminata imbattuta; uno scudetto che ritaglia diverse sfumature azzurre, grazie alla coppia Trinchieri-Melli. Per il coach, Ex Cantù e Khimki, secondo campionato tedesco consecutivo, frutto di un lavoro importante operato in una società seria e ben organizzata. Trinchieri ha esercitato una superiorità ancora più schiacciante rispetto alla precedente stagione, complice la presenza di Nicolò Melli: l’ala nativa di Reggio Emilia ha trovato la sua perfetta dimensione in Germania, riuscendo a raggiungere quella maturità mai vista a Milano. L’azzurro ha trascinato i tedeschi anche in una Euroleague sfumata solo alle Top-16, mentre in campionato ha chiuso con 10 punti e 6 rimbalzi. Insieme al sempre verde Niko Zisis (10 punti) e Wanamaker (13) ha spostato gli equilibri in un campionato sempre più a tinte Bamberg (confermato anche Janis Strelnieks fino al 2018-19).