Playoff Serie A, la finale: Milano e Reggio Emilia hanno fame di Scudetto

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Bruno Cerella,   Olimpia Milano - © 2016 Simone Lucarelli
Bruno Cerella, Olimpia Milano – © 2016 Simone Lucarelli

Venerdì sera al Forum di Assago scatta la serie finale Scudetto, l’ultimo e decisivo atto dei playoff della Serie A Beko 2015-16. Si trovano di fronte le due migliori squadre del campionato, quelle accreditate del ruolo di favorite in prestagione e che hanno chiuso la regular season al primo e al secondo posto della classifica. L’Olimpia Milano, vincitrice della Coppa Italia, vuole tornare sul tetto d’Italia dopo il titolo 2014 mentre Reggio Emilia, alla seconda finale consecutiva della sua storia, va a caccia della rivincita dopo la cocente delusione della finale 2015 persa contro la Dinamo Sassari a gara 7.

STRADA VERSO LA FINALE

Milano e Reggio Emilia hanno avuto un percorso simile per arrivare alla finale Scudetto. Entrambe hanno chiuso 3-0 nei quarti di finale contro Trento e Sassari rispettivamente, mentre nelle semifinali la Grissin Bon è stata portata fino a gara 7 da Avellino mentre l’EA7 Emporio Armani ha chiuso in 6 contro Venezia. La squadra di Repesa non ha brillato, ha perso subito gara 1 Desio e si è trovata sotto 2-1 con gara 4 al Taliercio, ma poi è riuscita a cambiare marcia e ha chiuso appunto in gara 6 con due successi in Laguna. La buona notizia è che ora l’Olimpia può contare sul roster al completo, compreso il grande ex Andrea Cinciarini, forse il più motivato per vincere quel titolo perso l’anno scorso in volata contro il Banco di Sardegna.

La Grissin Bon, nonostante un’annata molto travagliata e piena di infortuni, se l’è cavata molto bene aggrappandosi al suo nucleo italiano – Della Valle, Aradori, Polonara, De Nicolao, Stefano Gentile – e ai suoi veterani – Kaukenas e Lavrinovic. Hanno sempre risposto presente e anche nella serie ostica contro Avellino, la sorpresa della stagione, non hanno mai perso la bussola, dimostrando maturità e quella crescita che potrebbe rivelarsi determinante per la conquista del titolo. Il gruppo di Menetti è rimasto scottato dalla delusione dell’anno scorso ma stavolta si ripresenta alla finale con un po’ meno di pressione (Milano è SEMPRE la favorita) e può contare su un PalaBigi praticamente inespugnabile (inviolato nei playoff). Potrebbe pesare l‘assenza di Stefano Gentile, stagione finita per lui, che tra l’altro non potrà godere della sfida col fratello Alessandro.

I NUMERI DELLA FINALE

Si tratta della 14esima serie finale Scudetto (almeno alle 5 gare) in cui si sfidano la numero 1 e la numero 2 della regular season: il bilancio è 9-4 per la vincitrice della stagione regolare. Milano ha vinto due titoli da numero 1 e ha perso l’unica giocata da numero 2. I precedenti tra le due squadre sono in tutto 46: 32 vittorie per l’Olimpia, 14 per la Reggiana (18-4 a Milano, 13-8 a Reggio, 1-2 in campo neutro). In questa stagione la Grissin Bon conduce 2-1 sull’EA7: 77-76 a Reggio, 84-80 a Milano, più la squadra di Menetti ha vinto il primo confronto stagionale, 80-68 a Torino in Supercoppa. Entrambe le squadre sono 14-1 di record in casa in stagione.

Reggio Emilia può puntare sull’esperienza di Rimas Kaukenas: ha sinora giocato 28 gare di finale (21 con Siena e 7 con Reggio), con oltre 12.8 punti di media a gara, ed è sesto in questa classifica, dietro a Pittis, Ress, Carraretto, Meneghin e Marconato. Milano invece si aggrappa a coach Repesa: cinque finali scudetto per il croato, quattro con la Fortitudo Bologna – con lo Scudetto 2004-05 proprio contro Milano col famoso tiro di Ruben Douglas – e una con la Virtus Roma.

PRESSIONE SU MILANO

E’ inevitabile che l’Olimpia sia la squadra favorita, perchè ha vinto la regular season, perchè ha il fattore campo e perchè, semplicemente, è Milano, formazione costruita ancora una volta per dominare in Italia e fare bene in Europa. Se in Coppa ha fallito miseramente, in Eurolega prima e in Eurocup poi, dentro i confini si è rifatta conquistando la Coppa Italia e ora veleggia verso la Scudetto cercando una doppietta che manca dal 1996. Il “Double” è riuscito anche nel 1972, prima che fossero introdotti i playoff per assegnare il titolo italiano, poi nel 1986 e nel 1987 (anno del Grande Slam).

Per le “Scarpette Rosse” si tratta della finale numero 17 in era playoff e va a caccia del titolo numero 26: Milano tornerà a lottare per lo Scudetto dopo la vittoria del 2014 che interrotto un digiuno di 18 anni (con 4 finali perse). L’Olimpia può contare su un roster più lungo, più fisico, più atletico, con maggiori alternative. Riflettori puntati come sempre su Alessandro Gentile: il capitano, con gli 11 punti segnati in gara 6 a Venezia, è diventato il terzo realizzatore di sempre in maglia Olimpia nei playoff. Ha toccato quota 736 punti in 56 gare (13.1 di media), superando i 732 di Bob McAdoo (25.2 di media!): il primo di sempre è Mike D’Antoni con 1078 punti in 86 partite (12.5 di media) davanti a Roberto Premier con 1074 in 66 partite disputate (16.3 a partita).