The Decision 2.0: Kevin Durant resta ai Thunder o cambia aria?

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Trovarsi sopra 3-1 nella Finale di Conference contro i campioni NBA in carica nonché netti vincitori della regular season e schiacciasassi per tutto l’anno. Un sogno che tantissime squadre hanno sognato negli anni e che gli Oklahoma City Thunder erano riusciti a mettere in atto grazie a tre partite delle prime quattro giocate veramente di altissimo spessore su entrambi i lati del campo. Qualcosa però è cambiato in gara 5: Curry e Thompson hanno iniziato a segnare, Green è tornato a giocare smettendola con gli assurdi calci/gomitate/sgambetti, Iguodala è tornato a difendere come nelle scorse Finals. E così il sogno di qualificarsi per le Finali NBA è svanito tra le mani dei Thunder, incapaci di reagire. Svanito tra le mani di Kevin Durant, il migliore di tutta l’NBA in questi playoffs 2016, diventato per forza di cose l’imputato numero 1 per aver mancato ancora una volta l’obiettivo più importante.

Adesso l’estate sarà bollente sia per KD che per tutta Oklahoma City. Il contratto infatti scadrà tra qualche settimana e il giocatore per la prima volta in carriera sarà Free Agent e si troverà di fronte a una delle scelte più importanti della sua vita sportiva: rifirmare con i Thunder e prolungare questo matrimonio che ha portato grandi soddisfazioni ma anche grandi delusioni, oppure cambiare squadra, provare una nuova avventura per cercare di arrivare a quel Titolo NBA che finora è stato vicino solamente una stagione, prima di incontrare i Miami Heat dei Big Three.

Ma cosa farà Kevin Durant? Perché dovrà prendere una decisione piuttosto che un’altra?

Perché rimanere ai Thunder

Possibilità di vincere subito

Creato negli anni da Sam Presti è compatto, ben amalgamato e con un gruppo di specialisti che si affiancano bene alle due Superstar, Durant e Westbrook. La loro leadership diversa ha permesso di ottenere comunque ottimi risultati in questi anni in cui anche gli infortuni hanno fermato l’avanzata dei Thunder verso l’obiettivo più importante. Manca qualcosa ma con qualche ritocco nel roster e la crescita di Adams la squadra avrà tutte le qualità per puntare al titolo già dalla prossima stagione.

Billy Donovan

Il coach arrivato l’estate scorsa sembra aver toccato le corde giuste di molti giocatori del roster cambiando un po’ il modo di giocare in attacco, leggermente più veloce e più fluido, ma soprattutto di difendere. Le sue rotazioni diverse dal solito, mettendo Durant in panchina già nel finale del primo quarto per poi averlo fresco nel secondo sembrano aver funzionato e tra i due il rapporto sembra essere ottimo.

Soldi

Con le nuove regole del salary cap i Thunder sono la squadra che può offrire un contratto più lungo e più remunerativo a KD. L’idea potrebbe essere quella di firmare un biennale (primo anno a 25.9 mln di dollari) con player option sul secondo, ma con la possibilità di uscire e quindi ri-contrattare poi per un quinquennale da oltre 200 milioni (questa estate la max offer potrebbe essere “solo” da 145 mln di $).

Gruppo e città

Durant è sempre stato un ragazzo molto attaccato alla città e alla comunità oltre che ai suoi compagni (quando la società ha deciso di esonerare coach Brooks lui si era schierato al suo fianco). La sua lealtà e la volontà di portare sul tetto NBA questo ambiente potrebbe portarlo a decidere di rimanere.

Perché cambiare squadra

Nuovi stimoli

Dopo 9 stagioni nella stessa squadra senza riuscire a vincere forse c’è bisogno di qualche nuovo stimolo portato da una nuova franchigia, una nuova città e dei nuovi compagni. Per molti giocatori questo ha funzionato (ad esempio il suo grandissimo amico LeBron James a Miami) mentre per altri è andata male, a volte però “chi non risica non rosica“.

Leader Maximo

Chi è il leader tecnico ed emotivo ai Thunder? Durant o Westbrook? La risposta è tutt’altro che semplice perché entrambi i giocatori sono ad un livello altissimo ed entrambi hanno bisogno di giocare con la palla in mano per rendere al 100%. Cambiare squadra (probabilmente saranno 20 le franchigie che faranno un tentativo per convincerlo a firmare) lo potrebbe far diventare finalmente il leader unico della franchigia (il volto vero e proprio), aumentando la pressione su di lui ma anche dandogli una nuova sfida da affrontare che lo costringerebbe a migliorare.

Sistema offensivo diverso

Prima Brooks poi Donovan ma il modo di giocare in attacco dei Thunder non è cambiato di molto e soprattutto non sembra quello che ti permetta di vincere i titoli NBA (almeno per la direzione che sta prendendo la Lega). Tantissimi isolamenti, tanti 1vs1, poca circolazione di palla e quindi difese pronte ad aspettare Durant al varco (nei finali di partita spesso stanco per il dispendio di energie che porta a giocare in questo modo). Trovare una nuova squadra con un sistema offensivo più articolato potrebbe permettere al #35 di tirare con meno pressione e più spazio, avendo anche sempre i compagni coinvolti e quindi pronti in caso di necessità.

Proposte importanti

Tra le offerte che gli arriveranno ce ne sono alcune che potrebbero stuzzicarlo, anche se per motivi diversi.
Wizards: sono la franchigia della sua città Natale, vicino alla famiglia, anche se con un progetto tecnico ambiguo.
Lakers: ritiratosi Bryant i gialloviola sono alla ricerca di un nuovo uomo franchigia a cui affidare in mano le chiavi, tecniche e commerciali; per convincerlo però prima dovranno riuscire a firmare altri grossi calibri.
Spurs: chi non vorrebbe giocare per la miglior organizzazione del Mondo con il miglior coach del Mondo? La sua integrazione con Leonard e Aldridge però non sembra essere facilissima.
Rockets: forse il progetto tecnico più credibile con D’Antoni in panchina e con il grande amico Harden in campo. La loro convivenza però come sarebbe?
Celtics: sono una delle squadre in ascesa dell’NBA, con idee chiare su cosa voler fare da grandi. KD e un altra star potrebbero portarli già dall’anno prossimo nelle parti altissime della Eastern Conference.

7 COMMENTS

  1. Andare via quest’anno non ha senso, come non lo ha riformare un contratto pluriennale. Un anno + opzione sul secondo, come quello di Lebron, per vedere se la crescita esponenziale della squadra durante i playoff è veritiera! Il titolo, secondo me, mai come quest’anno è stato vicino per loro, sarebbe un peccato buttare via tutto.

    • Per me con tutto il bene per okc é il momento di andare e esplorare squadre con più margine di crescita. Okc è questa non aggiungerà mai il tassello che la porterà al titolo. A sto punto vai dritto su franchigie che hanno la voglia e i mezzi per farlo come Sas e gsw. LeBron a una certa é scappato da Cleveland per lo stesso motivo.

  2. Deve capire se a 27 anni è più importante vincere un titolo NBA da co-protagonista o diventare il leader di una franchigia, così come lo è ad OKC. Per me la stagione attuale non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza per i Thunder: nuovo allenatore, un roster giovane ma di qualità, bisogna continuare a lavorare su questi giocatori. Per me sarebbe un errore andar via quest’anno, avendo la possibilità di scappare via tutti il prossimo anno.

    • Sì abbastanza ingolfati. Hanno 63mln occupati con Paul, Jordan e Griffin e altri 10 con Redick e Pierce. Il resto della squadra è tutta da fare. Quindi non proprio benissimo.

        • I Clippers dopo quello che è successo (pugno a uno dello staff) probabilmente se trovassero una valida contropartita potrebbero anche decidere di cederlo.
          Altrimenti non si muoverà perché è blindato da un contratto ancora lungo.

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