Kobe Bryant a Milano: il racconto di una giornata all’insegna della Mamba Mentality

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Kobe Bryant a Milano
Kobe Bryant a Milano

Il Mamba Mentality Tour Europe sbarca a Milano ed il 22 luglio diventa il giorno di Kobe Bryant, in giro per la città tra una conferenza stampa in piazza Gae Aulenti, un Clinic in compagnia di Ettore Messina al Palalido ed il bagno di folla fuori dalla House of Hoops, nei pressi del Duomo. Il tutto rigorosamente in italiano, a partire dalle dichiarazioni del mattino fino ai consigli sul parquet del pomeriggio.

L’ex stella dei Los Angeles Lakers, ritiratosi al termine dell’ultima stagione, parte da questa sua incredibile mentalità: “E’ cominciata qui in Italia, quando ero piccolo. E’ concentrazione assoluta. Un esempio? La tripla di Kyrie Irving contro Golden State in gara 7 delle ultime NBA Finals“.

Sono cinque i punti chiave di questa mentalità: l’amore per il gioco “ho giocato per oltre 30 anni“, l’ossessione per i dettagliè fondamentale“, il rispettouna cosa bellissima a questo livello“, la resilienzanon ti puoi arrendere mai, nemmeno ai tanti infortuni“, e il superamento delle paurebisogna imparare ad accettarle per superarle, come quando tiri un libero decisivo“. A proposito di superare le paure, Kobe aggiunge: “Ho imparato durante un camp a Pistoia quando ero piccolo. Avevo giocato male, ero nervoso e proprio lì, pensandoci e ripensandoci, ho superato queste difficoltà“.

Kobe Bryant + Ettore Messina al Palalido
Kobe Bryant + Ettore Messina al Palalido

Il Black Mamba ribadisce il concetto di voler lavorare per l’Italia: “Voglio insegnare ai giovani, seguirli dai 10 anni affinchè crescano con questa mentalità, con questa attenzione ai dettagli e questa ossessione per il gioco. Tornerò spesso qui, in estate magari porterò con me anche la mia famiglia“. Per sviluppare questo progetto avrà bisogno dell’aiuto di Ettore Messina per il quale spende parole al miele: “Ettore ha ‘Mamba Mentality’, ha la mia stessa passione, studia continuamente. Ero triste quando i Lakers l’hanno lasciato andare. Gli Spurs invece, molto intelligentemente, lo hanno preso. Vorrei lavorare con lui per i giovani italiani“. Nel pomeriggio arriva l’occasione di lavorare con lui sul parquet del Palalido, dando indicazioni severe, ma di notevole importanza per i giovani ragazzi e ragazze presenti, su come migliorare gli aspetti del loro gioco e, soprattutto, della loro mentalità in campo. Messina cura gli esercizi di riscaldamento, preparando al meglio l’arrivo di Kobe, salutato da un boato. Spetta a lui, poi, osservare con grande attenzione, le partitelle e le sfide finali in 1 contro 1, non mancando di sottolineare i loro errori con scherzose battute in italiano. Dopo circa un’ora il Clinic ha termine e si decretano i due vincitori, con cui si complimentano il coach della nazionale e la leggenda NBA.

Tornando alle parole del mattino, il figlio di Joe Bryant sottolinea che c’è tanta Italia nelle sue radici: “La passione, l’immaginazione, la curiosità, vivi immerso nella storia che ti circonda ovunque vai, il farsi domande“. L’Italia nel suo passato e nel suo futuro, mentre il suo presente? “Leggo, scrivo, lavoro per i giovani, per insegnare, gioco con le mie figlie, progetto con Nike, sono sempre impegnato, non posso stare fermo. Sto scrivendo un libro fantasy basato sullo sport, butto giù idee e ispirazioni, poi ci saranno dei professionisti che metteranno tutto assieme. Il film? E’ un progetto molto difficile, vorrei fare una storia su questa ultima stagione ma non un documentario. Ci vorranno 3, 4 o forse 5 anni“.

Infine, riguardo la NBA attuale, Kobe ha parlato dei suoi Lakers e della decisione di Kevin Durant di firmare coi Warriors: “I Lakers sono giovani e hanno talento, non so cosa faranno però hanno bravi giocatori. Durant a Golden State? Sono contento di non giocare più (risata, ndr), saranno fortissimi. Kevin ha preso la decisione migliore per lui e dobbiamo rispettarla”.

Il bagno di folla per Bryant alla House of Hoops
Il bagno di folla per Bryant alla House of Hoops

A salutare Kobe Bryant è la folla accorsa fuori dalla House of Hoops, in delirio al suo arrivo dopo il Clinic del Palalido. A dimostrare ancora una volta tutto l’amore dell’Italia per il Mamba, che, a sua volta, non manca mai di ricordarci quanto possa regalare il nostro Paese.