Mercato NBA: è tutto vero, Wade ai Chicago Bulls!

0
1682
Dwyane Wade ai Bulls - © 2016 twitter.com/BleacherReport
Dwyane Wade ai Bulls – © 2016 twitter.com/BleacherReport

Chi lo avrebbe mai detto! Dwyane Wade, il simbolo dei Miami Heat, dopo 13 stagioni di militanza nella franchigia della Florida che lo scelse nel mitico Draft 2003 al numero 4 e con cui ha vinto 3 titoli NBA, ha deciso di andare via e firmare con la squadra della sua città, i Chicago Bulls. Flash ha deciso di uscire dal contratto con gli Heat, voleva un rinnovo triennale ma nessuno glielo ha proposto: ha parlato anche con Bucks e Nuggets ma alla fine, come raccontato da Espn, avrebbe lasciato Miami solo per i Bulls. E così è stato!

Miami è arrivata ad offrire un biennale da 40 milioni di dollari, i Denver Nuggets si sono spinti fino a 52 milioni in 2 anni ma nessuno ha dato a Wade quello che voleva, un contratto di 3 anni: così Flash ha detto sì alla proposta dei Chicago Bulls, biennale da 47.5 milioni di dollari (con player option sul secondo anno). Per un figlio della Windy City che se ne va, Derrick Rose, ce n’è uno che torna nella Città del Vento, ovvero Wade, nato il 17 gennaio 1982 nel South Side e cresciuto idolatrando Michael Jordan. I Bulls, che avevano appena firmato Rajon Rondo, hanno dovuto immediatamente intavolare degli scambi per far spazio nel salary cap: hanno ceduto l’ex Knicks Josè Calderon (un anno a 7.7 milioni) ai Los Angeles Lakers in cambio di una seconda scelta futura, e hanno spedito ai Cleveland Cavaliers il tiratore Mike Dunleavy e il suo contratto da quasi 5 milioni di dollari.

Wade ha ringraziato e salutato gli Heat, la HeatNation e la comunità di Miami con una lettera affidata all’Associated Press. Ecco alcuni stralci:

Cara Miami, questa per me è stata una decisione molto difficile da prendere. Dopo 13 anni, ho deciso di iniziare una nuova avventura con i Chicago Bulls. Non è stato facile, ma penso di aver fatto la scelta migliore per me e la mia famiglia… Voglio esprimere la mia gratitudine alla famiglia Arison, Pat Riley, coach Erik Spoelstra, lo staff tecnico e l’intera organizzazione dei Miami Heat. Dal profondo del cuore, voglio ringraziare la comunità di Miami e in modo particolare la #HEATNATION per l’amore e il supporto nel corso degli anni… Sono cresciuto a Robbins, Illinois, e mai avrei sognato una carriera in NBA, né tantomeno che un giorno avrei indossato la maglia dei Chicago Bulls… Non ho mai dimenticato da dove sono venuto e sono grato di avere l’opportunità di giocare nella squadra che per prima ha alimentato la mia passione per questo gioco. Molti membri della mia famiglia vivono ancora a Chicago, e sono entusiasta di tornare a casa in una città che porto nel cuore. Non vedo l’ora di tornare alle mie radici e di scoprire cosa mi aspetta“.

I Bulls cambiano completamente pelle in vista della prossima stagione: via Rose, Gasol e Noah, dentro Wade, Rondo e Robin Lopez. Si riparte dal talento di Jimmy Butler, dall’atletismo di Taj Gibson e da un nucleo di giovani come McDermott, Portis, Mirotic, Snell, Jerian Grant e il rookie Denzel Valentine. Certo è che la dirigenza con Gar Forman e John Paxson non sembra voler dare una mano a coach Fred Hoiberg, l’uomo su cui nell’estate 2015 hanno deciso di investire per il dopo Thibodeau. L’ex allenatore di Iowa State predica la small ball e un gioco rapido e veloce, con tanto tiro da tre e palla in movimento: aggiungere ad un giocatore di isolamento come Butler una guardia di puro isolamento come Wade e un playmaker come Rondo, senza tiro da fuori e che tende a monopolizzare la spicchia, non sembra proprio l’ideale. Fra l’altro, Wade e Rondo sono due dei sei peggiori tiratori da tre dal 2003-04 con una percentuale attorno al 28%.

La firma di Wade con i Bulls è senza dubbio la notizia della notte e in generale la più clamorosa di tutta la free agency, probabilmente anche più di Durant ai Warriors. A proposito di Golden State, due elementi dei Warriors lasciano la Baia: Leandro Barbosa torna ai Phoenix Suns con un biennale da 8 milioni di dollari mentre Brandon Rush firma coi Minnesota Timberwolves per un anno a 3.5 milioni. Ufficiale il passaggio di Harrison Barnes ai Dallas Mavericks: per lui max contract da 94 milioni di dollari in 4 anni. Per liberare spazio salariale i Mavs hanno spedito l’ala Jeremy Evans agli Indiana Pacers. Gli Houston Rockets rinforzano il reparto lunghi col brasiliano Hilario Nenè: per lui contratto di un anno a 2.9 milioni. Saluta i Knicks Langston Galloway: il playmaker firmerà un biennale coi New Orleans Pelicans. Richard Jefferson continua a giocare, è ufficiale: il fresco campione NBA resta ai Cavaliers con un biennale da 5 milioni. Infine i San Antonio Spurs firmano con un biennale l’ala lettone Davis Bertans, lo scorso anno al Baskonia, che avevano scelto al Draft 2011.