Own the future: i Milwaukee Bucks possono aspirare a dominare la Lega?

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Il 41-41 di due anni fa, con sesto posto in Eastern Conference e serie playoff giocata col cuore fino a gara 6 contro i Bulls compresi nel prezzo, aveva tratto in inganno. Questi Bucks hanno ancora bisogno di crescere sotto molti aspetti e l’arrivo di Greg Monroe non ha velocizzato il processo, anzi, per molti versi lo ha frenato. Un paio di doverosi innesti in free agency ed al Draft potrebbero dare la spinta decisiva per iniziare un’età dell’oro nel Wisconsin.

hon Maker + Malcom Brogdon - © 2016 twitter.com/Bucks
hon Maker + Malcom Brogdon – © 2016 twitter.com/Bucks

La prima questione da sistemare non era difficile da notare: 440 triple segnate su 1.277 tentativi (34.5%). Questo il terribile score da oltre l’arco per Milwaukee nella passata regular season, con una squadra capace di segnare appena 38 canestri da tre punti in più del solo Steph Curry, per altro su quasi 400 tentativi in più. Ecco spiegati gli arrivi dei free agent Matthew Dellavedova (39.8% in carriera da oltre l’arco), campione NBA con i Cavaliers, ma finito ai margini delle rotazioni nelle Finals contro gli Warriors, e di Mirza Teletovic, salito nei pressi del 40% da tre punti su quasi 6 tentativi a partita nella passata stagione ai Suns. C’è da migliorare un 102.2 di offensive rating che ha chiuso al 25° posto complessivo in NBA, nonostante le alternative offensive ai Bucks non manchino. Giannis Antetokounmpo ha scritto 16.9 punti, 7.7 rimbalzi, 4.3 assist e cinque triple-doppie in un’annata per lui esplosiva, che lo ha reso il centro nevralgico del meccanismo offensivo, con risultati potenzialmente stratosferici. Immaginare un quintetto Tall Small Ball con lui da ala piccola, Michael Carter-Williams, Khris Middleton, Jabari Parker e Thon Maker, di cui parleremo tra poco, a completare potrebbe spaventare chiunque. Tutti e cinque i giocatori sanno manovrare il pallone con qualità, nonostante una prestanza fisica che li rende più alti e, nel complesso, difensivamente più efficaci dei pari ruolo, unita ad atletismo da vendere.

Thon Maker + Malcom Brogdon - © 2016 twitter.com/Bucks
Thon Maker + Malcom Brogdon – © 2016 twitter.com/Bucks

Maker è stata la decima scelta assoluta dello scorso Draft, un’ala grande adattabile a centro classe ’97, in uscita dalla high school. Un rischio enorme, che ha portato a Milwaukee un 2 metri e 16 che sa tirare da tre punti, ha buone doti di ball-handling, ma è troppo magro (101 kg) per potersela giocare sotto canestro contro la maggior parte dei centri NBA. Se sarà in grado di svilupparsi esponenzialmente a livello muscolare, oltre a migliorare la propria intelligenza sul parquet, parliamo di un prospetto dal futuro assicurato. Terminando l’analisi del Draft, con la numero 36 ecco Malcom Brogdon, guardia da Virginia, ottimo tanto al tiro quanto al momento di difendere, un innesto pronto ad entrare saldamente nelle rotazioni di coach Jason Kidd. Tornando alla free agency, con Miles Plumlee non si sono trovate difficoltà a trovare un accordo quadriennale per 52 milioni di dollari che rende felici entrambe le parti. Chi ha firmato un triennale per la medesima cifra l’anno passato, invece, ovvero Greg Monroe, sembra già stanco dell’esperienza ai Bucks. Estraneo all’idea di gioco che Kidd ha implementato nella deludente regular season, l’ex Pistons non è il centro complementare per Parker, a causa delle difficoltà difensive in protezione del canestro di entrambi. Nonostante abbia messo insieme statistiche in apparenza ottime (15.3 punti e 8.3 rimbalzi), in attacco ha bisogno di avere opzioni ad attendere un suo passaggio sul perimetro, oltre che a togliere avversari dalla sua strada per lasciarlo in uno contro uno.

Nonostante i cambiamenti estivi che hanno migliorato il roster sotto questo aspetto, se si trovasse la trade giusta Monroe farebbe le valigie. Nel ruolo di centro è arrivato il rinnovo di Plumlee, che resterà in città insieme a John Henson almeno fino al 2020. Se Maker dovesse crescere a dovere, a Milwaukee ci sarebbero tre ali in grado di ricoprire più ruoli, cui aggiungere il talento di Middleton, esploso a 18.2 punti di media l’anno passato. In pochi possono guardare al futuro più fiduciosi dei Bucks, nonostante la controversia Monroe. I playoff potrebbero ben presto non essere più il solo obiettivo stagionale in città.