Danilo Gallinari in un’intervista no limits: Denver Nuggets, nazionale, Olimpia Milano e All-Star Game!

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A seguito della presentazione della partnership tra UBI Banca ed NBA, Danilo Gallinari si lascia andare in un’intervista dai toni infuocati e parla a 360 gradi dei suoi Nuggets, dell’amata Olimpia Milano, della nazionale e di quali sono e saranno i propri obiettivi in carriera.

Danilo Gallinari con Ben Morel (Senior Vice President EMEA per NBA) e Victor Massiah (Amministratore Delegato UBI Banca)
Danilo Gallinari con Ben Morel (Senior Vice President EMEA per NBA) e Victor Massiah (Amministratore Delegato UBI Banca)

Il Gallo è convinto che Denver possa “puntare ai playoff“, soprattutto “ora che abbiamo recuperato qualche infortunato di grande valore, come ad esempio Wilson Chandler. Speriamo quest’anno di giocare tutti insieme e tutti al massimo della condizione, non è mai successo da quando sono qui“. Si dice convinto di voler restare a Mile High City per “costruire qualcosa di grande. Nella mia carriera non ho mai puntato ai soldi. Probabilmente se la franchigia dovesse scambiare qualcuno per ricostruire sarei io. Spero non lo facciano, però“. Alla provocazione riguardo la scelta di Kevin Durant di passare agli Warriors, Danilo risponde con fermezza: “Se anche mi chiamassero i Cavs, non farei mai la scelta di Durant. Oklahoma City era già un’ottima squadra, è stata avanti 3-1 contro Golden State. Fossi stato in lui sarei rimasto“. Restando in tema Warriors aggiunge: “Non sono imbattibili, Cleveland l’ha dimostrato chiaramente. Sono fiero di dire che l’anno passato una delle nove sconfitte in regular season è arrivata contro di noi. Restano i favoriti, il titolo lo possono perdere soltanto loro“. La NBA, in ogni caso, non sarà più la stessa senza Kobe Bryant e Tim Duncan: “Sarà diverso, mancheranno due dei giocatori più forti di sempre“. E tornando ai Nuggets aggiunge che tra le giovani sorprese ci potranno essere anche Jamal Murray e Juan Hernangomez, scelti alla numero 7 ed alla numero 15 allo scorso Draft: “Murray è un ottimo giocatore, mentre lo spagnolo è uno tosto. Non so se quest’anno giocherà molto, ma vedrete che farà molto bene“. Ma quali sono gli obiettivi personali del nativo di Sant’Angelo Lodigiano? “L’All-Star Game, è un obiettivo reale, ma bisogna avere una squadra che vince dietro. Voglio migliorare il mio score personale, ma senza i successi di squadra non si può arrivarci“.

Un argomento scottante non può che essere, ovviamente, quello riguardante la nazionale. Gallinari fa una premessa su coach Ettore Messina: “Non so quali siano i suoi piani, ma se capitasse sarebbe certamente lui il primo allenatore italiano su una panchina NBA. Spero resti alla guida della nazionale, comunque“. Ma cosa è mancato all’Italia per raggiungere le Olimpiadi di Rio? “Tante cose, è stato un grande dispiacere ed è responsabilità di tutti, me compreso. Non è mancata la leadership in campo, è una delle poche cose che era ben presente“. Ed aggiunge, senza nascondere il tono polemico: “Di solito non parlo mai degli arbitri, però devo dire che Petrovic, dopo aver fatto molta pressione diretta sui giornali ed alla FIBA, probabilmente ha ottenuto ciò che voleva. L’arbitraggio, in particolare di uno dei tre, che ha chiamato 4 dei miei 5 falli, non può essere influenzato dai media e dagli addetti ai lavori“. Non si possono comunque trovare scuse, “una partita del genere, in casa, bisogna vincerla in ogni modo. E’ la delusione sportiva più forte della mia carriera, ancora non riesco a digerirla“. Pizzicato sulle due decisive sconfitte consecutive in overtime, ai quarti di finale dell’Europeo contro la Lituania e nel Preolimpico contro la Croazia, Danilo tuona: “Avessi il modo di risolvere la cosa mi piacerebbe applicarlo in campo. Bisogna anche rendersi conto di chi si è, però. Dire che è la nazionale italiana più forte di tutti i tempi? Non è vero. Dire che è una di quelle con più talento al momento? Non è vero. Dire che è una delle più forti d’Europa? Non è vero. Né sulla carta, né sul campo. Bisogna rendersi conto del proprio valore, ci sono nazionali più forti di noi, vincere l’Europeo sarebbe stato un mezzo miracolo“.

Danilo Gallinari
Danilo Gallinari

Il ritorno a Milano porta con sé una domanda d’obbligo sulla sua Olimpia, che tanto si è rafforzata in estate: “L’Olimpia è forte e vincerà, come dice la curva. Vincere in Italia è d’obbligo, in Europa è possibile quest’anno“. Ma Gallinari tornerebbe in Italia nella squadra del cuore? “Si, se dovessi tornare in Italia vorrei soltanto Milano. Ma non voglio un contratto alla carriera, per guadagnare soldi, nel caso voglio essere competitivo e provare a vincere“. A proposito del capitano dei biancorossi, Alessandro Gentile, dice: “So che Ale voleva provare oltreoceano, ma Houston non l’ha per nulla aiutato, dirò soltanto questo. Ora deve puntare a vincere tutto con Milano“. Mentre di Andrea Bargnani, tornato in Europa al Laboral Kutxa, dice: “E’ la scelta giusta, può vincere in Spagna e in Eurolega e tornare grande“. Personalmente, il ritorno estivo al campetto lo ha “riportato alle origini, è molto divertente. E’ una vita che lo faccio“. In attesa di rientrare a pieno ritmo in ottica NBA, dunque, si gode gli ultimi giorni milanesi diviso tra la famiglia ed impegni vari. Tra questi la conferenza in cui è stato testimonial dello storico accordo tra la banca italiana, la quale gioverà della creazione di prodotti con brand NBA, di visibilità sui social media e dei diritti d’immagine di Danilo per un anno, e la Lega, più che interessata ad ampliare ulteriormente un bacino d’utenza da 5 milioni e mezzo di persone soltanto in Italia, ricordata come uno dei Paesi alfieri del basket che conta. Di cui Danilo Gallinari sarà senz’altro protagonista assoluto ancora per molto tempo.