Offseason senza botti: Denver Nuggets, il futuro riparte dai giovani!

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Messo alle spalle il terzo anno consecutivo senza playoff (l’ultimo è stato il 2013), i Denver Nuggets ripartono senza troppi stravolgimenti nel roster, dando un senso di continuità ad un gruppo di ragazzi che, sebbene abbiano ottenuto soltanto 33 vittorie su 82 nella scorsa stagione, godono della fiducia della piazza, in virtù di un’età media fra le più basse della lega. Generare un’ossatura, una colonna portante, valida per gli anni a venire è l’incipit principale dal quale prenderà avvio la nuova stagione dei Nuggets.

L’OFFSEASON

Il principale ed unico obiettivo dell’estate, in Colorado, era quello di acquisire un all star player in grado di dare risalto ad una franchigia che, lentamente, sta sprofondando nell’anonimato. Impossibile arrivare a Durant, pezzo pregiato della Free Agency 2016, Tim Connelly e il suo staff hanno dato, invano, la caccia a Dwyane Wade, al quale ci si è spinti ad offrire fino ad un biennale da 50 milioni di dollari. Il nativo di Chicago, però, ha optato per il ritorno nella sua città natale, lasciando Denver e i suoi fans con l’amaro in bocca. Accantonata l’ipotesi di acquisire un top player, la dirigenza ha evitato qualsiasi asta o gioco al rialzo per giocatori di medio calibro, preferendo puntellare un roster tutto sommato completo in ogni reparto. Prima Mike Miller e poi Darrell Arthur, hanno deciso di prolungare la propria esperienza in Colorado dopo che il precedente contratto era scaduto al termine della scorsa stagione; esperto e intelligente il primo, duttile e versatile il secondo, entrambi possono dare minuti e un discreto ventaglio di soluzioni offensive in uscita dalla panchina.
Le novità più interessanti, però, sono arrivate dal draft, dal quale Denver ha pescato, addirittura, 3 scelte al primo giro. Il prospetto più interessante è sicuramente Jamal Murray, 19enne guardia canadese chiamato alla #7, con talento e dinamismo da vendere e un ventaglio di scelte offensive praticamente illimitato. C’è chi sulla sua scelta ha storto il naso, in virtù della completezza di un back-court composto già dalle giovani promesse Emmanuel Mudiay e Gary Harris; detto ciò il rookie da Kentucky dovrà essere abile a ritagliarsi uno spazio via via più crescente in uscita dalla panchina. Stesso discorso vale per Malik Beasley, shooting guard scelto alla #19, le cui abilità di tiratore dall’arco serviranno per aprire il campo in maniera più cospicua rispetto al passato; in questo senso non si sottovaluti la scelta di Juan Hernangomez, lungo spagnolo chiamato alla #15 in grado di ricoprire anche lo slot di small forward in virtù di qualità tecniche considerevoli.

Capitolo cessioni: è partito il solo Jeoffrey Lauvergne, direzione Oklahoma City Thunder, in cambio di due scelte future. Lungo francese appena 24enne, viene da una discreta stagione nella quale ha messo a referto uno score da 8 punti e 5 rimbalzi a partita in 17 minuti medi d’impiego; non un fenomeno, ma un giocatore discreto con, ancora, diversi margini di miglioramento.

Resta da capire, tuttavia, se il cantiere Denver per la stagione 2016/2017 è finito e compiuto, oppure ancora in corso di completamento: unica franchigia, oltre ai Sixers, a non aver raggiunto il salary floor, i Nuggets hanno ancora le possibilità di rimpolpare il proprio roster attraverso l’acquisizione dei pochi free agent rimasti, oppure provando a chiudere qualche clamorosa trade (il futuro di Gallinari e Faried è incerto) proprio in dirittura d’arrivo; sempre che, questa sfrenata corsa al risparmio non sia il preludio per una poderosa free agency 2017.

LE PREVISIONI PER LA PROSSIMA STAGIONE

A bocce ferme, i Nuggets che si presentano ai nastri di partenza della nuova stagione sono un team discreto che, approfittando dell’instabilità provocata dal passaggio di Durant agli Warriors, potrebbero giocare il ruolo di mina vagante all’interno della Western Conference. Niente male il quintetto di partenza, con i giovani Mudiay e Harris in cerca di conferma e il duo Gallinari-Faried che agirà in aiuto del centro serbo Nikola Jokic, fresco argento olimpico; lunga e talentuosa la panchina che si compone, oltre che dei nuovi arrivi, dell’esperto Wilson Chandler e del giovane centro bosniaco Jusuf Nurkic.
Una rosa non eccelsa, tuttavia completa e correttamente bilanciata sui due lati del campo. Restano, comunque, due incognite considerevoli: innanzitutto Mike Malone, che da head-coach finora ha saputo raccogliere solo stagioni difficili (39-67 il record a Sacramento, 33-49 a Denver), e un’età media molto bassa che, se da un lato assicura freschezza e illimitati margini di miglioramento, dall’altro non garantisce risultati positivi nel breve periodo.

Toccherà a Gallinari e Faried, spesso infortunati e a volte inconcludenti negli ultimi mesi, dare la scossa in grado di attivare le numerose giovani promesse presenti nel roster. Qualora ci riuscissero, allora, in Colorado ci sarà da divertirsi; diversamente, se il trend resterà quello dell’ultima annata, i playoff resteranno un semplice miraggio.

5 COMMENTS

  1. Credo che la trade di Lauvergne (che scade a giugno e denver non voleva pagare) sia il primo passo verso una trade più ampia con Denver che consolida il suo roster con un giocatore medio/forte (e sotto contratto) e ne cede diversi per far spazio ai giovani del roster. Adesso la squadra è veramente troppo lunga con almeno 12-13 giocatori da rotazione NBA.
    PG: Mudiay – Nelson
    SG: Harris – Murray – Barton – Beasley
    SF: Gallo – Chandler – Hernangomez (per me più un 4)
    PF: Faries – Arthur
    C: Jokic – Nurkic

  2. Il problema non è tanto portare un all-star a Denver perché, a parte pochi casi, i giocatori non hanno potere di veto sull’essere scambiati.
    Il problema semmai è farlo restare a lungo in Colorado, e quello sì che è un grosso impiccio.

    • Il problema secondo è anche quale all-star prendere.
      Assodato che Jokic e Mudiay dovrebbero far parte dell’ossatura futura, la scelta rimane cedere uno o più tra Gallinari-Faried-Barton (quelli che hanno un certo valore sul mercato). Ma che giocatore andare a prendere in uno di quei ruoli, che come diceva bene Emanuele poi magari decida di rimanere ai Nuggets anche oltre scadenza?
      Griffin, Butler, Hayward non credo. Gay non mi pare uno che sposta.
      Beal che ha appena rifirmato con gli Wizards?

      Il loro problema per me è trovare chi prendere, non chi cedere visto il roster lungo.

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