Reggio Emilia all’assalto del Tricolore: sarà la volta buona?

0
1220

Amedeo Della Valle,   Reggio Emilia - © 2016 Simone Lucarelli
Amede Della Valle, Reggio Emilia – © 2016 Simone Lucarelli
Non è facile ripartire dopo aver perso le finali scudetto degli ultimi due anni in casa propria. Certo, si è trattato di due serie completamente diverse. Se l’anno scorso era quasi scontato che Milano conquistasse lo Scudetto (anche se veder festeggiare gli avversari in casa propria fa doppiamente male), la serie di due anni fa contro Sassari è una di quelle che davvero passerà alla storia, con i sardi che per ben due volte si salvarono solo grazie all’overtime al PalaSerradimigni (in gara 6 ce ne furono addirittura tre), per poi espugnare il PalaBigi 73-75 nell’ultima partita della serie.

E’ stata una delle finali più emozionanti degli ultimi anni, ma per tutta la Reggiana rimarrà uno dei momenti più tristi della sua vita sportiva. Ma, a Reggio Emilia, dove si respira basket in ogni vicolo, si sono già lasciati alle spalle questo brutto ricordo perché sanno bene che la cosa più importante non è tanto l’aver perso, quanto l’esserci arrivati in finale per due anni consecutivi. E per questo, anche stavolta, ci riproveranno, ancor più decisi verso un unico, comune obiettivo: conquistare il Tricolore!

La strategia di mercato è rimasta più o meno la stessa rispetto agli anni passati: riconfermare più elementi possibile rispetto a quelli della stagione precedente e cercare di dare sempre molto spazio agli italiani. Quest’anno però gli uomini di mercato biancorossi hanno dovuto fare i conti con pesantissimi addii. In primis il dolorosissimo addio al basket giocato di Rimantas Kaukenas, uno che ha fatto la storia della pallacanestro europea nell’ultimo decennio; in Italia ha vinto praticamente tutto, è stato un esempio per chiunque di cosa voglia dire umiltà, lavoro e spirito di sacrificio. Nella sua lettera ai tifosi ha scritto: “Questa è senza dubbio la decisione più difficile che io abbia mai dovuto prendere nella mia vita“. Così come sarà difficile per noi tutti, caro Rimas, accettare di non poterti vedere più in campo a disegnare pallacanestro; sei un giocatore che mancherà tantissimo a tutto il panorama cestistico, italiano e non, perché di campioni come te non ne nascono spesso.

Poi, la Reggiana ha dovuto salutare un altro dei suoi “vecchi pilastri”: Darjus Lavrinovic. Il lungo lituano continua ad essere logorato dagli infortuni, che tra l’altro l’hanno costretto a saltare la spedizione olimpica con la sua Nazionale. Proprio per l’impossibilità di garantire costanza di impiego nell’arco di un’intera stagione, Darjus ha preferito tornare a giocare in Lituania, in quella che sembra essere una sorta di stagione pre-ritiro. Un’altra partenza quantomai dolorosa per i tifosi biancorossi.

In ultimo, Reggio ha dovuto dire addio anche ad un altro giocatore che comunque rimarrà sempre molto legato a questa città: Ojars Silins. Il giocatore lettone è cresciuto nel vivaio della Reggiana, che lo ha fatto maturare fino a farlo esordire in prima squadra, rendendolo un cestista di livello europeo. In estate però il buon Oj ha deciso di salutare la sua “seconda casa” per sondare il mercato alla ricerca di nuovi stimoli, con l’obiettivo di fare quel salto di qualità che a Reggio non si era ancora visto. Ricerca che per il momento non è andata a buon fine visto che l’ala di Riga è ancora svincolata.

Ad eccezione di queste, seppur pesanti, perdite il blocco reggiano è rimasto pressoché inalterato, a partire dal suo condottiero: Max Menetti infatti si appresta a disputare la sua sesta stagione sulla panchina di Reggio, dimostrandosi sempre più valore aggiunto di questa squadra. Oltre a lui sono rimasti praticamente tutti gli italiani. Inoltre, insieme ad Aradori, Polonara, Della Valle, Gentile e De Nicolao, l’unico straniero confermato è stato Derek Needham, che ha convinto lo staff reggiano a dargli fiducia, grazie alle ottime prestazioni fornite quando è arrivato, nella parte finale della stagione scorsa.

Per quanto riguarda i nuovi innesti, come abbiamo imparato in questi anni, Reggio preferisce pescarli prevalentemente dal suo settore giovanile, senza dubbio uno dei migliori in Italia. Così, come anni addietro aveva esordito il sopracitato Silins, in questa stagione si appresta a fare il suo ingresso in pianta stabile nel roster reggiano un altro giovane talento lettone (che sta per conseguire lo status di passaportato),  Arturs Strautins, peraltro formatosi nella stessa società (Basketbal Academy Riga) di Ojars. Si parla molto bene di questo ragazzo, che ha già avuto il primo impatto con la nostra Serie A nella passata stagione. E’ una guardia/ala di 196 cm, dotato di un eccellente tiro da dietro l’arco e già ben formato fisicamente, nonostante sia un classe ’98. Insomma la Reggiana si conferma una delle principali piazze generatrici di talento in Italia, oltre ad essere una delle società più propense a dare spazio a giocatori italiani. Ci vuole tanto coraggio, di questi tempi, per fare delle scelte del genere, ma Reggio ha deciso di seguire questa filosofia e tutti noi dobbiamo esserle riconoscenti.

E, come se non bastasse, non ci dobbiamo dimenticare che il cavallo di ritorno dell’estate biancorossa, un certo Riccardo Cervi, è anch’esso un prodotto del vivaio reggiano. Si era allontanato da Reggio dopo una stagione tutt’altro che esaltante, in cui era finito ai margini delle rotazioni di coach Menetti. Ma gli è bastano un anno lontano dalla sua gente per ritrovare la giusta condizione fisica e la motivazione necessaria per tornare al PalaBigi più forte di quando l’aveva lasciato. L’esperienza ad Avellino ha permesso di capire, prima di tutto a lui stesso, chi è il vero Cervi, e di mandare un messaggio importante a coach Menetti. Ricky è tornato il giocatore che tutti conoscevamo e con le sue stoppate e i suoi rimbalzi, quest’anno sarà una pedina imprescindibile nello scacchiere reggiano.

In queste ore sembra sia stata scartata la possibilità, per Reggio, di mettere sotto contratto un altro giovane prospetto molto interessante (classe ’95), che nelle ultime settimane si era allenato agli ordini di coach Menetti: il suo nome è Paris Bass ed è appena uscito dal college. Sembrava davvero ad un passo dalla firma, dopo che aveva impressionato tutti con il suo atletismo, ma nelle ultime ore pare che la Reggiana abbia cambiato idea. Un altro banco di prova per la banda Menetti&co, che stavolta pare abbia deciso di lasciar andare il giocatore: avranno ragione anche stavolta così come era stato, ma con esito opposto, per Della Valle?

Dunque gli unici due veri acquisti di Reggio Emilia in questa sessione di mercato sono stati Sava Lesic e Delroy James. Il primo è un ala/centro proveniente dal campionato sloveno, esattamente dall’Olimpia Lubiana, con cui ha giocato anche Lega Adriatica ed Eurocup, viaggiando ad ottime cifre in tutte le competizioni disputate (circa 15 punti di media). E’ un giocatore nel pieno della propria maturità cestistica, come affermato dal ds Frosini, e arriva a Reggio per dare l’esperienza giusta, oltre al contributo tecnico, al fine di far ben figurare la compagine reggiana su qualsiasi palcoscenico. L’altro innesto della Reggiana, James, si è fatto già conoscere in Italia, avendo vestito le maglie di Ferentino (serie A2) e Brindisi (serie A). L’anno scorso ha giocato in Russia all’Enisey Krasnoyarsk. E’ un ala di 203 cm per 100 kg di peso. Andrà a ricoprire un ruolo che spesso si è dimostrato fondamentale negli schemi di Reggio: l’ala forte che si “adatta” a giocare da 3. Infatti James, essendo sostanzialmente un 4, dovrebbe giocare prevalentemente vicino a canestro; ma non dobbiamo sorprenderci di vederlo in campo nelle vesti di ala piccola tattica, per alzare il quintetto e fare un gioco molto più fisico, grazie alle sue spiccate doti di atletismo ed esplosività. Due giocatori, quindi, che non dovrebbero avere problemi di ambientamento nel nostro campionato: James ci è già stato; Lesic ha una tale esperienza che garantisce sicura affidabilità fin da inizio stagione.

Tra le squadre di vertice, Reggio è praticamente quella che ha cambiato meno rispetto alla scorsa stagione. Come abbiamo visto, ha preso solo due giocatori, di ottimo livello, per completare un roster rimasto orfano di alcune sue pedine fondamentali. Il problema principale era proprio quello di sostituire una di queste, cioè Kaukenas. Molti pensavano che la Reggiana si sarebbe immediatamente buttata sul mercato alla ricerca di un top player che avesse più o meno il carisma e le capacità del lituano. Ma a Reggio ci hanno pensato bene prima di muoversi e hanno detto: “Perché andare a cercare altrove un talento che abbiamo già qui in casa?”. Perciò spetterà a lui, ad Amedeo Della Valle, l’arduo compito di non far sentire la mancanza di Kaukenas, soprattutto in quelle situazioni in cui Rimas si prendeva la squadra sulle spalle. Sarà lui a dover fare un altro piccolo passo verso quella maturità che lo porti ad essere il vero leader di questa squadra. Perché d’altronde, da un maestro come Rimantas Kaukenas non può che venir fuori un allievo come Amedeo Della Valle!

Ormai manca meno di un mese all’inizio della stagione regolare e la Reggiana si sta preparando al meglio. Sarà una squadra pronta a lottare in ogni situazione, su qualsiasi parquet in giro per l’Italia e l’Europa. Un gruppo, come abbiamo visto negli ultimi anni, disposto a dare tutto in campo, consapevole dei propri limiti e delle proprie possibilità, quelle stesse che lo hanno portato ad un passo dal conquistare lo Scudetto. Poi abbiamo già ricordato come è andata a finire. La pallacanestro è uno sport strano, a volte spietato, perché fatto essenzialmente da due fattori: quelli che possono essere allenati e, di conseguenza migliorati, e quelli che potremmo considerare come un dono di natura, ad esempio il talento. Se sui primi Reggio non ha nulla da invidiare a nessuno in quanto a determinazione, intensità e organizzazione di gioco, al momento, in Italia, solo il signor Armani può permettersi giocatori con un talento tale da poter vincere le partite anche senza giocare al top.

Ma non è ora il momento per dire se questa Reggiana sia più o meno forte rispetto alle sue versioni precedenti. Meglio non fare confronti con le altre squadre perché, anche quest’anno, l’Olimpia Milano è la più forte sulla carta (e su questo non ci sono dubbi). Ciò non significa che non ci sarà storia in campionato, ma che, come già dimostrato in passato, bisognerà affrontare la stagione guardando di partita in partita e fare i conti solo alla 30a giornata, quando comincerà la vera stagione delle big. A quel punto, nei giocatori di Reggio, forti dell’esperienza delle passate stagioni, dovrà scattare quella molla che li porti a dire: “Questo è l’anno giusto! Andiamoci a prendere lo Scudetto! Ce lo meritiamo!”.