Serie A ai nastri di partenza: che stagione ci aspetta?

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Se il buongiorno si vede dal mattino, con la vittoria della Supercoppa Italiana, Milano ha dato un segnale forte a tutte le altre formazioni che prenderanno parte al prossimo campionato di Serie A. Nonostante diversi acciacchi e alcuni giocatori ancora molto lontani dalla migliore condizione, l’Olimpia ha già dimostrato che quando decide di accelerare, gli altri non possono far altro che rimanere a guardare. Ma questo era prevedibile ed è ovvio che Milano non si sia fatta sfuggire l’occasione, sia per conquistare la prima storica Supercoppa sia per dimostrare a tutti il suo valore. Tutti d’accordo sul dire che se Milano gioca al massimo delle sue possibilità, quest’anno più che mai, non ce ne sarà per nessuno. Ma si sa, il campionato è lungo, le partite sono tante, l’entusiasmo con l’andare del tempo tende a diminuire, i cali di concentrazione possono colpire chiunque in una stagione così ricca di impegni (e con l’Eurolega con un nuovo formato).

Proprio per questo le altre formazioni dovranno essere in grado di approfittare di ogni minimo passo falso dell’Olimpia, se non vogliono abbandonare sin dall’inizio i buoni propositi per la stagione che sta per cominciare. Coloro che ambiscono a fare un campionato di vertice non possono approcciare una stagione con l’auto-convinzione di essere inferiori e rimanere lì a guardare Milano che farà il bello e il cattivo tempo.

In primis, Reggio Emilia è chiamata quantomeno a confermarsi come principale avversaria dell’Olimpia, considerando anche il recente passato. Non sarà facile dopo gli addii di due leader del calibro di Kaukenas e Lavrinovic, ma Reggio in questi anni ha dimostrato di avere una determinazione che va oltre le difficoltà. Inevitabilmente sarà un anno di ripartenza, con nuove gerarchie da trovare all’interno dello spogliatoio. Ma non è questo che spaventa la Reggiana, pronta a lottare su ogni pallone pur di conquistare uno Scudetto, troppe volte sfuggito per un soffio negli ultimi anni.

Oltre ai biancorossi, quest’anno ci sono un paio di squadre che sembrano avere un organico quantomeno pari a quello di Reggio. Stiamo parlando di Venezia e Avellino. Venezia ha cambiato pochissimi elementi rispetto alla passata stagione, chiusa però con un mediocre quinto posto. Quest’anno ci si aspetta almeno un piazzamento tra le prime quattro. Il roster risulta essere profondo e ricco di talento, per cui i presupposti per fare bene ci sono tutti. Da valutare solo il nuovo asse play-pivot Haynes-Hagins, ma non sembra ci siano particolari problemi di intesa tra i due.
Scandone AvellinoAvellino invece viene da una super stagione, terminata al terzo posto. Non sarà facile confermarsi a quei livelli, anche se non è da escludere che i ragazzi di coach Sacripanti ci possano riuscire. Le modifiche apportate al roster non hanno di certo abbassato il livello della squadra. Molto dipenderà dall’impatto che avranno i due nuovi americani (Randolph e Thomas) col nostro campionato, ma per il resto la Scandone ha le carte in regola per ripetersi ai livelli dell’anno scorso.

Potenzialmente al di sotto di queste quattro, ma pur sempre con roster di primo livello, troviamo squadre come Trento, Sassari e Varese, che non potranno permettersi di mancare l’appuntamento con i playoffTrento è una squadra in continua crescita, che sta stupendo tutti, in quanto a organizzazione e pianificazione, sia in Italia che in Europa. Impossibile non aspettarci Forray e compagni in post season anche quest’anno, nonostante in estate abbiano dovuto salutare Pascolo, andato a Milano. I volti nuovi sono tanti, le certezze poche ma più che sufficienti. Quella più importante è coach Buscaglia che,  da quando siede su questa panchina, non ha mai deluso le aspettative dei suoi tifosi. Siamo sicuri che non lo farà nemmeno quest’anno e che, anzi, continuerà a portare avanti il progetto trentino verso nuovi e sempre più prestigiosi traguardi.
Sassari, dopo aver deluso tutti l’anno scorso, non può permettersi un’altra stagione di transizione. La dirigenza ha voluto dare fiducia al nuovo ciclo targato Pasquini e ha investito molto sul mercato, portando in Sardegna giocatori di primissimo livello (come Savanovic, Johnson-Odom e Carter). Ne è venuta fuori una squadra rinnovata e tutta da assemblare ma che, visto il talento, non potrà di certo fallire l’accesso ai playoff.
Anche Varese, quest’anno ha le chance per arrivare tra le prime otto. L’impegno europeo ha “costretto” la dirigenza a fare sforzi economici non indifferenti per costruire un roster che risultasse competitivo anche fuori dall’Italia. D’altro canto, molti giocatori non sono abituati a stagioni col doppio impegno settimanale e potrebbero risentirne. Ma siamo sicuri che coach Moretti sarà in grado di gestire al meglio i suoi uomini e di riportare Varese ai playoff (dopo che l’anno scorso ci era andato molto vicino, con un roster sulla carta inferiore).

Se consideriamo queste sette squadre tra le più accreditate a raggiungere i playoff, sull’ottavo e ultimo posto disponibile è davvero difficile fare una previsione. Molto probabilmente sarà bagarre tra Pistoia, Brindisi, Cantù, Cremona e Torino. Pistoia ormai è abituata a smentire gli addetti ai lavori che la danno ogni anno in lotta per la salvezza. Certamente il roster non è di altissimo livello, ma niente di meno rispetto a quello dell’anno scorso. I nuovi americani sono delle vere e proprie scommesse, ma coach Esposito ha dimostrato di saperci vedere bene in questi casi. D’altra parte, il gruppo italiano è affidabilissimo e perciò è prevedibile che anche quest’anno Pistoia sarà lì a giocarsi un posto nei playoff. Brindisi ha praticamente cambiato tutto in estate, a partire dalla panchina, dove è arrivato Sacchetti (unico coach della Serie A 2016/2017, oltre a Repesa, ad aver vinto il Campionato), segnale chiarissimo che quest’anno i pugliesi puntano in alto. Il roster costruito rispecchia lo stile di gioco e la mentalità del nuovo allenatore, anche se non sarà facile assemblare così tanti nuovi giocatori, alcuni dei quali alla loro prima esperienza lontano dagli USA.

Cantù è la vera incognita di questo campionato. La costruzione della squadra, seppur con un budget consistente messo a disposizione dal patron Gerasimenko, è iniziata troppo tardi, a causa di vicissitudini societarie, e questo ha influito molto su alcune scelte. Alle fine ne è venuto fuori un quintetto di primissimo livello, formato da giocatori esperti e di caratura europea (Darden su tutti). La panchina forse non è propriamente all’altezza dello starting five, ma starà a coach Kurtinaitis trovare i giusti equilibri in un roster potenzialmente in grado di mettere in difficoltà anche i top team, ma che difficilmente potrà fare meglio di lottare per gli ultimi posti disponibili per i playoff, soprattutto a causa della fretta con cui è stato costruito il roster.
Vanoli CremonaCremona sembra un po’ più in basso rispetto all’eccellente passata stagione, a causa di 2/3 elementi persi in estate (a cominciare dall’asse italiano Vitali-Cusin) e forse non rimpiazzati adeguatamente. Si riparte dalla grinta di coach Pancotto e dall’affidabilità di un buon gruppo italiano. Ripetere la scorsa stagione sembra impossibile, un po’ meno però raggiungere i playoffTorino, dopo aver raggiunto, seppur con troppa fatica, l’obiettivo salvezza nella scorsa stagione, si presenta al nuovo campionato con nuovi e più rosei propositi. La squadra è stata rivoluzionata, con la conferma del solo White, ma con l’intento di fare una stagione meno in sofferenza della scorsa, cominciando col vincere più partite possibile, poi si vedrà… i playoff non sembrano essere un miraggio.

Passando alle zone basse della classifica, crediamo che saranno occupate da squadre come Caserta, Pesaro, Brescia e Capo d’Orlando, con la prima che forse ha qualcosina in più rispetto alle altre. Infatti Caserta, dopo una salvezza strappata all’ultima giornata nella scorsa stagione, punterà a fare un campionato più sereno, considerando anche che la situazione societaria sembra essersi stabilizzata. Il quintetto è completamente nuovo, ma sembra in grado di garantire una stagione più o meno tranquilla, supportato anche da buoni elementi che usciranno dalla panchina. Il destino di Pesaro invece dipenderà molto dagli americani, tutti nuovi. L’esperienza dei due lituani Jasaitis e Zavackas non basta a garantire la salvezza. Bucchi deve sperare di aver azzeccato le mosse sul mercato, altrimenti la situazione si complicherebbe parecchio. D’altra parte, i tifosi della neopromossa Brescia non possono dirsi delusi dal mercato fatto dalla loro squadra. Probabilmente si aspettavano un ultimo colpo in entrata (la guardia a lungo inseguita), ma il roster di Brescia non può essere considerato inferiore a quello di altre squadre. Hanno puntato sulla continuità e soprattutto sulla conferma di Moss, che sarà il vero leader della squadra. Per il resto tanta esperienza (Cittadini) e affidabilità (Vitali, infortuni permettendo), mista a qualche scommessa (Moore). Il mix sembra quello giusto per puntare alla salvezza, dopo la storica promozione conquistata la scorsa stagione. Infine  Capo d’Orlando ritenuta dagli addetti ai lavori, sulla carta, la squadra inferiore. Le tante scommesse (in primis Fitipaldo), la poca esperienza di alcuni giocatori, la condizione di Diener, che dovrà essere costantemente monitorata, sono i principali punti interrogativi che attanagliano i siciliani in questi giorni prima dell’inizio del campionato. Ma non è detto che i ragazzi di coach Di Carlo siano condannati ai bassifondi della classifica, anche perché la differenza con altri team è minima.

Quanto possano essere veritiere queste previsioni non lo sappiamo. Dobbiamo solo aspettare un paio di giorni per cominciare a farci un’idea delle vere potenzialità delle 16 squadre che prenderanno parte al campionato di Serie A 2016/2017. Si comincia domenica 2 ottobre con l’anticipo delle ore 12 tra Brindisi e Trento in diretta su Sky Sport 1HD.