L’Olimpia Milano cerca il triplete di successi sui parquet italiani, dopo la conquista della Coppa Italia e dello Scudetto numero 27, mentre per la Sidigas Avellino l’occasione è ghiotta per mettere in bacheca il secondo trofeo della propria storia, dopo la Coppa nazionale vinta nel 2008. Il Mediolanum Forum vede una miglior cornice di pubblico per l’occasione e scatena gli animi di entrambe le squadre in campo.
I primi due minuti sono terreno di caccia di Zoran Dragic: canestro, rimbalzo sul possesso seguente, assist per uno scatenato Kruno Simon e poi ancora palla recuperata mentre Avellino tenta la replica e tripla del croato: 7-0 in un amen per i padroni di casa. Retin Obasohan è l’uomo dagli inizi di partita infuocati e lancia la rimonta, con 8 dei 13 punti a garantire il pareggio, subito fatto saltare da un Simon in stato di grazia e già in doppia cifra. Il croato fa saltare gli schemi difensivi di una Sidigas in crescita, trascinata dal grande ex Joe Ragland. A proposito di vecchie conoscenze, il Forum esplode alla stoppata di Alessandro Gentile su Marques Green. L’Olimpia non scappa e chiude un primo quarto che poteva regalare maggiori soddisfazioni con un risicato margine di vantaggio sul 23-19.
Contropiede di Green, ma Alessandro Gentile non ci sta… #MacronSupercoppa2016 pic.twitter.com/JxGwm1vEAB
— Lega Basket Serie A (@LegaBasketA) 25 settembre 2016
Avellino la mette sul fisico, con Adonis Thomas a dominare il pitturato, ma Milano ha in Ricky Hickman l’agilità che buca la difesa avversaria. I tanti errori degli irpini da oltre l’arco ne impongono il ritardo nel punteggio, mentre i meneghini mantengono percentuali altissime e si portano in doppia cifra di vantaggio. Kyrylo Fesenko vaga come un fantasma per il pitturato ed impone gli straordinari al backcourt per tornare a contatto. L’attacco biancorosso ha soluzioni a ripetizione per trovare la via del canestro, mentre gli ospiti spesso incappano in intricate azioni offensive senza esito positivo. I 5 punti in fila del numero 7 ex Fenerbahce e Maccabi spezzano la noia dei minuti finali del primo tempo, che si chiude con l’Olimpia avanti in scioltezza per 44-34.
La Sidigas rientra dagli spogliatoi carica per tentare la rimonta, ma la partita è spezzettata dai tanti falli fischiati alle due squadre, con Marco Cusin e Maarten Leunen già a quota 3 personali. Simon è il vero motore della squadra di coach Jasmin Repesa, come dimostrano i 23 punti, 5 rimbalzi e 5 assist raccolti a fine terzo quarto. Davide Pascolo può inventare liberamente nel pitturato ospite, con la difesa di Avellino che dimentica di difendere a dovere, in particolare sull’ex Trento e su un Dragic tornato ad altissimi livelli. La Sidigas prova a far valere i centrimetri con Fesenko e Thomas insieme sul parquet e, contro il quintetto piccolo avversario, ottiene dei buoni risultati, pur restando lontanissima nel punteggio sul 67-51.
Gli ultimi dieci minuti si aprono con un gioco da tre punti di Thomas, ma la squadra meneghina, a differenza di quanto successo molte volte l’anno passato, trova facili canestri con lui allargare continuamente la forbice. Le triple di Green non spaventano il pubblico di casa, perché Avellino è imprecisa al tiro, effetto dei soli 12 assist complessivi a fine partita. Gentile fatica a ritrovare sé stesso e spende falli a ripetizione, ma Jamel McLean è attivo su entrambi i fronti del gioco e gli avversari perdono definitivamente la bussola. Sotto i 26 lunghezze a meno di tre minuti dal termine, partita di fatto è già finita e sugli spalti iniziano i festeggiamenti. Kruno Simon festeggia una partita straordinaria da 25 punti, 5 rimbalzi e 8 assist con il premio di MVP della Supercoppa 2016, chiusasi per 90-72 in favore dei biancorossi.
La prima, storica conquistata nella storia dell’Olimpia Milano di un Repesa sempre più amato dal pubblico, per la concretezza e la cattiveria con cui conquista ogni trofeo alla sua portata. Il prossimo passo sarà volare anche in Europa.