Cleveland vuole il bis: LeBron James e i Cavs puntano al repeat!

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Cleveland Cavs - © 2016 twitter.com/Cavs
Cleveland Cavs – © 2016 twitter.com/Cavs
Soltanto un anno fa i Cleveland Cavaliers erano pronti ad iniziare la seconda stagione dal ritorno di LeBron James in Ohio: c’era una finale NBA persa da mettersi alle spalle, un rapporto con coach David Blatt ormai in frantumi, le incognite sul ritorno di Love e Irving dai rispettivi infortuni e un contratto con Tristan Thompson da rifirmare. 12 mesi dopo la situazione si è quasi capovolta, in meglio: dopo oltre 50 anni la città di Cleveland ha festeggiato un titolo, LBJ ha portato a termine la sua missione guidando un gruppo unito allenato da Tyronn Lue e il tira e molla per il rinnovo di JR Smith, arrivato solo pochi giorni fa, non ha destabilizzato un ambiente sereno e carico di positività in vista della stagione 2016-17.

Una stagione speciale perchè per la prima volta nella loro storia i Cleveland Cavaliers partono da campioni NBA in carica e faranno di tutto per confermarsi, nonostante i rivali delle ultime due Finals, i Golden State Warriors, abbiano aggiunto un certo Kevin Durant all’arsenale di cui già disponevano. Questi Cavs però, proprio come i Warriors dello scorso anno, partono col vento in poppa, senza particolari assilli, con un clima sereno nel roster, ragazzi con meno pressione e un LeBron James, più Irving e Love, senza più la pesante scimmia sulle spalle che per 24 mesi non ha fatto che ripetere che solo l’anello avrebbe evitato loro l’etichetta di “fallimento”.

Questo non significa che i Cavs sono destinati a ripetere le 73 vittorie di Golden State dell’anno scorso ma restano di gran lunga i favoriti nella Eastern Conference, almeno per mancanza di avversari credibili al loro livello, e partono sicuramente col 50% di chance di confermarsi campioni nelle Finals 2017 perchè, fino a prova contraria, gli ultimi a sollevare il Larry O’Brien Trophy sono stati LeBron e compagni, e di conseguenza la pressione è tutta sugli avversari, in primis su quelli in bianco, blu e giallo che svernano sulla Baia, a seguire le San Antonio e Los Angeles Clippers del caso. Nel Nord dell’Ohio i tifosi sono carichi e non hanno alcuna intenzione di accontentarsi: vogliono il repeat ed è certo che anche i giocatori lo vogliano, LeBron James su tutti, che vuole proseguire la caccia ai 6 anelli di Michael Jordan e ai 5 di Kobe Bryant.

Rispetto all’annata del titolo i Cleveland Cavaliers non sono sostanzialmente cambiati nel nucleo principale: si riparte da LeBron James che ha firmato un triennale da 100 milioni di dollari, Love e Irving sono blindati, Shumpert e Thompson hanno prolungato l’anno scorso, mentre la firma di JR Smith, dopo una trattativa durata fino a inizio ottobre, è arrivata per un quadriennale da 57 milioni (45 per tre anni garantiti). Un po’ cambiato il supporting cast perchè, se James Jones e Channing Frye erano già a libro paga, e Richard Jefferson ha rinviato il ritiro, due come Matt Dellavedova e Timofey Mozgov hanno salutato in cerca di nuove avventure. L’australiano e il russo, due fattori nelle Finals 2015, nell’ultima stagione hanno inciso meno ma sicuramente hanno dato il loro contributo.

Via anche Mo Williams, che ha deciso di ritirarsi dopo vari ripensamenti, sono arrivati un altro tiratore come Mike Dunleavy dai Bulls, un cecchino e giocatore di grande intelligenza ma reduce da un’annata in infermeria dopo un’operazione alla schiena, e un lungo navigato e che LeBron James conosce come Chris Andersen, ex Grizzlies. Birdman farà sostanzialmente da cambio per Thompson al pari di Frye mentre Dunleavy potrebbe rappresentare un’arma in più per quintetti speciali, un po’ come accadde con Mike Miller, più a Miami che ai Cavs.

Punta a strappare minuti l’interessante esterno Jordan McRae mentre il punto di domanda resta sul playmaker che dovrà garantire minuti di riposo a Kyrie Irving: vero che c’è LeBron, il reale regista della squadra, e all’occorrenza Iman Shumpert, ma al momento l’unico regista di riserva di ruolo è il rookie Kay Felder, seconda scelta da Oakland. Coach Lue è soddisfatto della matricola – un blocco di granito simile a Nate Robinson, mancino, che gioca senza la minima paura e con leadership – e si parte con lui: si era parlato di un interesse per Norris Cole e Mario Chalmers ma il primo è finito in Cina e il secondo sta recuperando dall’operazione al tendine d’Achille. Più avanti con la stagione si saprà di più…

Ecco, la stagione: la 2016-17 sta per partire e i Cavs la apriranno in casa contro i Knicks celebrando la consegna degli anelli e il sollevamento del banner di campioni NBA. Ricapitolando i Cavs partono con un clima positivo, con la consapevolezza di essere campioni e di aver zittito i critici, senza troppe pressioni, con un LeBron James che punta la settima finale consecutiva, con un Kevin Love che si sente parte del progetto, con JR Smith e Tristan Thompson ripagati a suon di dollari per il contributo dato, e con un Kyrie Irving ancor più maturo dopo l’oro olimpico che vuole il definitivo salto di qualità. A meno di infortuni, la variabile X che può colpire tutti e in qualsiasi momento, non c’è motivo per pensare che i Cavs non saranno alle Finals 2017 a giocarsi di nuovo il titolo NBA!