Power Rankings 2016/17: la giungla della Western Conference nei posti fuori dai playoff

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Julius Randle - © 2016 twitter.com/lakers
Julius Randle – © 2016 twitter.com/lakers

#15 Los Angeles Lakers

L’aggiunta di veterani a carissimo prezzo, vedi Timofey Mozgov (64 milioni di dollari) e Luol Deng (72), con un doppio contratto quadriennale di scarso senso logico, non è sinonimo di efficacia, soprattutto a lungo termine. La conferma di Jordan Clarkson (50 mil/4 anni) e l’arrivo del pazzesco talento di Brandon Ingram dal Draft sono senz’altro le migliori notizie dell’estate, oltre alla giusta attesa per l’esplosione di D’Angelo Russell, non soltanto sui social network. Le voragini, però, sono ancora troppe per essere competitivi. Sarà una lunga annata per coach Luke Walton, anche se potrebbe essere proprio lui il punto di partenza per i Lakers del futuro.

#14 Denver Nuggets

Ci spiace per il nostro Danilo Gallinari, ma saranno tempi duri a Denver. Non per molto tempo, probabilmente, perché Mile High è diventata punto di ritrovo per una gioventù di grandi prospettive. In rigoroso ordine alfabetico Malik Beasley, Juan Hernangomez, Nikola Jokic, Emmanuel Mudiay e Jamal Murray hanno meno di 21 anni o li hanno appena compiuti. Aggiungiamoci pure Gary Harris e Jusuf Nurkic, di anni 22, ed il nostro Gallo, nel prime della propria carriera, ed i presupposti per un futuro brillante ci sono tutti. La giovane età, però, nei primi tempi porta sempre con sé tante sconfitte cui far fronte ed il timore per i Nuggets è che, senza quell’innesto di primo valore che si attendeva in estate, possano finire in cenere, almeno quest’anno.

#13 Sacramento Kings

Le perplessità di DeMarcus Cousins di fronte allo scorso Draft, che ha portato in città altri due big men, Georgios Papagiannis e Skal Labissiere, è condivisa da tutti ed i Kings sono riusciti ad oscurare quel che di buono avevano combinato in free agency, con gli arrivi di Arron Afflalo e Matt Barnes. Il nuovo spaziale palazzetto, il Golden 1 Center, salvo sorprese non sarà inaugurato nel migliore dei modi e le stagioni consecutive senza playoff diventeranno ben undici. Basterebbe una gestione societaria migliore a Sacramento per provare a spiccare il volo. Per quest’anno, però, ci si dovrà accontentare di vedere se il nuovo coach Dave Joerger riuscirà a dare un’identità di gioco almeno sul parquet.

#12 Phoenix Suns

La piccola sorpresa tra le ultime della classe potrebbe essere proprio Phoenix, che proverà a togliersi qualche soddisfazione grazie al proprio nucleo di giovani talenti pronti a sbocciare. Il backcourt presenta, al fianco di Eric Bledsoe e Brandon Knight, un Devin Booker dato per futura stella di primo valore nel panorama NBA. L’arrivo di Dragan Bender e Marquese Chriss dal Draft è di fondamentale importanza per ridare slancio al front, mentre i ritorni di Leandro Barbosa e Jared Dudley garantiscono l’esperienza necessaria per oliare il meccanismo. Manca ancora qualche tassello e, soprattutto, la chimica di squadra è tutta da valutare. I Suns, però, sono destinati a tornare a splendere molto presto.

#11 Dallas Mavericks

I Mavericks si candidano ad essere una delle grandi delusioni della prossima regular season NBA. La conferma dell’eterno Dirk Nowitzki è importante sotto tutti i punti di vista, ma dare ad Harrison Barnes un contratto (94 mil/4 anni) ed un ruolo da All-Star sul parquet non porta alcuna certezza con sé. Soprattutto se, con la stessa cifra, si poteva dare una seconda chance a Chandler Parsons. Andrew Bogut è un buon innesto per aggiungere potenza sotto canestro, ma i suoi continui problemi fisici potrebbero non aver smesso di frenarlo. Per il resto si tratta dell’ennesima occasione fallita in offseason per tornare ad aspirare alle posizione di vertice. Un gran peccato, soprattutto per la fedeltà di Wunderdirk.

#10 New Orleans Pelicans

I Pelicans in Cina per gli NBA Global Games - © 2016 twitter.com/PelicansNBA
I Pelicans in Cina per gli NBA Global Games – © 2016 twitter.com/PelicansNBA

Valli a capire, i Pelicans. Attesi alla stagione della consacrazione dopo i playoff raggiunti con orgoglio due anni fa, piazzano un 30-52 di pessima fattura. Ora che nessuno li considera più nella corsa alla post-season, sia mai che possano invertire nuovamente la tendenza. Passa tutto da Anthony Davis, ovviamente. La tenuta fisica non è stata delle migliori l’anno passato ed altre spinose tensioni all’interno del roster non aiutano. Il ritorno di Jrue Holiday potrebbe rivelarsi di fondamentale importanza, mentre la scelta n° 6 dello scorso Draft, Buddy Hield, deve rivelarsi pronta a stupire fin da subito. The Brow dovrà giocare da MVP, però, perché la stagione non finisca dopo 82 partite.

#9 Minnesota Timberwolves

La scelta di porli fuori dalle prime 8 è di quelle conservative, dettata soprattutto dal fatto che Minnesota non è arrivata nemmeno alla soglia delle 30 vittorie l’anno passato. Considerando la pura qualità del roster, soprattutto in prospettiva, però, i playoff potrebbero non essere più una chimera. Karl-Anthony Towns sta mettendo le basi per dominare la Lega in futuro, Andrew Wiggins ha le carte in regola per accompagnarlo nell’impresa, senza dimenticare Zach LaVine e compagnia, oltre al nuovo arrivato dal Draft, Kris Dunn. L’upgrade più importante, però, potrebbe essere arrivato in panchina: coach Tim Thibodeau, se riuscisse a dare un’anima difensiva alla squadra, potrebbe seriamente sperare di strappare il pass per la post-season.

2 COMMENTS

  1. Ad eccezione di Dallas, le altre presentano molti giovani e dunque i risultati e le posizioni in classifica varieranno a seconda della loro crescita individuale. Comunque, a parte T’Wolves e forse Pelicans, le altre sono lontanissime dai P.O.

  2. Denver non finirà mai così in basso, minimo farà 32 vittorie che vorrebbero dire decima/undicesima posizione ma personalmente credo che finirà con 38 vittorie ed un nono posto di conference. Il fattore campo è troppo importante in Colorado e garantisce almeno un record del .500 in casa, se poi si aggiunge una squadra lunghissima (12-13 uomini in rotazione) con alcuni veterani (Nelson, Miller), giocatori nel loro prime (Gallo, Chandler) e molti giovani allora credo che Denver darà parecchio fastidio quest’anno.

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