Il protagonista della settimana NBA: King James ed i Cavaliers alla conquista del repeat

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LeBron James - © 2016 twitter.com/Cavs
LeBron James – © 2016 twitter.com/Cavs

Da quando il Re ha conquistato il suo anello, quello per cui una città, Cleveland, ed un popolo, i Cavaliers, fin dal 2003 hanno sognato, sofferto, sperato ardentemente, nessuno ha più messo in discussione LeBron James. La leggendaria rimonta da 1-3 contro quei Warriors apparentemente invincibili l’anno passato, gli ha fatto toccare la vetta più alta, quella da cui si può legittimamente guardare tutti dall’alto al basso. E da lassù il Prescelto, divenuto Re, non ha ancora finito di dominare la scena.

Dimentichiamo per un attimo la sconfitta contro gli Hawks, che non è stata l’unica débacle per James nella notte di martedì, peraltro. Partiamo dal 6-0 precedente, con Knicks, Raptors, Magic, Rockets, Celtics e Sixers sconfitte nella miglior partenza di sempre per una sua squadra, dopo che per tre volte aveva siglato un 5-1, con un dettaglio non indifferente. Si tratta dei tre anni in cui, al termine della stagione, aveva poi potuto festeggiare il titolo. Non solo, perché il Re ha pensato di onorare questo paio di settimane di perfezione prendendosi due riconoscimenti consecutivi di Eastern Conference Player of the Week e raggiungendo così quota 55 in carriera, un record nella storia NBA. Aggiungiamo poi che, con un lay-up segnato contro Philadelphia, il numero 23 ha superato Hakeem Olajuwon ed i suoi 26.946 punti nella classifica tra i migliori marcatori di sempre, entrando nella Top 10 assoluta con l’obiettivo Elvin Hayes a 27.313 da raggiungere prossimamente (una storia ripercorsa da una bellissima infografica). I 6.884 assist lo ergono al secondo posto tra i giocatori in attività, dietro Chris Paul, e gli consentono di essere l’unico nella storia ad essere nei primi 10 per punti segnati e nei primi 20 per assist. Due dei prossimi obiettivi saranno quelli di raggiungere, per primo neanche a dirlo, i 20.000 punti ed i 5.000 assist con i Cavaliers. Anything else?

La prima sconfitta dopo 11 successi consecutivi contro Atlanta, potrebbe aprire la porta ad una discussione sul predominio di Cleveland nella Eastern Conference. Al momento, però, non sembra altro che un’eccezione e ciò che tutti si aspettano di trovare al termine dell’annata è un rematch delle scorse Finals, con gli Warriors a partire (nuovamente) favoriti. Più dolorosa, per il personaggio LeBron James, è la sconfitta di Hillary Clinton nelle Presidenziali che hanno eletto Donald Trump a 45° Presidente degli Stati Uniti. Nei giorni scorsi, infatti, l’idolo di Cleveland aveva provato a guidare il voto della città e dell’Ohio, stato chiave per le sorti della votazione nei casi più recenti, verso la sponda democratica. «C’è soltanto un candidato in grado di capire i problemi di un ragazzo di Akron nato povero: Hillary Clinton. Voterò per lei perché raccoglie l’eredità del mio amico Obama portando il messaggio di speranza». Parole forti, che, però, non sono state accolte dalla maggioranza (52.1% per Trump in Ohio).

Una notte da dimenticare, dunque, quella tra martedì e mercoledì, ma James non è uomo che si ferma di fronte agli ostacoli ed un pronto riscatto è atteso già alla prossima sfida, che, per uno strano scherzo del destino, si terrà proprio nel Distretto di Columbia, contro i Wizards.

Infografica NBA 9 novembre – © 2016 www.stampaprint.net/it/
Infografica NBA 9 novembre – © 2016 www.stampaprint.net/it/