Curiosità
Prima che cominciasse la notte NBA arriva la notizia del ritiro di Ray Allen a scuotere gli appassionati. Jesus Shuttlesworth lascia i parquet dopo 2.973 triple segnate in carriera, il numero più alto di sempre.
Il suo più degno successore in termini di tiro da oltre l’arco è senz’altro Steph Curry, la cui prestazione contro i Blazers si rianima improvvisamente dopo un primo tempo da appena 5 punti, con 2/9 dal campo. Nel solo terzo quarto, poi, infila ben 8 canestri su 12 tentati, di cui 5/6 da tre punti. Chiuderà con 28 punti e la vittoria in tasca.
Kevin Durant raggiunge quota 20 punti per la 68° partita consecutiva nell’occasione, una sola sotto alla seconda striscia più lunga nella storia NBA, che appartiene a Michael Jordan, detentore anche della prima.
Un altro protagonista, questa volta inaspettato, nel successo di Golden State è Ian Clark, che segna 22 punti dalla panchina con 8/8 al tiro. E’ il primo giocatore degli Warriors a segnare almeno 8 canestri dal campo senza errori partendo fuori dal quintetto da Chris Mullin nel 1996.
James Harden, pur nella sconfitta dei suoi contro i Cavaliers, è in grado di scrivere la storia dei Rockets, diventando il primo a siglare almeno 40 punti (41), 15 assist (15) e 5 rimbalzi (7) in una partita nella storia della franchigia.
Cleveland, però, non si ferma e sale a quota 4-0 per la prima volta dalla stagione 2000/01, confermando il trend positivo (6-0) in casa quando LeBron James (19 punti, 13 rimbalzi, 8 assist), Kyrie Irving (32 punti) e Kevin Love (24 punti) raggiungono almeno quota 75 punti combinati.
Anthony Davis compone l’ennesima melodia stagionale con 35 punti, 15 rimbalzi, 3 stoppate e 3 palle recuperate, ma i Pelicans escono nuovamente sconfitti, questa volta contro i Bucks. The Brow raggiunge i 148 punti in quattro partite senza aver ancora festeggiato una vittoria, è un record nella storia NBA.
