Primo ko per Milano: è un’Olimpia da psicanalisi

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Jasmin Repesa - © Simone Lucarelli Photos
Jasmin Repesa – © Simone Lucarelli Photos
L’EA7 Emporio Armani Milano è sempre nell’occhio del ciclone e non potrebbe essere altrimenti se sei la squadra campione d’Italia, la più ricca della serie A, l’unica che gioca in Eurolega e ogni anno parte con notevoli ambizioni. Dopo l’affaire Alessandro Gentile, con la separazione e la decisione di cederlo in prestito all’estero per il resto della stagione, sono arrivate due sconfitte di fila, in casa contro il CSKA Mosca in Coppa e poi al Taliercio contro la Reyer Venezia per il primo stop in campionato della stagione.

Una sconfitta che apre la crisi dell’Olimpia, arrivata come detto a due stop consecutivi, che sono in tutto cinque nelle ultime otto partite disputate tra serie A e Eurolega. Una crisi che sembra molto più emotiva che tecnica perchè, se questa squadra sta confermando dei limiti strutturali, soprattutto difensivi quando in campo c’è Raduljca invece che McLean nel ruolo di centro, e poi in regia con Cinciarini e Kalnietis apparsi spaesati, è dal punto di vista caratteriale che i giocatori milanesi sono sembrati piatti, rinunciatari, slegati e totalmente su lunghezze d’onda differenti nelle ultime uscite.

Lo scivolone del Taliercio contro la Reyer è l’esemplificazione di questo status da “strizzacervelli”: Milano è stata sotto dall’inizio alla fine, praticamente sempre in doppia cifra, toccando il -20 all’inizio del terzo quarto e mostrando gravi problemi di comunicazione difensiva che hanno permesso all’Umana di segnare in totale libertà. Poi grazie alla difesa a zona è arrivata la rimonta ma nel finale in volata Venezia ha prevalso con merito con un’Olimpia che a onor del vero non ha mai dato la sensazione di poter mettere il naso avanti, e infatti ha fallito tutte le opportunità chiave per chiudere definitivamente lo strappo.

Coach Jasmin Repesa, che dopo la vittoria per 100-97 a Torino del 6 novembre aveva attaccato pesantemente la squadra, dopo lo stop di Venezia si è mostrato più morbido verso i suoi giocatori, con un atteggiamento più “paterno” e “comprensivo”, tanto da concedere riposo per il pomeriggio post partita e il giorno successivo.

Non serve uno scienziato per capire che siamo in crisi profonda. Non posso dire che non c’è voglia, perché non è vero, ma quando le cose non vanno bene ci spaventiamo. Basta vedere quanto presto devo chiamare i timeout all’inizio delle partite, ce ne vorrebbero dieci. Non possiamo entrare in partita così, ne avevamo parlato prima di questa partita. Ma tante cose non buone, partono da problemi mentali. Io sono responsabile per questo ed ho dato riposo oggi pomeriggio e domani, per far riposare la testa ai giocatori. Il futuro? Lo so che le aspettative sono grandi, ma dobbiamo essere consapevoli che si esce solo lavorando, con tanta calma e con fiducia in se stesso e nei compagni“.

In campionato Milano comanda in tutte le categorie statistiche offensive, come i punti segnati, 88.7 (oltre 5 più di Caserta, seconda), gli assist, 20.5 (quasi due più di Avellino), la percentuale da due, 57%, e da tre, 40.7%, mentre l’EA7 è solo la quinta miglior difesa con quasi 78 punti concessi. In Eurolega l’Olimpia segna oltre 90 punti di media ma ne concede oltre 95 ed è la terza peggior difesa d’Europa dietro solo a Zalgiris Kaunas e Galatasaray. Questi freddi numeri non dicono ovviamente tutto e sono molto superficiali ma la chiave sta proprio lì, nella difesa, ed è un aspetto del gioco dove il talento individuale, lo status e lo stipendio non contano: serve sacrificio, unità di intenti, voglia di aiutarsi e grande aggressività. Tutti ingredienti che in questo momento a Milano mancano ed è lì che serve fare click per rimettere la stagione sui binari indicati fin dall’estate.