Da una stagione perfetta all’ultimo posto: Cremona in crisi d’identità

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Il 2017 di Cremona è iniziato decisamente meglio di come si era concluso il 2016: una vittoria (+14) contro Varese che la riporta a -2 dal penultimo posto. Un risultato di certo importante ma che non basta a cancellare un girone d’andata caratterizzato da poche luci e molte ombre. Cremona infatti chiuderà la prima metà di stagione all’ultimo posto in classifica (forse in compartecipazione, ma la sostanza non cambia).

Che sarebbe stato difficilissimo, quasi impossibile, ripetersi ai livelli della passata stagione, quando chiusero il girone d’andata al terzo posto con 10 vittorie e 5 sconfitte (secondi solo a Reggio Emilia e Milano) era ovvio, ma non era nemmeno prevedibile un tracollo del genere da parte dei lombardi. In primis perché la società era riuscita a confermare elementi impostanti del roster (Turner su tutti), oltre a coach Cesare Pancotto, non a caso nominato miglior allenatore della Serie A 2015/2016. Non meno importante però era l’accresciuta consapevolezza nei propri mezzi di questi ragazzi, che dal nulla erano arrivati a giocarsi i playoff.

I presupposti per un’altra bella stagione c’erano tutti, ma qualcosa ha cominciato a girare nel verso sbagliato. Elston Turner non sembra più il giocatore decisivo della passata stagione, l’incubo delle difese avversarie; Omar Thomas e Gabe York, per motivi molto differenti, non sono apparsi giocatori adeguati alla causa di Cremona, tant’è che sono stati tagliati. E come spesso succede in questi casi, quando si percepisce un malessere generale sia all’interno dello spogliatoio che tra i tifosi, a farne le spese è l’allenatore: Pancotto esonerato dopo che, solo qualche mese prima, aveva rinnovato il suo contratto con Cremona, e al suo posto viene promosso il vice Paolo Lepore.

Da quel momento non è che ci sia stata una drastica inversione di tendenza, ma una svolta era quantomeno necessaria per non perdere ulteriore terreno dalle altre 15 squadre, in una classifica così strana in cui è difficile al momento immaginare che una tra Pesaro, Varese o Cremona (che ad oggi occupano le ultime tre posizioni) possa retrocedere.

Più che di aspetti tecnici, si dovrebbe parlare di chimica. E’ indubbio che il livello della nostra Serie A si sia molto abbassato e che, ad esclusione delle più forti, esistono 7/8 formazioni che, sulla carta, sono praticamente equivalenti sotto il profilo tecnico. Ed è difficile fare previsioni ad inizio campionato, senza prima aver visto con quale spirito le diverse squadre scendono in campo.

L’anno scorso era un piacere veder giocare Cremona, un gruppo di ragazzi giovani con tanta voglia di mettersi in mostra e di raggiungere traguardi importanti, un vero esempio di cosa significa essere una squadra. Il quarto posto raggiunto alla fine della scorsa regular season non può essere un caso. Bisogna rimettere a posto quel qualcosa che si è rotto, in fondo è passata “solo” metà stagione. Il nuovo anno è cominciato nel migliore dei modi e Cremona ha tutto il tempo per dimostrare veramente di che pasta è fatta.