Torneo NCAA 2017: Villanova per il repeat, North Carolina vuole la rivincita

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Final Four NCAA 2017 Let’s dance, si balla! Marzo significa March Madness, significa College Basket, significa Torneo NCAA, tabellone, bracket, e chi più ne ha, più ne metta! Giovedì alle 17.15, ora italiana, scatta ufficialmente il torneo (in realtà inizia già martedì con le First Four…) che si concluderà l’1 e il 3 aprile con la Final Four di Phoenix, Arizona. I campioni 2016 di Villanova sono i grandi favoriti e puntano ad un bis che manca dai Gators di Florida 2006 e 2007 con Donovan in panca e Noah e Horford sul parquet. I Wildcats sono una delle quattro numero 1 del tabellone 2017 insieme a North Carolina, trafitta lo scorso anno allo scadere, a Kansas, e a Gonzaga, che va a caccia del primo storico grande ballo.

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EAST REGION

Tutto porta ad una finale a New York tra Villanova, numero 1 overall, campioni 2016 e vincitori del torneo della Big East, e la numero 2 Duke, che ha riscattato un’annata con alti e bassi vincendo il torneo dell’ACC al Barclays Center. I Wildcats di coach Jay Wright hanno perso la leadership di Arcidiacono e il totem Ochefu ma sono rimasti il tuttofare Josh Hart, l’uomo dei tiri pesanti Kris Jenkins e la regia di Jalen Brunson. I Blue Devils di coach Krzyzewski hanno in Grayson Allen e Luke Kennard due attaccanti superbi (più emotivo e impronosticabile il primo, più pulito e costante il secondo) ma la differenza la può fare il freshman Jayson Tatum, ala con tantissimi punti nelle mani che è cresciuto esponenzialmente durante la stagione e che non uscirà dalle prime 5 posizioni del Draft NBA.

Per Villanova le insidie potrebbero essere Wisconsin al secondo turno – i Badgers hanno il talento del lungo bianco Ethan Happ più l’esperienza a questo livello di Hayes e Koenig – e Virginia alle Sweet 16, la squadra di coach Bennett che lo scorso anno, con Malcolm Brogdon in squadra, si suicidò contro Syracuse, e ora punta al riscatto guidata da London Perrantes. Duke invece deve più fare attenzione a sè stessa, ai suoi alti e bassi, soprattutto emotivi, però un potenziale scontro con Baylor alle Sweet 16 potrebbe regalare sorprese visto che i Bears di coach Drew sono una squadra atletica e tostissima guidata dal bulldozzer Jonathan Motley.

Alla Final Four: Villanova

WEST REGION

Finalmente è arrivata la tanto rincorsa numero 1 del seeding per Gonzaga che ha chiuso la stagione con solo una sconfitta, in casa con BYU, e con l’ennesimo titolo della West Coast Conference. Gli Zags di coach Few e dell’assistente italiano Riccardo Fois hanno esperienza, fisico e panchina lunga, con un leader come Nigel Williams-Goss e il gigante polacco Karnowski, più ottimi gregari, compresi i talenti Collins e Tillie dalla panchina. Il loro percorso verso la Final Four non sarà semplice perchè alle Sweet 16 troveranno una tra la West Virginia, o “Press” Virginia, di coach Huggins e Notre Dame, finalista in ACC, e soprattutto alle Elite 8 la corazzata Arizona.

I Wildcats, a 20 anni esatti dall’ultimi titolo, quello con Mike Bibby e Miles Simon in campo e coach Lute Olson in panchina, sono formazione solida e lunga, capace di battere due volte UCLA e vincere il titolo della PAC 12, vogliono rifarsi del ko con Gonzaga in stagione e puntano alla Final Four in casa sostanzialmente. Coach Sean Miller ha tanto talento a disposizione, con gli esterni Rawle Alkins e Kobi Simmons, e la leadership del rientrante Allonzo Trier. La star è però il 7 piedi finlandese Lauri Markkanen, un simil Nowitzki capace di segnare in ogni modo e con tecnica sopraffina, uno destinato a non uscire dalla Top Ten del Draft NBA 2017. Difficile inciampare per Arizona, favorita anche su Gonzaga per la Big Dance: le insidie sono Maryland, con Melo Trimble, e Florida State, zeppa di talento e col “freak” Jonathan Isaac, altro prospetto da prime 5 posizioni al Draft.

Alla Final Four: Arizona

MIDWEST REGION

La numero 1 è Kansas ma i Jayhawks di coach Self hanno mostrato qualche crepa, ultimo segnale la sconfitta con TCU nel torneo della Big 12. KU ha esperienza – Frank Mason in regia e la guardia Graham – e talento – Josh Jackson è un diamante da Top 3 al Draft NBA, un simil Iguodala – però il cammino non è semplice: al secondo turno potrebbe già esserci la Michigan State di Tom Izzo, non una corazzata come in passato ma con talento, su tutti Miles Bridges, e alle Sweet 16 Iowa State, la squadra vincitrice del Torneo della Big 12 e capace di vincere sul campo di Kansas, guidata dalla regia di Monte Morris.

Nella parte bassa la 3 Oregon, con Dillon Brooks ma senza Chris Bucher (ACL), e la 2 Louisville di coach Pitino, con il talento della guardiona Donovan Mitchell, sono le favorite per giocarsi un posto nella Elite 8 ma attenzione a Michigan. I Wolverines, che al primo turno non devono sottovalutare la Oklahoma State di Juwan Evans, uno dei migliori play d’America, sono la storia del momento: hanno vinto il torneo della Big Ten da outsider dopo la paura per un incidente aereo prima del decollo per Washington, e ora non vogliono fermarsi, guidati dall’esperienza di Walton, Irvin, e dall’atletismo di DJ Wilson.

Alla Final Four: Kansas

SOUTH REGION

La parte di tabellone con più talento probabilmente vista la presenza di North Carolina, Kentucky e UCLA. I Tar Heels vogliono cancellare la sconfitta allo scadere dello scorso anno, coach Roy Williams ha a disposizione talento, vedi Justin Jackson, Tony Bradley, esperienza, un leader come Joel Berry, centimetri, vedi Isaiah Hicks e Kennedy Meeks, e una panchina lunghissima. Hanno toppato qualche gara, hanno perso 2 partite su 3 contro Duke, ma Arkansas o Seton Hall al secondo turno, e potenzialmente Butler e la Minnesota di Pitino Junior alle Sweet 16 non sembrano ostacoli insormontabili.

A contendere ai Tar Heels il biglietto per Phoenix sarà probabilmente Kentucky. Coach Calipari ha a disposizione la solidità quantità enorme di talento, pur se quasi tutti freshmen: il play De’Aaron Fox è in crescita, Malik Monk si è confermato un attaccante in grado produrre tantissimo, e Bam Adebayo sotto canestro è un candelotto di dinamite. I Wildcats devono fare attenzione agli Shockers di Wichita State nell’eventuale secondo turno, poi alle Sweet 16 potrebbe esserci l’incrocio con la UCLA di TJ Leaf, Bryce Alford ma soprattutto Lonzo Ball, uno che al Draft NBA non andrà oltre la 2. Il ragazzo che ricorda Jason Kidd ha già condotto i Bruins al successo su Kentucky alla Rupp Arena anche se va testata la sua tenuta in una gara da dentro fuori dopo la sconfitta con Arizona al torneo della PAC 12. Kentucky è favorita per sfidare North Carolina, un match già visto a Las Vegas lo scorso 18 dicembre dove i Calipari boys vinsero 103-100 con 47 punti e tripla decisiva di Monk.

Alla Final Four: North Carolina