Ultima settimana di NBA: la situazione e tutti gli incroci decisivi in chiave playoff

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LeBron James - © 2017 twitter.com/cavs
LeBron James – © 2017 twitter.com/cavs

Nulla di chiaro e definito nella Eastern Conference, che si prepara ad un finale di stagione incandescente. I Cavaliers (51-27) hanno ruggito e messo una partita di vantaggio sui Celtics (50-28) grazie al successo della notte, ma tutto può ancora succedere con Cleveland che affronterà due volte gli Hawks, Heat e Raptors, mentre Boston con un calendario assai più agevole di fronte ad Atlanta, Hornets, Nets e Bucks da qui al prossimo 13 aprile. Toronto (48-31) si è presa un minimo vantaggio sui Wizards (47-31) grazie al successo contro i Pistons, ma la squadra della capitale può riprendersi il podio se tutto andrà come si aspetta nel doppio confronto contro Miami, cui si aggiungono gli impegni contro New York e Detroit. I canadesi, però, mantengono il vantaggio nello scontro diretto e se dovessero battere Heat, Knicks e Cavaliers manterrebbero la terza piazza.

Tra il quinto e il nono posto si cercano quattro aspiranti per i playoff, con Hornets (36-43) e Pistons (35-43) più distanti e ormai quasi senza speranza. Milwaukee (40-38), dopo un mese di marzo da sogno, deve chiudere in bellezza e avrà un solo scontro diretto contro Indiana, oltre a Philadelphia, Charlotte e Boston. I Pacers (38-40) sono al momento appaiati insieme ai Bulls (38-40), ma lo scontro diretto è a sfavore e, squadra di coach Jason Kidd a parte, avranno anche gli Hawks tra le pretendenti da affrontare, insieme a Magic e Sixers, mentre i Tori andranno in scioltezza due volte contro i Nets, una contro Sixers e Magic, diventando automaticamente la favorita del gruppo. Con lo stesso record anche Miami (38-40), ma in vista per gli Heat c’è un finale da incubo con il meglio dell’Est, tra Toronto, Cleveland e due volte Washington. Come intuibile, rischia tantissimo anche Atlanta (39-38), leggermente avanti, ma con Boston, due volte Cleveland, Charlotte e Indiana da affrontare.

Steph Curry - © 2017 twitter.com/warriors
Steph Curry – © 2017 twitter.com/warriors

Molto più lineare la situazione in Western Conference, in cui il terzetto di testa è definito nel suo ordine finale, con gli Warriors (65-14) a guidare il gruppo con il miglior record NBA, Spurs (60-18) subito dopo e Rockets (53-25) sicuri del terzo posto. Il quarto è una lotta a due tra Jazz (48-30) e Clippers (48-31): Utah è attesa da un finale infuocato e, dopo la passeggiata Minnesota, ecco Portland, Golden State e San Antonio; Los Angeles, allo stesso modo, ha poco da scherzare, ma, insieme a Spurs e Rockets, c’è il tranquillo impegno contro i Kings in chiusura. Se il sesto posto, a meno di sconvolgimenti inaspettati, è proprietà dei Thunder (45-33) ed il settimo quasi sicuramente sarà nelle mani dei Grizzlies (42-36), alle spalle impazza la sfida tra Blazers e Nuggets per l’ultimo posto sul treno per la post-season.

Portland (38-40) è padrona del proprio destino, ma deve superare gli ostacoli rappresentati da Utah e San Antonio, oltre alle agili partite contro Minnesota e New Orleans. Denver (37-41) deve invece sperare in un passo falso degli avversari e non fermarsi nelle sfide contro Pelicans, Mavericks e, soprattutto, nel doppio confronto di fronte ai Thunder. Alle spalle tante deluse già fuori dalla contesa, su tutte New Orleans (33-45), Dallas (32-46) e Minnesota (31-46). Più pronosticabili, invece, le deludenti annate di Sacramento (31-47), Lakers (23-55) e Phoenix (22-57), così come quelle degli eterni incompiuti Knicks (30-48), insieme a Sixers (28-50), Magic (27-51) e Nets (19-59), tra le escluse dell’Est.