NBA Awards 2017: Westbrook è l’MVP, Greek Freak è il MIP, incetta di premi per Golden State

0
1708

Russell Westbrook - © 2017 twitter.com/okcthunder
Russell Westbrook – © 2017 twitter.com/okcthunder
Con l’assegnazione degli NBA Awards 2017 si è ufficialmente conclusa la stagione 2016/2017. Premi che l’organizzazione cestistica più famosa al mondo ha deciso di assegnare, per la prima volta, con uno show modello “notte degli Oscar“, presentato dal rapper internazionale Drake.

Per quanto riguarda i premi scelti online dai numerosi fans di tutto il mondo, Draymond Green è stato premiato con l’assist dell’anno, a conclusione di una spettacolare azione corale che ha portato il suo compagno di squadra Kevin Durant ad inchiodare la palla al canestro. Kawhi Leonard e Victor Oladipo, invece, vincono rispettivamente la migliore stoppata e la migliore schiacciata dell’anno. Russell Westbrook si prende il premio come Game Winner of the Year, per la tripla con cui ha steso a domicilio i Denver Nuggets; i 60 punti in 29 minuti contro Indiana sono valsi, invece, per Klay Thompson il premio come miglior performance dell’anno. Infine, ancora Warriors con Kevin Durant, che vince il trofeo come Best Playoff Moments, grazie alla tripla con cui ha mandato al tappeto i Cleveland Cavaliers in gara 3 delle Finals.
Nella notte, inoltre, sono stati nominati i migliori quintetti NBA. Il più importante, l’All NBA first team, è stato composto da: Russell Westbrook, James Harden, Lebron James, Kawhi Leonard e Anthony Davis; per l’MVP delle Finals Kevin Durant solo, si fa per dire, un posto nell’All NBA second team.

La serata è poi passata all’assegnazione dei premi individuali più importanti, dove non sono mancate come di consueto le sorprese. Il rookie of the year, infatti, è finito nelle mani del meno quotato Malcolm Brogdon, playmaker di Milwaukee, che ha trionfato sui due giocatori di Philadelphia, Joel Embiid e Dario Saric. Il giovane dei Bucks è il primo giocatore della storia draftato al secondo giro a vincere questo premio, ed è proprio su questo punto che ha voluto soffermarsi nel suo discorso di ringraziamento:

“E’ un riconoscimento per tutti i giocatori ingiustamente sottovalutati.”

Milwaukee Bucks che conquistano anche il Most Improved Player of the year (giocatore più migliorato), grazie al greco Giannis Antetokounmpo, trionfante su Nikola Jokic e Rudy Gobert.

Golden State Warriors che fanno festa anche nei premi individuali, grazie a Draymond Green, premiato, dopo due secondi posti consecutivi, con il Defensive Player of the year, e Bob Myers, giudicato miglior General Manager della Lega.

Fanno festa anche gli Houston Rockets, che si portano a casa il premio di Coach of the Year, assegnato a Mike D’Antoni, e quello di sesto uomo dell’anno,

Mike D'antoni - © 2017 twitter.com/Houston Rockets
Mike D’antoni – © 2017 twitter.com/Houston Rockets
giustamente consegnato nelle mani di Eric Gordon, a coronamento di una stagione esaltante. Nelle parole di ringraziamento del grande coach dei texani c’è anche un pò d’Italia:

“Devo dire grazie ai 21 anni che ho passato in Italia. Grazie a coach Dan Peterson e a tutti gli altri compagni”.

Houston Rockets che mancano però la vittoria nel premio più ambito, il Most Valuable Player (MVP), finito nelle mani di Russell Westbrook, dopo una lotta durata per l’intero arco della stagione. Incertezza e confusione evidenti anche nei poco più di 100 voti che hanno separato proprio il numero 0 di OKC (888) da James Harden (753); più staccato invece Kawhi Leonard, che ha chiuso terzo (500).
Russell Westbrook vince, a nostro avviso meritatamente, il premio individuale più importante, dopo una stagione memorabile chiusa con la tripla doppia di media (31 punti, 10.5 assist, 10.7 rimbalzi), con il record assoluto di triple doppie stagionali (43), trascinando i Thunder ad una insperata sesta posizione.
Commovente il suo discorso di ringraziamento, focalizzato soprattutto sui suoi genitori, che hanno dovuto sostenere numerosi sacrifici per renderlo uno dei migliori giocatori di basket al mondo, e sulla moglie, che lo “sopporta” dai tempi in cui giocava a UCLA.

Il discorso da MVP di Russell Wesbtrook

Importante chiudere citando l’assegnazione del Lifetime Achievement Award nelle mani del leggendario Bill Russell, premiato da O’Neill, Mutombo, Abdul Jabbar, Robinson, Zo Mourning: storici centri che, per le loro gesta, si sono sicuramente ispirati al grande condottiero dei Boston Celtics degli anni ’60.