Venezia-Trento: la finale che non ti aspetti. Sette partite per scrivere la storia

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Serie A, Finale Scudetto - © 2017 twitter.com/LegaBasketA
Serie A, Finale Scudetto – © 2017 twitter.com/LegaBasketA
La pallacanestro italiana sta cambiando. Sta cambiando nel senso che si attribuisce sempre maggiore attenzione all’aspetto “aziendale” delle società (non inteso in senso negativo). È sempre più evidente che un club non può essere vincente solo sul campo, ma che i successi sul campo devono essere accompagnati, se non preceduti, da una virtuosa gestione a livello aziendale. Solo una società che progetta a medio/lungo termine, che definisce budget adeguati, che ha sponsor solidi e dirigenti competenti potrà ambire ad ottenere risultati importanti anche sul parquet.

Se la vediamo sotto questo aspetto, potrebbe essere un po’ meno sorprendente il fatto che la finale scudetto di quest’anno tra Venezia e Trento metta di fronte due società che “solo” 11 anni fa si sfidavano per la promozione in serie B1. Rimane comunque una finale impensabile fino a qualche settimana fa, ma che va a premiare il grande lavoro svolto da queste due società in poco più di un decennio.

Passando al campo, bisogna innanzitutto sottolineare che sia Venezia che Trento arrivano a questa serie finale, che si potrebbe quasi definire un derby, con grandissimo merito, giocando dei playoff di altissimo livello. I veneti hanno infatti avuto la meglio su Avellino (4-2), in una serie molto equilibrata che i ragazzi di coach De Raffaele sono stati in grado di chiudere addirittura con una partita d’anticipo; i trentini invece hanno compiuto una vera e propria impresa, eliminando per 4 a 1 la strafavorita Olimpia Milano.

QUI VENEZIA: Bramos e compagni hanno fatto sembrare la serie contro Avellino più semplice di quanto sembrava alla vigilia. A dimostrazione della grande maturità raggiunta dalla Reyer, che ha comunque dovuto affrontare momenti difficili (Avellino aveva infatti ribaltato il fattore campo), riuscendo comunque ad uscirne a testa alta. Nella serie finale la Reyer, come sempre accaduto in questa post season, avrà dalla sua il fattore campo. Il Taliercio dovrà trasformarsi in un fortino inespugnabile, compito non così semplice dal momento che finora Trento non hai perso in trasferta. L’arma in più della Reyer dovrebbe essere la profondità del suo roster, con De Raffaele in condizione di ruotare ben 11 giocatori di prima fascia. Ciò le dovrebbe permettere di avere più energie da mettere in campo in una serie che si preannuncia piuttosto lunga. Vietato però pensare di essere i favoriti, mettendosi addosso una tanto maggiore quanto inutile pressione, di cui Trento potrebbe beneficiare.

QUI TRENTO: Trento, contro Milano, ha giocato una serie che definire perfetta non sarebbe sbagliato. Ha sorpreso tutti per l’aggressività, l’intensità difensiva, l’organizzazione in attacco, ma soprattutto per la voglia e la determinazione che Hogue e compagni hanno messo in campo, per la volontà di raggiungere una storica finale scudetto. L’aver sovrastato i grandi favoriti di Milano ha dato a tutto l’ambiente trentino un entusiasmo e una carica di adrenalina incredibile. Tutto ciò inevitabilmente si è tradotto in una maggiore consapevolezza nei propri mezzi e una fiducia smisurata. Per Buscaglia resta una il limite di avere una panchina cortissima (Trento sta ruotando 7 giocatori più qualche minuto di Lechthaler), ma ciò finora non si è rivelato un problema. Staremo a vedere in una serie in cui Venezia avrà studiato a fondo gli schemi trentini.

Sicuramente l’aspetto che accomuna entrambe le squadre è la grande voglia di conquistare quello che sarebbe il primo Scudetto della loro storia (in realtà Venezia ne ha già vinti due nel 1941-1942 e nel 1942-1943 prima del fallimento societario). Inoltre saranno tante le sfide nella sfida: da Tonut (classe ’93) contro Flaccadori (classe ’96), due tra i migliori talenti del basket di casa nostra; a Peric contro Sutton; passando per la sfida tra i coach: Buscaglia, considerato da molti uno dei migliori allenatori italiani, e De Raffaele, anch’egli non da meno considerando quanto di buono fatto in un anno e mezzo a Venezia, includendo anche la Final Four di Champions League.

Sembrava una stagione dall’esito scontato, con un finale già scritto. Ad inizio anno, tutti si aspettavano un campionato monotono, dettato dall’evidente strapotere tecnico di Milano. Così non è stato. In finale ci sono due ottime squadre, arrivate fin qui seguendo percorsi molto diversi, ma accomunate da grande voglia e dalla consapevolezza di non essere inferiori a nessuno. Il dato che differenzia le due squadre in questa stagione è il numero di partite giocate: 61 per Venezia, 38 per Trento.

Inutile dire che, stavolta più che mai, è praticamente impossibile fare previsioni sull’esito di questa serie finale. Non possiamo far altro che metterci comodi e goderci lo spettacolo. Sabato si comincia! Ecco il calendario, con tutte le gare che saranno trasmesse in diretta sia su Rai Sport che su Sky Sport:

Gara 1: Venezia – Trento (10/06, ore 21:15)

Gara 2: Venezia – Trento (12/06, ore 20:45)

Gara 3: Trento – Venezia (14/06, ore 20:45)

Gara 4: Trento – Venezia (16/06, ore 21:15)

Gara 5 (ev): Venezia – Trento (18/06, ore 18:15)

Gara 6 (ev): Trento – Venezia (20/06, ore 21:15)

Gara 7 (ev): Venezia – Trento (22/06, ore 21:30)