Virtus Bologna: in Serie A per un campionato da protagonista

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Tra i tanti verdetti, più o meno sorprendenti, che la stagione 2016/17 ci ha consegnato c’è anche l’immediato ritorno della Virtus Bologna nel massimo campionato nazionale. Appena un anno dopo la prima “storica” retrocessione sul campo ottenuta dalle Vu Nere, al termine di una stagione che aveva lasciato presagire un epilogo ancor più negativo, la Bologna bianco-nera è tornata a sorridere. Chiusa la regular season in seconda posizione, a pari punti con la prima (Treviso) e la terza (Trieste), la squadra di coach Ramagli ha disputato dei playoff da autentica dominatrice, pur sbagliando l’approccio mentale in alcune partite.

La stagione regolare aveva mostrato una squadra con tutte le carte in regola per tornare al piano di sopra (soprattutto dopo gli importanti innesti di Stefano Gentile e Davide Bruttini), anche se qualcosa non convinceva appieno, a partire dal coach, che a metà stagione era stato molto vicino all’esonero. Anche i playoff non erano iniziati nel migliore dei modi, con la Virtus sconfitta in gara 1 sia agli ottavi contro Casale Monferrato che ai quarti contro Roseto, mentre i cugini della Effe e Trieste parevano molto più determinati e in condizione. Malissimo invece i favoriti di Treviso, anche in questa stagione vincitori della regular season, fatti fuori ai quarti dalla Fortitudo, esattamente come 12 mesi prima. Ma quando è arrivato il momento decisivo della stagione, i virtussini sono stati infallibili. Un secco 6-0 tra semifinale (contro Ravenna) e finale (contro Trieste) ha consegnato la Serie A alla Virtus di uno straordinario MVP Michael Umeh.

Ora però subito testa al mercato. Di un roster di primissimo livello per l’A2, gli unici destinati a rimanere anche la prossima stagione dovrebbero essere capitan Ndoja (che ha appena presentato il suo libro “La morte è certa la vita no”), Rosselli e Stefano Gentile. Probabile anche la permanenza di Lawson, a seguito della promozione in Serie A. Poche invece le chances di conferma per Bruttini, che potrebbe trovare posto in un’altra squadra di A2 (a caccia della quarta promozione consecutiva), e Umeh, che ha contratto con escape a favore sia della società che del giocatore. Praticamente nulle le speranze di trattenere Marco Spissu in maglia bianco-nera: il playmaker infatti, scaduto il periodo del prestito, è destinato a tornare a Sassari. Sarà quindi inevitabilmente una Virtus molto attiva sul mercato. Sarebbe sbagliato infatti considerare all’altezza l’intero gruppo della passata stagione che, seppur di ottimo livello per l’A2, potrebbe rischiare di fare molta fatica al piano di sopra.

I nomi accostati alla società del presidente Alberto Bucci sono tutti di primo livello. La suggestione più grande è certamente Alessandro Gentile, al momento fuori dai progetti di Milano e tentato dall’idea di giocare insieme a Stefano, che ha apertamente espresso il suo gradimento riguardo l’eventuale ingaggio del fratello. Rimane una trattativa difficile, ma in ogni caso qualche colpo importante in casa Virtus sarà fatto. Gli altri profili sul taccuino del d.s. Valeriano d’Orta sono quelli di Pietro Aradori, indeciso se firmare con le Vu Nere o a Torino, e Marco Cusin, in uscita da Avellino e corteggiato anche dai cugini della Effe oltre che da altre squadre di A.

L’obiettivo sarà quello di comporre un importante nucleo di italiani, puntando sulla formula del 5+5, mandando in prestito tutti i giovani eccezion fatta per Pajola. Per quanto riguarda la panchina invece, a meno di clamorosi colpi di scena, si va verso la conferma di coach Alessandro Ramagli, artefice della promozione in A. L’obiettivo è dunque quello di tornare protagonisti ad alti livelli in Italia, anche facendo investimenti importanti pur di riportare in auge la Virtus.