Miami Heat: Kelly Olynik la più grossa novità. Basterà per centrare i playoff?

1
1789

A South Beach, possiamo giurarci, la mancata qualificazione ai playoff non è stata ancora digerita, e non potrebbe essere altrimenti. Dopo una seconda parte di stagione vissuta a ritmi tanto forsennati quanto entusiasmanti, inanellando vittorie su vittorie, quella post-season considerata solo un miraggio pochi mesi prima era divenuta una possibilità concreta, svanita proprio sul traguardo, cancellata dalla regola degli scontri diretti. Il rimpianto e la sfortuna, però, non devono in alcun modo svilire la valutazione estremamente positiva della stagione dei Miami Heat, punto di partenza da cui programmare il futuro, tanto nel breve che nel lungo periodo. Perché la prossima regular season avrà un unico imperativo: centrare la qualificazione ai playoff.

Embed from Getty Images

Il Mercato

Apertasi con grandi proclami, la campagna rafforzamenti è stata meno scoppiettante del dovuto. I due grandi obiettivi della free agency, Blake Griffin e Gordon Hayward, hanno preferito rispettivamente i Los Angeles Clippers e i Boston Celtics, lasciando Riley e soci al punto di partenza. Oltretutto, la dirigenza Heat ha dovuto fare i conti con la grana Chris Bosh, ufficialmente tagliato dopo 7 anni e due anelli a causa di quei maledetti coaguli di sangue che ne hanno forse compromesso il proseguo della carriera. A sancire definitivamente la separazione dall’ultimo reduce dello White Hot è stato lo stesso Pat Riley, con una commovente lettera:

“Chris ha cambiato la nostra vita quando è approdato a Miami nel 2011. E’ uno dei migliori giocatori di sempre della franchigia, tant’è che il suo numero 1 non verrà mai più indossato da nessun altro.”

Saltati, uno dopo l’altro, tutti i pezzi da novanta, la dirigenza Heat ha perciò deciso di confermare in gran parte quel roster che pochi mesi prima era stato protagonista di una straordinaria e rapida crescita. Così, scavalcate le offerte di Knicks e Lakers, Dion Waiter ha deciso di prolungare la sua permanenza in Florida, con un quadriennale da 52 milioni di dollari. Stesso discorso per il veterano James Johnson, che dopo aver disputato la miglior stagione in carriera, è stato premiato con 60 milioni in quattro anni. Entrambi molto importanti per il collaudato sistema di Spoelstra, rappresenteranno parte dell’ossatura su cui Riley vuole costruire il progetto di rinascita. Puramente simbolica è, invece, la conferma di Udonis Haslem, autentica bandiera della franchigia di cui veste la casacca da ben 15 anni: solo altri quattro giocatori in attività possono vantare, come lui, la bellezza di almeno 800 partite con la stessa squadra.

Ovviamente, non mancano le novità, la più importante delle quali è l’acquisizione di Kelly Olynik dai Boston Celtics, con un quadriennale da 50 milioni di dollari. Divenuto unrestrected free agent per accelerare l’acquisto di Hayward da parte dei C’s, il lungo canadese rappresentava un’occasione a buon mercato per rinforzare un reparto quantomai scoperto. Il secondo elemento introdotto nel roster è il rookie Edrice “Bam” Adebayo, draftato alla 14 da Kentucky, che sembra possedere caratteristiche tecniche molto simili ad Hassan Whiteside, ed è reduce da una discreta Summer League. La stessa nella quale ha brillato la stella di Okaro White, lanciato a medie da 18 punti e 8 rimbalzi, finalmente pronto ad approdare in prima squadra dopo i mesi trascorsi nella D-League. Infine, ceduto a Dallas Josh McRoberts per liberare spazio salariale, dai texani è arrivato il sophomore AJ Hammons, fiducioso di conquistare maggior minutaggio rispetto alla sua precedente esperienza. Con un mid-leve execption ancora a disposizione, la dirigenza è alla ricerca di un’ulteriore aggiunta a completamento della rosa: il nome più caldo è quello dell’ex Warriors Brandon Rush.

La squadra

Apparentemente senza alcuna star di riferimento, il roster consegnato nelle mani di Coach Spoelstra è senz’altro più completo e profondo di quello della scorsa stagione, e in una Eastern Conference profondamente ridimensionata dai trasferimenti di Paul George e Jimmy Butler sull’altra sponda degli States, potrebbe risultare sufficiente a centrare l’obiettivo playoff. Gran parte delle fortune degli Heat, ovviamente, passeranno dalle mani del già citato Dion Waiters e di Goran Dragic, finalmente inserito in un contesto dove poter esprimere il suo ampio bagaglio tecnico. Sotto le plance Hassan Whiteside assicura solidità e concretezza come pochissimi in questa Lega; e poi ci si attende l’esplosione del giovane Justise Winslow, il possibile vero ago della bilancia della stagione di Miami. Fondamentale, però, sarà ancora una volta il lavoro di Spoelstra ad unire, amalgamare e motivare una rosa che, sebbene non goda dei favori del pronostico, è pronta nuovamente a sorprendere!

1 COMMENT

  1. … non escludo nemmeno i Nets, con la chimica giusta di squadra, con un talento di base nella conference così basso, tutti se la possono giocare.

Comments are closed.