NBA 2017-18: le novità contro i riposi delle stelle

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In attesa che venga rivelato l’intero calendario della regular season 2017-18, la NBA ha inviato un memo alle 30 franchigie con tutte le novità riguardanti il collocamento delle gare all’interno della schedule. Secondo quanto riportato da Brian Windhorst di ESPN, queste indicazioni verranno attuate dalla Lega di Adam Silver per fare in modo che vengano ridotti il rischio di infortuni e che le squadre limitino i riposi dei propri giocatori di riferimento, soprattutto in occasione di gare importanti e che vanno sulla televisione nazionale.

In parole povere, l’NBA non ha digerito i famosi “DNP (rest)”, ovvero le assenze per riposo. Soprattutto in coincidenza di partite trasmesse sulla TV nazionale, la stessa TVESPN e TNT – che foraggia le casse della NBA con svariati miliardi di dollari. Adam Silver non avrà per nulla gradito la manifestazioni di dissenso e disappunto dei tanti tifosi che andavano al palazzo per vedere i propri idoli e magari questi non c’erano perchè tenuti a riposo: un esempio la famosa partita di marzo tra Spurs e Warriors a San Antonio senza, tra infortuni e riposi, Kevin Durant, Stephen Curry, Draymond Green, Klay Thompson, Andre Iguodala, Kawhi Leonard, Tony Parker e LaMarcus Aldridge; un altro esempio fu la sfida dello scorso dicembre dove i Cleveland Cavs volarono a Memphis senza LeBron James, Irving e Love, privando il pubblico del FedEx Forum dell’unica occasione stagionale per vedere il Re e i suoi due scudieri.

LeBron James not in Memphis - © Nikki Boertman-USA TODAY Sports
LeBron James not in Memphis – © Nikki Boertman-USA TODAY Sports
Le modifiche, che si aggiungono alla pausa di una settimana intera per l’All Star Weekend e alla decisione di iniziare una settimana prima la regular season (intorno al 17 ottobre) riducendo di molto la preseason, vanno appunto nella direzione di disincentivare i riposi programmati e permettere ai giocatori stessi di ridurre lo stress per i lunghi e frequenti spostamenti.

Queste le indicazioni contenute nel famoso memo inviato da Silver alle 30 franchigie NBA:

  • – Eliminate le serie da 4 gare in 5 notti e da 18 partite in 30 giorni.
  • – Riduzione da 90 a 40 (da 3 a 1.3) delle circostanze in cui una squadra gioca 5 gare in 7 notti.
  • – Eliminati 40 back-to-backs in tutto rispetto alla passata stagione: si passa da 16.3 a 14.9 di media per ciascuna franchigia.
  • – Riduzione del 17% di viaggi per una singola trasferta.
  • – Riduzione del 67% di viaggi per una singola trasferta superiori alle 2mila miglia: saranno soltanto 11 nell’intera schedule.
  • – Aumento da 549 a 568 delle partite durante il weekend, la maggior parte delle quali durante il sabato (si cerca di evitare il conflitto invernale con la NFL).

L’NBA ha rilasciato le prime anticipazioni del calendario, con le prime partite che vedranno impegnate subito sia Warriors, contro i Rockets di Chris Paul, sia i Cavaliers, contro i Celtics. Oltre alle 5 partite consuete di Natale, dove spicca la riedizione delle ultime Finals tra Golden State e Cleveland. Ora manca solo di vedere il calendario vero e proprio per l’applicazione di queste nuove norme. Certo è che l’NBA vuole mantenere l’armonia con le franchigie, i giocatori e tutti i fornitori, e vendere sempre il miglior prodotto possibile, all’interno dei confini americani e nel resto del mondo. Visto che non si può ridurre il numero di partite come qualcuno auspica perché questo significherebbe di riflesso la riduzione degli introiti, ecco che è necessario un grande lavoro dello staff di Adam Silver per arrivare al giusto compromesso. Le basi sono state poste, tra qualche mese avremo i primi riscontri.