Passo indietro Italia: a Tolosa azzurri bocciati

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Marco Belinelli, Francia-Italia – © 2017 twitter.com/FIP
Arrivata imbattuta a Tolosa dopo la Trentino Cup e il triangolare in Sardegna con Finlandia e Turchia, l’Italia del ct Ettore Messina esce con più dubbi che certezze dal torneo in terra francese, penultimo appuntamento prima del via agli Europei il 31 agosto a Tel Aviv. Il successo in rimonta col Montenegro e le pesanti sconfitte con Belgio e Francia sono importanti campanelli d’allarme per un gruppo che non è ancora riuscito a capire che non si può prescindere da aggressività e sacrificio in difesa visto che il talento in attacco – senza Gallinari, Bargnani e Ale Gentile – è per forza di cose inferiore al passato e a molti avversari.

Il successo contro il Montenegro di Boscia Tanjevic non deve ingannare perchè in quella gara gli azzurri hanno avuto un approccio pessimo, hanno chiuso il primo tempo a -13 ma sono riusciti a cambiare marcia nella ripresa, un’inversione di rotta partita dalla propria metà campo e che ha poi propiziato il sorpasso nel quarto periodo in virtù della vena balistica di Aradori, di capitan Datome e di Marco Belinelli, autore di un paio di triple senza senso che lo hanno portato a 24 punti e a diventare l’ottavo marcatore di sempre con la nazionale.

Assolutamente da dimenticare la prova contro il Belgio, formazione con un talento modesto ma ben organizzata e che di fronte agli azzurri ha trovato, va detto, una serata al tiro più che favorevole (12 su 23 dall’arco). La verità è che Hervelle, Salumu e compagni hanno approfittato di un’Italia impalpabile, molle e probabilmente scesa in campo con un po’ di presunzione e sottovalutando l’avversario: gli azzurri non sono mai stati in grado di tenere un singolo uno contro uno, sono sempre stati in ritardo su ogni rotazione e in attacco si sono palesate le tradizionali difficoltà di questo gruppo, con attacchi lenti, prevedibili e sterili. Nemmeno i durissimi timeout del ct Messina sono riusciti a dare la sveglia a Datome e soci che a inizio terzo quarto sono riusciti a risalire fino a -1 ma proprio lì, probabilmente per la superficialità di cui sopra, hanno dato per scontato la rimonta e il sorpasso e invece sono ripiombati giù, chiudendo alla fine con un disastroso -20. “Abbiamo giocato una partita mediocre, povera di energie mentali e fisiche meritando di perdere“, le parole di Messina nel post gara.

Contro la Francia, una delle candidate al titolo europeo pur senza big del calibro di Parker, Gobert, Batum e Ajinca, serviva una reazione d’orgoglio e, almeno per l’atteggiamento, c’è stata: l’Italia ha tenuto botta per un tempo, chiuso sul -6, poi nella ripresa la Francia ha alzato ritmo e fisicità ed è scappata via, trascinata da Lauvergne e Fournier, e ha dilagato fino all’88-63 finale. Un passivo purtroppo giusto che ha evidenziato ancora una volta i problemi degli azzurri, soprattutto in difesa, dove Melli e compagni sono apparsi a tratti svagati, confusi e in ritardo sulle rotazioni e sui cambi, lacune che si sono tradotte in un numero spropositato di falli. In attacco purtroppo bisogna fare i conti con una quantità di talento nella media o probabilmente appena sotto, a cui si sommano la lentezza nell’entrare nei giochi e scarsa fiducia al tiro, visto che elementi importanti come Datome e Melli hanno sbagliato tantissimi tiri con spazio e ben costruiti. Inoltre va evidenziato la poca aggressività di quasi tutti i singoli, segnale che si traduce in un numero esiguo di falli conquistati e di conseguenza tiri liberi (tentati 9 col Montenegro e 8 con la Francia, 18 col Belgio). “Chiudiamo questo torneo con due battute di arresto che ci mettono di fronte a problemi crescenti ma è un passo che dobbiamo compiere se vogliamo rafforzarci in vista dell’imminente Europeo“, ha detto Messina al termine della sfida con la Francia.

Ora arriva l’ultimo impegno, ad Atene, il torneo dell’Acropolis, dove da mercoledì a venerdì gli azzurri sfideranno Serbia (senza Teodosic), Grecia (senza Giannis Antetokounmpo) e Georgia. Sarà importante mostrare segnali positivi, soprattutto in termini di voglia e atteggiamento, e saranno tre sfide decisive anche per definire il gruppo dei 12 che volerà a Tel Aviv. Al momento, a naso, i sicuri dovrebbero essere Belinelli, Datome, Melli, Hackett, Cervi, Aradori, Pascolo, Filloy, mentre gli ultimi quattro posti dovrebbero vedere favoriti Biligha, Burns, Della Valle e Abass su Cinciarini e Baldi Rossi. Per gli azzurri è il momento di mostrare davvero quanto tengono alla maglia e alla nazionale: basta alibi e scuse, è ora di dare ai tifosi qualche speranza positiva in vista di Eurobasket.