EuroBasket 2017: Spagna e Slovenia maestose, Finlandia sorpresa e l’Italia?

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Marco Belinelli – © 2017 fiba.com
In archivio la prima fase di EuroBasket 2017: ora non si scherza più e ad Istanbul ogni gara sarà “win or go home”! Nessuna particolare sorpresa, tutte le squadre attese si sono qualificate per il tabellone che porta alle medaglie, seppur con un trend diverso dalle aspettative: ci sono Spagna e Serbia, ottima la Slovenia, sorprendente la Finlandia, deludenti Grecia e Francia, solide Lituania e Croazia. E l’Italia? Gli azzurri sono dove erano attesi, hanno vinto le gare che dovevano e potevano vincere e ora se la vedranno con la Finlandia del baby fenomeno Markkanen per provare ad allungare il sogno!

GIRONE B (ITALIA)

L’Italia di Ettore Messina non brilla ma centra l’obiettivo di andare ad Istanbul e da terza nel girone, posizione che le permette di evitare la Slovenia di affrontare un avversario duro ma alla portata come la Finlandia del baby fenomeno Lauri Markkanen, uno dei big di questo EuroBasket. Gli azzurri hanno vinto le gare che dovevano vincere contro Israele, Ucraina e in volata contro la Georgia, e hanno perso come si poteva ipotizzare con Lituania e Germania, anche se coi tedeschi era assolutamente fattibile.
La Germania si basa su Dennis Schroeder e finora è bastato: ad Istanbul servirà qualcosa in più, soprattutto da Theis e da Benzing, visto che il primo scoglio è la Francia. La Lituania invece è andata oltre le aspettative visto che ha saputo far rendere al meglio Valanciunas, letteralmente dominante, e gli altri hanno alzato il livello, da Kuzminskas a Kalnietis passando per Juskevicius e Motiejunas.
Quarto e ultimo posto per l’Ucraina, avanti un po’ a sorpresa. Nonostante l’assenza degli “americani”, sono bastati i centimetri di Kravtsov e soprattutto Pustovyi per passare: decisiva la vittoria nello scontro diretto con la Georgia che aveva illuso dopo il successo all’esordio con la Lituania.

GIRONE A

Il gruppo di Helsinki ha messo in mostra una delle candidate al titolo: la Slovenia. Gli slavi sembrano finalmente maturi per conquistare una medaglia, la squadra non è lunghissima ma ha in Goran Dragic la stella assoluta di questo EuroBasket (viaggia ad oltre 24 di media), ha un astro nascente come Luka Doncic che gioca come un veterano, e una batteria di gregari di prim’ordine, su tutti Prepelic, Vidmar, Blazic e il naturalizzato Anthony Randolph. Sono imbattuti e promettono di andare fino in fondo: l’Ucraina agli ottavi non preoccupa.
Da valutare la Finlandia: il secondo posto e le 4 vittorie sono inflazionate dall’aver giocato davanti ai 12mila di Helsinki, ora bisognerà fare il salto di qualità ad Istanbul (contro di no…). Markkanen è il ROY di EuroBasket, viaggia ad oltre 22 di media e tira in maniera incantevole. Non è però solo, col recuperato Koponen e Salin, e un sistema rodato.
Avanti anche Francia e Grecia, che sfideranno rispettivamente Germania e Lituania, ma che fatica: gli ellenici si sono salvati solo nello spareggio con la Polonia mentre i transalpini, zeppi di assenze, hanno mostrato a tratti il miglior gioco in assoluto ma troppo spesso si sono fatti prendere dal nervosismo e dalla pressione. Il talento c’è – De Colo, Fournier, Diaw, Heurtel -, ma non basterà senza la giusta concentrazione.

GIRONE C

A Cluj nessuna sorpresa e una grande certezza: la Spagna è la grande favorita per restare sul trono di EuroBasket. Le Furie Rosse di Scariolo, guidate da Sergio Rodriguez, Navarro e dalla coppia di fratelli Gasol (Pau è diventato nel frattempo top scorer All Time degli Europei) e Hernangomez, hanno vinto nettamente ogni partita e non sembrano avere molti punti deboli. La Turchia agli ottavi non spaventa.
Bene anche la Croazia, seconda forza del gruppo con Bogdanovic e Saric, terzo è il Montenegro del ct Tanjevic mentre quarta è l’Ungheria che, spinta dal talento incredibile di Adam Hanga, ha strappato il pass per la seconda fase.
Delude la Repubblica Ceca ma l’assenza di Jan Vesely è stata decisiva. Nulla da fare per la Romania che, nonostante le zero vittorie, si consola con la tripla doppia nell’ultima giornata del capitano Mandache.

GIRONE D

Decisamente il gruppo più incerto e equilibrato: il Belgio e la Gran Bretagna si sono dimostrate formazioni materasso, così le altre quattro si sono giocate la griglia degli ottavi. La Serbia di Djordjevic, pur con tante assenze, si è mostrata la più solida ed efficace, trascinata dal talento di Bogdan Bogdanovic e dai centimetri di Marjanovic.
Seconda è la Lettonia che, nonostante il talento straordinario di Porzingis e le qualità dei fratelli Bertans, ha mostrato alti e bassi, qualità ma anche un pizzico di fragilità: il Montenegro agli ottavi non è da sottovalutare.
Chiudono il cerchio Russia e Turchia: i russi sono andati forse oltre le aspettative, spinti dalle qualità cristalline di Shved e dalla solidità di Mozgov, mentre i turchi hanno approfittato del fattore casalingo e di un Cedi Osman che pare aver alzato il proprio livello. Un bel segnale anche per i Cleveland Cavaliers che lo accoglieranno tra poche settimane.