MELOdrama vicino alla conclusione: Rockets o Blazers la destinazione?

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Anthony-Paul-Harden – © twitter.com/BleacherReport

Era già successo nel 2010/11 dando vita al primo Melodrama: i Denver Nuggets non volevano più Carmelo Anthony e lui avrebbe cambiato aria volentieri, con i New York Knicks che stavano alla finestra.
Oggi, nella stagione 2017/18 la storia si ripete, e così si parla di Melodrama 2.0: i New York Knicks non vogliono più Carmelo Anthony e lui cambierebbe aria volentieri, ma questa volta alla finestra ci sono Houston Rockets e Portland Blazers.

Anthony-Knicks una storia (in)finita

Dal “I’m coming home” ad oggi sono passate sette stagioni, con tante delusioni e poche gioie per il giocatore, per la franchigia e per i tifosi. I Knicks non sono mai riusciti a trovare una guida tecnica stabile in grado di far progredire la squadra, con continui problemi societari (Dolan, il proprietario, in questi problemi ci ha messo sempre lo zampino), scelte al Draft e di mercato non sempre azzeccatissime. Tutto questo si è scontrato con la personalità di Melo, altrettanto incapace di adattarsi ad un tipo di gioco che metta in ritmo anche i compagni, nonostante i tanti tentativi dei vari allenatori passati sul pino newyorkese.
L’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la stagione scorsa: gli screzi con coach Hornacek, i fischi del pubblico che lo criticano per lo scarso impegno (22 punti e 6 rimbalzi di media ad ogni modo) e le dichiarazioni di volevo cedere di Phil Jackson. Da quel momento la storia tra Anthony e i Knicks si è ufficiosamente chiusa, e in questi giorni dovrebbe chiudersi anche ufficialmente.

Ai Rockets per un Superteam?

In estate Anthony si è esposto abbastanza chiaramente dichiarandosi felice di essere ceduto agli Houston Rockets con gli amici James Harden e Chris Paul. Dall’altra parte il GM Daryl Morey si è prodigato in tutti i modi per trovare un accordo con New York per cercare di portarlo alla corte di Mike D’Antoni, così da creare un Superteam in grado di affrontare alla pari o quasi i Golden State Warriors. Sembrava impossibile che CP3 potesse andare ai Rockets ed invece la trattativa è stata chiusa, altrettanto impossibile sembrava che Melo potesse finire in Texas ma le cose sembrano vicine a chiudersi. I rumors dicono che entro lunedì la trade potrebbe aver luogo, o almeno questa è la richiesta del giocatore nei confronti della franchigia, per mettere la parola fine a questo Melodrama 2.0.
Dal punto di vista tecnico restano molti dubbi: Harden, Paul e Anthony insieme, con un pallone solo sembra impossibile immaginarli, e le caratteristiche del newyorkese negli ultimi anni si sono cronicizzate in isolamenti dal post alto o basso o fronte a canestro su un quarto di campo. Esattamente quello che lo scorso anno D’Antoni ha eliminato dal gioco dei Rockets per portarli alla 3° posizione nella Western Conference e al secondo turno di Playoff. Inoltre i rapporti tra i due erano tesissimi ai tempi dei Knicks (la voce era che la dirigenza aveva fatto fuori il coach proprio su spinta di Melo), quindi non si capisce come potranno andare d’accordo ora.
Indubbio è che un gruppo con Paul-Harden-Anthony-Ariza (o Anderson)-Capela sia davvero di altissimo livello (più in attacco che in difesa) e capace di giocarsela alla pari con tutti nella Western Conference.

Blazers terzo incomodo

La novità delle ultime ore è l’inserimento prepotente nella trattativa dei Portland Trail Blazers che pare abbiano trovato un accordo con i Knicks per la trade. Anthony continua a preferire la destinazione Houston, ma se entro lunedì non si dovesse chiudere, molti rumors dicono che il giocatore finirebbe in Oregon, a creare un reparto esterni di assoluto livello con Damian Lillard e CJ McCollum (che durante l’estate hanno lavorato ai fianchi il futuro possibile compagno per convincerlo). Non è ancora chiaro cosa i Blazers offrano a NY, ma i contratti da scambiare non mancano: Evan Turner, Maurice Harkless, Meyers Leonard, Al-Farouq Aminu e Ed Davis, cercando di preservare ovviamente la coppia di guardie e l’unico vero lungo di ruolo, Jusuf Nurkic.
Come per i Rockets, anche per i Blazers i dubbi a livello tecnico-tattico con l’arrivo di Anthony permangono: l’esplosione di McCollum dell’anno scorso, che però ha dimostrato di avere bisogno della palla in mano per rendere al meglio, non può essere tarpata, mentre la leadership di Dame rimane intatta. Se in attacco i punti non farebbero fatica ad arrivare, e l’arrivo di Melo trasformerebbe la squadra di Stotts in una delle più pericolose offensivamente, è nella metà campo difensiva che i problemi verrebbero ulteriormente ampliati: la scarsa propensione alla difesa di gran parte dei giocatori di Portland verrebbe ulteriormente ampliata dal forte disinteresse dimostrato da Melo quando si tratta di difendere il proprio canestro.