Pelicans: Rondo al servizio delle Twin Towers. Basterà per i playoff?

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New Orleans Pelicans – © 2017 twitter.com/AntDavis23
La prossima Western Conference promette di essere quanto mai competitiva e combattuta, con diverse franchigie che si stanno attrezzando per porre fine al regno incontrastato di Curry&Co., o quantomeno di ridurne il gap. Fra queste ultime, sicuramente, ci sono i New Orleans Pelicans, che dopo una stagione in chiaroscuro, promettono di iscriversi alla nutrita battaglia per un posto ai playoff.

Dall’ultima apparizione alla post-season, datata giugno 2015, la situazione nella Big Easy è però notevolmente mutata: un nuovo coach, una nuova star al fianco di Anthony Davis, DeMarcus Cousins, ma risultati altalenanti e insufficienti. Per questo motivo, l’obiettivo numero uno è quello di resettare quanto di negativo occorso nel frattempo e tornare proprio a quel giugno 2015, il punto di partenza, e non d’arrivo, per la costruzione di una franchigia giovane e vincente.

Ad alimentare maggiormente il fuoco che arde in riva al Mississippi ci ha pensato l’uomo franchigia, Anthony Davis, che ha recentemente rilasciato dichiarazioni in grado di riaccendere l’entusiasmo:

“Siamo stanchi di perdere! Siamo carichi, non vediamo l’ora!”

 

I punti di forza

Il principale punto di forza a disposizione di coach Alvin Gentry è la devastante coppia di lunghi formata da Anthony Davis e Demarcus Cousins, oggi forse i migliori e maggiormente promettenti lunghi in circolazione. Arrivato lo scorso febbraio dai Kings, Boogie era stato indicato dalla dirigenza come l’upgrade necessario per riportare la franchigia ai playoff. Tuttavia, nonostante le ridondati statistiche (più di 50 punti e 20 rimbalzi di media in coppia), le prime 17 gare disputate dalle nuove Twin Towers di New Orleans si sono rivelate un fallimento. Soltanto 7 vittorie, alcune delle quali giunte alternando il loro utilizzo sul parquet, sono un magrissimo bottino per due star del loro calibro. Detto ciò, con la stagione pienamente in corso, trovare la giusta chimica già dai primi mesi di coabitazione era difficilmente pronosticabile. Affamati di successo come pochi in questa Lega, però, i due stanno passando la pausa estiva in palestra ad allenarsi insieme, per conoscersi, per apprendere le rispettive caratteristiche e i giusti spazi; dovessero riuscire a trovare l’amalgama giusto, la coppia Boogie – The Brow promette scintille.

Se il frontcourt è di altissimo livello, almeno in apparenza, anche il backcourt non sembra essere da meno. Il prolungamento del rapporto con Jrue Holiday per altri 5 anni (126 milioni di dollari) prima, l’acquisizione con un annuale da 3.3 milioni di dollari di Rajon Rondo poi, sono operazioni molto interessanti dal punto di vista tecnico. Con l’ex playmaker di Boston e Sacramento in quintetto, Holiday sarà maggiormente libero di spaziare sul fronte offensivo, arrivando più facilmente alla conclusione personale. I due, inoltre, generano un importante upgrade in transizione difensiva, in quanto abili nella protezione contro i portatori di palla avversari; questo, in aggiunta alla straordinaria rim protection offerta da Cousins e Davis, sembra promettere vita durissima ai prossimi avversari dei New Orleans Pelicans.

I punti di debolezza

Non è, però, tutto oro ciò che luccica; grosse incognite permangono su un roster fortemente squilibrato, composto da grandi stelle e giocatori poco più che mediocri. Già nel quintetto di partenza, lo slot per il ruolo di small forward è piuttosto scoperto, a maggior ragione con l’infortunio di Solomon Hill (appena 7 punti di media lo scorso anno), fuori per i prossimi 6-8 mesi. La concorrenza, oltretutto, non è delle più ambiziose e risponde ai nomi di E’Twaun Moore, Jordan Crawford, Darius Miller e Cheick Diallo. A ciò si aggiunga la sterilità di affidabili tiratori da tre, abilità che latita tanto nei gregari, quanto nei top-player.

Incognite permangono anche sull’adattabilità del roster agli schemi propri di coach Alvin Gentry, che in quanto uscito dalla scuola Warriors, ama ritmo, spazio e velocità, ed invece dovrà fare i conti con due lunghi catalizzatori del gioco come Cousins e Davis, abituati a tenere la palla e giocare il post basso. Infine, qualità indiscutibili a parte, non sarà facile far coesistere personalità ingombranti come quelle di Rajon Rondo e Demarcus Cousins con il resto dello spogliatoio.