Dopo un’estate tormentata, Torino è pronta per una stagione ricca di impegni e ambizioni

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È stata un’estate calda per la Torino della palla a spicchi, e non solo per le alte temperature. I continui colpi di scena sul mercato hanno infatti infiammato le giornate del direttore sportivo Renato Nicolai, che si trovava da un giorno all’altro a dover cambiare strategie ed obiettivi di mercato, all’alba di una stagione che rappresenterà la base per raggiungere traguardi importanti nei prossimi anni. Questa situazione così instabile rischiava di compromettere il rapporto tra la dirigenza e coach Luca Banchi, che era stato annunciato da Torino a fine maggio (contratto triennale) e presentato come il primo vero colpo di mercato del nuovo ambizioso progetto societario.
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Però, il primo giorno di raduno, il coach, vincitore di due scudetti con Siena e Milano, aveva apertamente manifestato il suo disappunto in merito al modus operandi della società sul mercato che, a suo dire, non aveva tenuto sufficientemente in considerazione il parere dell’allenatore, tant’è che era stata addirittura ventilata l’ipotesi dimissioni. Allarme successivamente rientrato, con il coach di Grosseto che si è detto soddisfatto dai riscontri ricevuti dalle amichevoli, ma anche e soprattutto per il contributo che ognuno dei suoi giocatori sta dando alla costruzione dell’identità del team.

Ora pare che la situazione si sia stabilizzata, ma il contrasto dirigenza-allenatore non è stato l’unico impasse dell’estate giallo-blu. Infatti i piemontesi hanno visto svanire, per un motivo o per un altro, la possibilità di mettere sotto contratto alcuni giocatori, definiti obiettivi primari dalla società, che avrebbero permesso alla dirigenza di muoversi con più calma e ordine sul mercato.

Infatti, quando l’ingaggio di Pietro Aradori pareva ormai cosa fatta, ecco che tutto svanisce come in una bolla di sapone. Torino aveva già in mano il contratto “accettato” dall’esterno azzurro, definito da Banchi come “il giocatore attorno al quale modellare il resto della squadra“. Poi, da un giorno all’altro, le accuse da parte della società piemontese nei confronti di Riccardo Sbezzi (agente del giocatore) per aver messo in atto un “gioco al rialzo” poco leale, e lo stesso agente a difendere il suo operato da tali accuse. Una serie di incomprensioni dunque che hanno fatto saltare tutto, complice forse (se non determinante) il crescente interessamento della Virtus Bologna nei confronti del giocatore (poi effettivamente ingaggiato). L’attenzione dell’Auxilium si era poi spostata su un’altra guardia italiana Amedeo Della Valle, con l’obiettivo di dare una chiara identità azzurra al nuovo roster. Anche qui però, non poche difficoltà, determinate dall’elevato buyout (circa € 250.000) da versare a Reggio Emilia per transare il contratto con il giocatore. Cifra elevata per chiunque, tant’è che Della Valle alla fine è rimasto a Reggio anche se in estate pareva scontato un suo addio. E, come se non bastasse, nell’imminenza del raduno estivo, Durand Scott (autore di un’ottima stagione l’anno scorso a Brindisi) riferisce, tramite la sua agenzia, di non poter rispettare il contratto recentemente stipulato “per motivi personali”.

Insomma una serie di circostanze che hanno inevitabilmente condizionato le mosse di mercato della società del presidente Antonio Forni, che però è comunque riuscita in tempi relativamente brevi a sbrogliare la matassa, cambiare strategia e trovare valide alternative ai giocatori che hanno preferito accasarsi altrove. Il roster a disposizione di coach Luca Banchi presenta il giusto mix di esperienza e talento. Washington e Vujacic saranno indubbiamente i leader della squadra. Sarà compito loro guidare i compagni nei momenti difficili, ma dovranno anche essere bravi a lasciare il giusto spazio al gioiellino di casa David Albright Okeke. Inoltre il blocco italiano pare essere abbastanza solido, con Poeta, Iannuzzi e Mazzola in grado di garantire minuti di qualità. D’altra parte, quasi tutti da testare gli americani, con il solo Mbakwe che già conosce il nostro campionato.

Probabilmente o, meglio, sicuramente non è proprio il roster che la società torinese aveva in mente all’inizio dell’estate, ma di certo i tifosi giallo-blu non possono dirsi insoddisfatti della squadra allestita. Versatilità, imprevedibilità, difesa e contropiede: saranno queste le caratteristiche della nuova FIAT ‘anticonvenzionale’ di coach Banchi. Senza dubbio il maggiore rimpianto è quello di non essere riusciti a mettere sotto contratto un giocatore italiano da quintetto, che per certi versi era l’obiettivo principale dell’Auxilium. In ogni caso, gli obiettivi stagionali rimangono gli stessi: playoff in Campionato, accesso alla Coppa Italia e passaggio del turno in EuroCup. Dunque per Torino si prospetta una stagione molto intensa (col doppio impegno settimanale campionato-coppa), una stagione che dovrà rappresentare l’inizio di una nuova era per il basket piemontese, con un progetto che vuole coinvolgere tutto il territorio, dagli imprenditori locali ai cittadini, dalle scuole alle associazioni. I presupposti ci sono tutti, staremo a vedere…