Brescia si gode Moore e Hunt, e non solo…

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Esultanza Germani Brescia – © 2017 facebook.com/basketbrescialeonessa
Sono ancora molti quelli che credono che questa Leonessa sia poco più di una sorpresa, destinata a svanire in poco tempo. Eppure, tra lo scetticismo di molti e l’incredulità di altri, i ragazzi di coach Diana dopo 11 giornate sono lì, in vetta alla classifica, con 4 punti di margine sulle dirette inseguitrici.

Ciò che più sorprende di questa Brescia non sono tanto i risultati in sé, quanto la qualità del gioco espresso sul parquet. Ne è dimostrazione la partita di domenica scorsa contro i campioni d’Italia in carica di Venezia. Un match equilibratissimo per tre quarti, che al 30’ segnava perfetta parità: 61-61. A quel punto sarebbe stato lecito attendersi una prova di forza da parte della Reyer. E invece è stato l’esatto opposto. Con un parziale di 29-10 nell’ultimo periodo, Brescia ha rifilato il peggior scarto negativo della stagione a Venezia, dando un chiaro segnale al campionato e assicurandosi la partecipazione alle Final Eight.

Moore e Hunt: i nuovi gioielli di Brescia

È una Leonessa che gioca da squadra vera, un gruppo nel quale ognuno sa qual è il suo ruolo, e lo interpreta alla perfezione. Sebbene le rotazioni siano piuttosto ridotte, coach Diana e il suo staff sono riusciti a costruire un sistema che si addice alla perfezione ai giocatori. Nessun nome di particolare rilievo, ma tutti grandi lavoratori, che a Brescia stanno trovando la loro dimensione ideale.

L’anno scorso fu la stagione di Marcus Landry, sempre in doppia cifra in tutte e 30 le gare disputate, nominato MVP della regular season. Quest’anno invece ci sono anche altri due americani che, partita dopo partita, stanno dimostrando il loro valore: si tratta di Lee Moore e Dario Hunt. Nell’ultimo turno di campionato sono stati a dir poco devastanti. Moore ha offerto una prestazione da 28 punti con 10/12 al tiro, 5 rimbalzi, 6 assist e 7 falli subiti, per un totale di 37 di valutazione; Hunt invece è stato autore di 22 punti con 10/11 dal campo, 9 rimbalzi, 3 recuperi, 3 stoppate e 7 falli subiti, per un totale di 38 di valutazione. Entrambi hanno battuto ogni record personale, e la sensazione è che possano tranquillamente confermarsi a questi livelli. Anche perché, soprattutto Moore, pare avere le idee abbastanza chiare: “Scudetto? Sicuramente possiamo giocarcela e penso abbiamo le carte in regola per poter vincere il titolo. Bisogna soltanto credere nelle nostre possibilità, perché finora abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti”.

Società e staff esemplari

Le parole di coach Diana a fine match sono state emblematiche: “Siamo stati entusiasmanti in un clima altrettanto entusiasmante. Sono a Brescia da 7 anni e mi sembra di ripetere sempre le solite cose. Ma ogni volta è un qualcosa di più e meglio, anche se sembra impossibile”. Sono parole che non solo riassumo le sensazioni del momento, ma che esprimono tutta la soddisfazione e l’orgoglio di appartenere a questa piazza, che partendo dal basso, anno dopo anno, sta raggiungendo traguardi sempre più ambiziosi.

Con un pubblico tra i più corretti della massima serie e una dirigenza sempre molto vicina a squadra e tifosi, Brescia è diventata l’esempio di come un’attenta programmazione, unita ad una grande etica del lavoro e tanta pazienza, portino i loro frutti. Quale società, dopo il pessimo inizio di campionato della passata stagione, avrebbe mantenuto invariati staff tecnico e roster?

È indubbio che una società del genere debba essere presa come esempio per tante altre realtà, che, pur disponendo di budget ben superiori, non riescono a raggiungere gli obiettivi prefissati.

Oggi la Leonessa, oltre ad essere prima in classifica, è quarta per punti segnati (80.4), quinta per assist (16.8) e per percentuale da 2 punti (52.8%), seconda per recuperi (8.5), terza per percentuale da 3 punti (37.2%) e ultima per palle perse (11.2).

Inutile nascondersi, quest’anno bisogna fare i conti anche con Brescia.