Brescia sorpresa, Rich MVP: i verdetti di metà stagione di BasketCaffe

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Esultanza Germani Brescia – © 2017 facebook.com/basketbrescialeonessa

Giro di boa. Sabato già si riparte, ma c’è sempre tempo per fare qualche bilancio.

La fine del girone d’andata, come al solito, è il momento giusto, per ogni team, per fare un resoconto della stagione fin qui disputata. C’è chi può dirsi soddisfatto e chi inevitabilmente qualcosa dovrà migliorare; chi in estate ha pescato il jolly dal mercato e chi al contrario ha confidato nella crescita dei giovani; chi ha rifondato la squadra da zero e chi invece ha puntato sulla continuità.

Insomma ognuno farà le sue valutazioni, e così ci abbiamo provato anche noi. Di seguito i nostri verdetti:

Squadra sorpresa: Brescia.

Nonostante le difficoltà nell’ultimo periodo (una vittoria in quattro gare), la squadra di coach Diana rimane la più grande rivelazione di questo campionato. Un inizio di stagione con 9 vittorie consecutive era decisamente impronosticabile. Un calo era fisiologico, ma Moss e compagni hanno dimostrato che, quando sono in forma, possono giocarsela alla pari con tutti. Sul podio tra le “squadre sorpresa” ci mettiamo anche Cantù e Cremona che, tanto inaspettatamente quanto meritatamente, si sono qualificate alle Final Eight.

Squadra delusione: Reggio Emilia.

Si sapeva che sarebbe stato l’anno della ricostruzione e onestamente si è visto. C’è anche da dire che la stagione della Reggiana è stata fin qui caratterizzata da una serie interminabile di infortuni che ne hanno inevitabilmente rallentato il processo di crescita. Ma i soli 2 punti in più rispetto all’ultimo posto sono un dato che non può passare inosservato per una squadra che negli ultimi anni ci ha abituato a ben altro. Ci sarà tutto il tempo per rifarsi, ma per ora sono loro la “squadra delusione”.

MVP: Jason Rich (Avellino).

Passando ai singoli, abbiamo scelto, non senza poche difficoltà, Jason Rich come MVP del girone d’andata. Sebbene statisticamente quello con la migliore valutazione sia Arturas Gudaitis (Milano) con 19.9, la guardia di Avellino si è dimostrato l’autentico trascinatore dei suoi, quello che si è preso le responsabilità nei momenti decisivi. È il leader della squadra capolista e questo “premio”, in questo momento, non può che andare a lui. Se Avellino è prima in classifica, è anche merito dei suoi 20.7 ppg (57.6% da 2, 40.3% da 3, 88.4% ai liberi), 2.8 rpg, 2.6 apg per una valutazione complessiva di 18.8.

Miglior italiano: Christian Burns (Cantù).

Dal momento che è diventato italiano a tutti gli effetti sarà difficilissimo sottrargli questo “premio”. Il nativo di Trenton (USA) è, con distacco, il miglior azzurro del nostro campionato. Una garanzia sia a livello realizzativo che per impatto a rimbalzo, è ormai diventato un top player per la categoria, riuscendo a migliorarsi notevolmente anche rispetto all’ottima passata stagione. Una nota di merito però va fatta anche ad un rinato Achille Polonara a Sassari.

Miglior allenatore: Marco Sodini (Cantù).

Scelta assolutamente non facile. Come è risaputo, la Serie A può vantarsi di avere coach di primissimo livello. Sicuramente anche Diana (Bresica) e Sacchetti (Cremona) avrebbero meritato. Ma la nostra preferenza va coach Sodini per tre ordini di ragioni: 1) quella a Cantù è la sua prima esperienza da capo allenatore in Serie A; 2) è subentrato a Bolshakov alla seconda giornata, con la squadra già fatta e con la sensazione comune che fosse un mero esecutore delle volontà dei vertici; 3) ha attraversato un momento delicatissimo sotto l’aspetto societario: mancanza di figure dirigenziali, ritardi nei pagamenti, tifosi in protesta. Il coach è stato bravissimo a gestire alla perfezione tutti questi aspetti, sia sotto l’aspetto tecnico che umano, riuscendo a raggiungere un traguardo che nessuno, ma davvero nessuno, si sarebbe aspettato. È proprio per queste difficoltà in più incontrate che abbiamo scelto Sodini come miglior coach del girone d’andata.

Miglior under 22: Arnoldas Kulboka (Capo d’Orlando).

Anche qui pochi dubbi: è lui il giovane più promettente del nostro campionato. Ad appena 20 anni ha avuto un ottimo impatto in Serie A (quasi 40% al tiro da 3). Ha tutte le carte in regola per diventare una star, e non solo in Europa. Infatti alcuni scouts NBA lo stanno già tenendo d’occhio. Tra gli italiani, il miglior under 22 è ancora una volta Diego Flaccadori.

Giocatore rivelazione: Manuel Omogbo (Pesaro).

Gli avevamo dedicato un articolo nel corso del girone d’andata proprio per il fatto di essere diventato un protagonista inaspettato di questo campionato. Il #2 di Pesaro ha viaggiato per tutte e 15 le partite finora disputate a standard elevatissimi. A livello statistico è primo nella classifica rimbalzi (10.1 rpg) ed è l’unico giocatore della Serie A attualmente in doppia-doppia di media. Nessuno si aspettava un impatto così importante da parte di questo ragazzo, che ha alle spalle una tragica storia familiare.