È stato l’All Star Game di LeBron James
È stata partita vera, finalmente si direbbe, come non si vedeva da circa 5 anni a questa parte. Protagonista assoluto ed MVP del match, LeBron James, autore di 29 punti, 10 rimbalzi, 8 assist, ma soprattutto di punti, assist e difesa nei 30 secondi finali, che hanno consegnato il successo in volata al suo team.
#NBA– Con 29 punti, 10 rimbalzi, 8 assist e come sempre tantissima leadership, #LeBronJames è il #KiaAllStarMVP dell'#NBAAllStar 2018. pic.twitter.com/LuigO80G1X
— Basketcaffe.com (@Basketcaffe) 19 febbraio 2018
Tra le fila del team LeBron, da ricordare il gesto di Anthony Davis (12 punti finali), che ha disputato la gara con la canotta del suo compagno di squadra Demarcus Cousins, out a tempo indeterminato.
AD opened up the All-Star Game wearing Boogie's jersey ✊ pic.twitter.com/vQ08JvkV7V
— NBA on ESPN (@ESPNNBA) 19 febbraio 2018
Per il team Steph, da segnalare invece le prestazioni di DeMar DeRozan e Dame Lillard (21 punti a testa) e dei debuttanti Joel Embiid (19p + 8r) e Karl Anthony Towns (17p + 10r).
From 1st-time All-Star to 3x All-Star Game MVP. pic.twitter.com/QcxU6drGu8
— ESPN (@espn) 19 febbraio 2018
Lebron James, nominato MVP per la terza volta in carriera, è diventato il giocatore con più apparizioni all’All Star Game (14 in totale). Risulta essere, inoltre, nella top 5 per punti, assist e realizzazione da 3 punti.
Donovan Mitchell re delle schiacciate
Donovan Mitchell si prende il trono delle schiacciate, battendo in finale un Larry Nance Jr più intenzionato che mai a riprendere le orme del padre (co-protagonista tra l’altro di una delle schiacciate). Il rookie dei Jazz, sempre più protagonista di questa stagione NBA, è il primo giocatore al primo anno a vincere lo Slam Dunk Contest da Zach Lavine nel 2015. Potrebbe essere, inoltre, il secondo nella storia, dopo Blake Griffin nel 2009, a diventare Rookie of the Year nello stesso anno della vittoria nella gara delle schiacciate.
Spettacolare e divertente la “360 reverse dunk“, indossando la canotta dei Raptors di Vince Carter, con cui ha concluso da vincitore la rassegna.
SPIDANITY! @spidadmitchell con l'omaggio a @mrvincecarter15!!#VerizonDUNK #NBAAllStar pic.twitter.com/1y3NxoaCJa
— NBA Italia (@NBAItalia) 18 febbraio 2018
3pt contest: Booker meglio di Thompson e Gordon
Eric Gordon abdica al trono del 3pt Contest. A succedergli, però, non è il favorito della vigilia – Klay Thompson – che pure si era reso autore di una grande prestazione (25 punti in finale), ma il giovane Devin Booker, che batte la guardia dei Warriors con 20/25 al tiro e 28 punti a referto (un record per questa rassegna). Booker è il secondo giocatore dei Phoenix Suns a primeggiare in questo contest da Quentin Richardson nel 2005.
Con il record di 28 punti nel 2° round, @DevinBook si è aggiudicato il #JBL3PT!#NBAAllStar #SunsAt50 pic.twitter.com/gvcKTukRBi
— NBA Italia (@NBAItalia) 18 febbraio 2018
Spencer Dinwiddie continua a sorprendere
Stagione da incorniciare, a livello individuale, per Spencer Dinwiddie, fra i più sorprendenti e migliorati giocatori della stagione NBA. La guardia dei Brooklyn Nets si è tolto, pure, lo sfizio di vincere il Taco Bell Skills Challenge, succedendo a Kristaps Porzingis, in finale contro Lauri Markkanen. Il 24enne è il secondo giocatore dei Nets a primeggiare in questa competizione, dopo Jason Kidd nel 2003.
Bogdanovic brilla nel Rising Star Challenge
Nel Rising Star Challenge, che vedeva contrapposti Team World – di Joel Embiid e Ben Simmons – e Team USA – di Donovan Mitchell, Jason Tatum e Jaylen Brown, il protagonista è l’uomo che non ti aspetti: Bogdan Bogdanovic. La ventisettesima scelta al draft 2014, giunta però in NBA con tre anni di ritardo, viene eletta MVP del match grazie a 26 punti e 6 assist, trascinando il Team World alla vittoria. I 155 punti segnati dal Resto del Mondo rappresentano il terzo punteggio più alto messo a referto in questa rassegna; inoltre, il distacco maturato di +23 è il più alto mai raggiunto in un Rising Star Challenge.