Stagione da dimenticare, futuro da brividi: Magic, che disastro!

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Aaron Gordon & Nicola Vucevic – © 2018 twitter.com/OrlandoMagic

Queste ultime sono state cinque lunghissime stagioni per i Magic. Mai oltre quota 35 vittorie in tutto, mai oltre la posizione numero 11 in una Eastern Conference in grande crescita, ma mai realmente imprescindibile. Considerando i ritmi NBA, ci si aspetterebbe di trovare una squadra pronta a uscire dal baratro, con solide possibilità di tornare presto tra le protagoniste. Orlando, però, tra roster manchevole e non all’altezza e spazio salariale ai minimi termini, rischia di crollare ancora più in basso.

SCELTE SBAGLIATE

Pur senza avere alcuna prima stella di prim’ordine in squadra e con il miglior giocatore conclamato, Aaron Gordon, in scadenza di contratto, infatti, i Magic si sono ridotti ad avere un cap room ridottissimo. Senza soldi con cui puntare ai grandi free agent e senza l’appeal dei playoff ad aiutarne l’arrivo, è davvero difficile pensare di poter portare qualche nome di prestigio in città in estate. Colpa di 17 milioni di dollari all’anno a testa per Evan Fournier e Bismack Biyombo, oltre ad altri 42 milioni tra Nikola Vucevic (12.7), Terrence Ross (10.5), D. J. Augustin (7.2), Jonathon Simmons (6) e Shelvin Mack (6). Cifre davvero folli se si pensa al livello cui è ridotta la squadra di Frank Vogel. Diventerà un’impresa perfino quella di poter confermare Gordon, che potrebbe cercare il massimo salariale o una chance di lottare per l’anello altrove. Senza contare che anche Mario Hezonja, quinta scelta assoluta nel 2015, arriverà a luglio da unrestricted free agent, con la forte possibilità di accasarsi altrove. L’ennesima scelta sbagliata è stata compiuta a ridosso della trade deadline, con il passaggio di Elfrid Payton ai Suns in cambio soltanto di una seconda scelta assoluta. Molto improbabile che i Magic riescano a trovare un giocatore migliore di Payton al Draft in quella situazione.

LA SITUAZIONE ATTUALE

I Magic sono nei guai, non soltanto in ottica offseason. La stagione regolare li vede raccogliere la miseria di 18 vittorie in 60 partite giocate finora, praticamente a pari merito con Hawks (18-43) ad Est e Mavericks (19-42), Grizzlies (18-41), Kings (18-42) e Suns (18-44) ad Ovest. Per sua stessa ammissione, però, lo staff di Orlando mal sopporta l’idea di un tank selvaggio a chiudere la stagione, così da assicurarsi maggiori chance di un posto tra i primi tre in lottery per il Draft. Vogel, sostenuto da Jeff Weltman, President of Basketball Operation, e John Hammond, General Manager, vuole vincere quante più partite possibili e se ciò non dovesse accadere sarà soltanto per manifesta inferiorità sul parquet. Alla squadra mancano 14 partite su 25 tra le mura amiche dell’Amway Center, tra cui quelle contro Bulls, Knicks e Nets, che potrebbero “rialzare” il record e peggiorare le possibilità di scelta al prossimo Draft. Fondamentali, per una squadra che ha letteralmente bisogno di aiuto in ogni senso. I Magic hanno il quarto peggior defensive rating della Lega, a quota 109 punti subiti ogni 100 possessi, tanto per cominciare. Sono sotto la media anche per punti segnati (105.7), rimbalzi (41.2) e tiro da tre punti (35.9%).

QUALCHE SPERANZA?

Orlando dovrà fare il possibile per trattenere Gordon a roster. La sua esplosione non è ancora completa, ma 18.2 punti con i 44.3% al tiro, il 35% da oltre l’arco su quasi 6 tentativi di media e 8.2 rimbalzi fanno di lui una potenziale stella futura. Dovrà migliorare in fatto di scelte in attacco e tenere alta l’attenzione in difesa, suo marchio distintivo. A questi Magic manca qualcuno che sappia gestire i possessi ed essere un buon passatore, soprattutto dopo che Payton (6.3 assist a partita) si è accasato altrove. Inoltre, farebbe comodo una presenza di peso sotto canestro, dato che Biyombo ha dimostrato di non valere nemmeno la metà di quei 17 milioni, fermandosi a quota 5.8 rimbalzi a partita. Fournier e Vucevic sono degli ottimi “gregari”, capaci di esaltarsi nel momento in cui la squadra sa girare a dovere. La prima scelta dello scorso anno, Jonathan Isaac, è stata condizionata dagli infortuni nel corso del proprio anno da rookie, ma nasconde una possibile ottima crescita. E proprio il Draft sarà quanto di più importante accadrà nell’estate dei Magic: da non sbagliare, per non distruggere completamente le speranze per un futuro che appare già compromesso.