La NBA è preda del tanking selvaggio: i numeri di una disfatta, per tutti

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Memphis Grizzlies vs Orlando Magic – © 2018 twitter/memgrizz

Eastern o Western Conference, squadre con un passato recente da protagoniste o in piena ricostruzione, con un blasone nella storia NBA o senza particolari momenti di gloria: poco importa arrivati a questo punto della stagione. E il fatto risulta particolarmente evidente in questa regular season, tra le squadre che non hanno più nulla da chiedere. E’ una sfida all’ultima sconfitta, è il cosiddetto tanking, un fenomeno sempre più diffuso nella Lega. E sempre meno apprezzato.

LA SITUAZIONE

Difficile ricordare una simile situazione di degrado, a una decina di partite dal termine della regular season. Con tutta probabilità la bellezza di otto squadre, equamente suddivise tra Est e Ovest, chiuderanno la stagione al di sotto delle 30 vittorie. Nove, se i Knicks continueranno sulla strada tracciata di recente, con il misero bottino di tre successi nelle ultime 21 sfide giocate. Mai accaduto prima d’ora, in un’annata da 82 partite per squadra. Soltanto nel 2011/12, con la stagione però tagliata a 66 partite dal lockout, otto squadre sono scese al di sotto del 35% di vittorie, l’equivalente di 29 in una normale regular season. Per la storia NBA è perfino inusuale avere sei o sette squadre con più di 53 sconfitte, figuriamoci nove. Di queste, soltanto i Nets non hanno “incentivi” a perdere, considerando che la loro prima scelta al Draft finirà tra le mani dei Cavaliers.

RICOSTRUZIONE A EST

Escludendo dal novero Brooklyn (23-49), che sembra ancora lontana dal minimo indispensabile per poter aspirare a una stagione dal record positivo, le altre otto squadre stanno mettendo in scena uno spettacolo degradante per la NBA. Detto dei Knicks (26-46), i Bulls (24-47), con la trade che ha portato Jimmy Butler ai Timberwolves la scorsa estate, hanno dimostrato di avere gli occhi fissi al futuro, senza curarsi troppo del negativo presente. Per i Magic (21-51) è prevista un’offseason tragica, con lo spazio salariale ridotto ai minimi termini e uno scarso appeal per chiunque voglia trasferirsi in Florida. Motivo per cui la scelta al Draft sarà ancor più fondamentale. Gli Hawks (21-51), più di ogni altro a Est, sono in piena ricostruzione, dopo che le proprie stelle hanno lasciato, una dopo l’altra, la squadra la scorsa estate.

OVEST SPACCATO IN DUE

La distinzione tra navi da guerra e relitti abbandonati è ancor più evidente in Western Conference. La situazione è paradossale: verosimilmente, ben dieci squadre possono superare quota 45 vittorie, mentre quattro si fermeranno poco oltre i 25 successi. Tra Suns (19-53) e Grizzlies (19-53) sta andando in scena una lotta senza fine per conquistare la palma di peggior squadra NBA. Memphis è riuscita nell’impresa di vincere appena una partita nelle ultime 23 giocate, delle quali l’ultima con un clamoroso passivo di 61 punti (!!!) contro i non imprescindibili Hornets. Phoenix, che continua a mettere in serie scelte sbagliate, anche e soprattutto al Draft, è però un avversario “tosto” nella corsa all’ultimo posto. I Mavericks (22-50) stanno salutando Dirk Nowitzki nel peggiore dei modi nell’anno dell’addio al basket, ma hanno necessità di trovare un futuro oltre il tedesco al Draft. I Kings (24-49), nonostante qualche innesto di valore nella scorsa offseason, restano lontani dall’interrompere la striscia di ormai 13 stagioni senza playoff.

PERDERE, PERDERE, PERDERE

Quanto sia allucinante la situazione del tanking, lo dimostrano i numeri: a febbraio, escludendo i Knicks, le altre otto “meraviglie” hanno collezionato 12 vittorie in 68 partite giocate. Proprio a New York, Enes Kanter ha parlato per tutti coloro che odiano questo modo di vivere il basket:

Odio perdere. Sono frustrato. Sono venuto a New York per vincere. Non mi interessa granché della scelta al Draft 2018. Voglio fare i Playoff, non marcire in panchina perché così la squadra ha più possibilità di perdere“.

Anche perché, in questo modo, nessuna di queste nove squadre è lontanamente certa di finire tra le prime tre in lottery al prossimo Draft. Chissà che vederle cadere in basso anche in quel caso possa aiutare a cancellare lo spirito del tanking.