Meraviglioso Darussafaka, sua l’EuroCup! Capolavoro di Wilbekin e coach Blatt

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Darussafaka vince l’EuroCup 2018 – © 2018 Eurocup

Il primo trofeo della stagione 2017-18 è assegnato: a vincerlo è il Darussafaka che fra le mura amiche della Volkswagen Arena di Istanbul conquista l’EuroCup! Il club turco supera 2-0 in finale i russi della Lokomotiv Kuban, presentatisi alla serie per il titolo imbattuti – 20 vittorie in altrettante partite -, mette in bacheca il primo storico sigillo continentale (il primo successo dal 1962) e strappa il pass per l’Eurolega 2018-19, dopo che l’anno passato erano arrivati fino ai playoff, battuti 3-1 dal Real Madrid.

Un vero e proprio capolavoro di una squadra forte, fortissima, costruita per vincere l’Eurocup e tornare in Eurolega: un successo griffato da David Blatt, il coach che ha resistito alle sirene di Maccabi Tel Aviv e Barcellona per restare sul Bosforo e regalare un trofeo a questo giovane e ambizioso club. E marchiato a fuoco da Scottie Wilbekin, MVP delle finali dopo il premio della regular season, che ai 52 punti totali ha aggiunto le bombe decisive in gara 1 e in gara 2.

Senza dimenticarsi il supporting cast, da JaJuan Johnson, lungo ex Cantù che è stato decisivo in gara 2 con 11 rimbalzi e 2 stoppate, a Will Cummings, MVP di gara 1 con le sue scorribande, passando per Howard Sant-Roos, il cubano cresciuto in Brianza, esploso al Nymburk e diventato determinante con Blatt. Lui l’eroe di gara 1 col canestro e la rubata che ha permesso a Wilbekin di infilare la bomba del pareggio e portare la partita all’overtime.

David Blatt, vincitore ovunque

C’è ancora tanta amarezza per la sconfitta nelle NBA Finals 2015 contro i Warriors e per come è stato esonerato dai Cleveland Cavaliers a inizio 2016, ma non c’è il minimo dubbio che David Blatt sia uno dei più grandi allenatori dell’ultimo ventennio. L’allenatore americano (ha studiato a Princeton e ha giocato per il leggendario Pete Carrill), ma naturalizzato israeliano, ha infatti vinto ovunque: l’EuroCup col Darussafaka è solo l’ultimo di una sfilza di trionfi che comprendono l’EuroLega del 2014 a Milano col Maccabi Tel Aviv e le medaglie da ct della Russia, il bronzo a Londra 2012, l’oro a EuroBasket 2007 e il bronzo a EuroBasket 2011. Senza dimenticare i 4 titoli in Israele e la Lega Adriatica 2012 col Maccabi, lo Scudetto 2006 e la Coppa Italia 2007 con la Benetton Treviso, e la FIBA EuroChallenge 2005 con la Dinamo San Pietroburgo. Un palmarès spettacoloso per il nativo di Boston, unico insieme al leggendario Dusan Ivkovic ad aver vinto in carriera EuroLega, EuroCup e oro a EuroBasket.

Scottie Wilbekin, MVP… anzi, Mr. Clutch

Quattro anni da leader a Florida, poi lo sbarco in Europa e la trasformazione in assoluta stella col Darussafaka di coach David Blatt. Questa EuroCup è marchiata a fuoco da Scottie Wilbekin, attaccante e tiratore 5 stelle lusso, un giocatore diventato immarcabile e devastante col salire del livello della competizione. I 41 punti con 10 triple a Monaco di Baviera in gara 2 delle semifinali sembravano il punto più alto e invece, col titolo di MVP stagionale in mano, ha alzato l’asticella in finale: 24 punti e la tripla per andare all’overtime in gara 1, 28 punti (19 nel primo tempo) e la pazzesca bomba per chiudere il discorso in gara 2, prestazioni che gli sono valse anche il premio di MVP delle finali, roba riuscita solo a Tyrese Rice col Khimki nel 2015. Da 19.7 punti di media in stagione a 26 nelle finali in cui ha anche infilato 10 triple, equamente divise tra gara 1 e gara 2: ad impressionare è stato però il controllo della situazione, il saper sempre fare la scelta giusta e non sbagliare mai i tiri decisivi. “Scottie è un prime-time player“, ha detto il compagno Michael Eric. Una definizione perfetta per un talento che l’anno prossimo, a meno di un salto in NBA, si misurerà coi migliori dell’EuroLega!