NBA Playoff 2018: preview Eastern Conference

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L’Est è pronto a cambiare padrone? I Cavaliers si presentano ai playoff con il minor numero di certezze rispetto alle ultime tre stagioni, in cui hanno raggiunto le Finals, superando due volte i Raptors e una gli Hawks nell’atto finale di Conference. I Celtics erano i principali indiziati allo scippo della corona, ma gli infortuni a Gordon Hayward prima e a Kyrie Irving poi, li hanno resi quantomai vulnerabili. Che possa quindi essere la volta buona dei canadesi? Tutto è possibile, soprattutto considerando che Cleveland rischia anche all’esordio contro i Pacers. Non fate i conti senza il Re, però.

NBA Playoffs 2018: calendario e risultati

(1) Toronto Raptors vs (8) Washington Wizards

In regular season: 4-0

I Raptors hanno riscritto la storia della franchigia con 59 vittorie in regular season e un primo posto, mai raggiunto prima, in Eastern Conference. Davanti a loro, però, un’insidia inaspettata. I Wizards hanno un quintetto completo e temibile, che in post-season potrebbe soffrire assai meno l’assenza di ricambi adeguati dalla panchina. La squadra della capitale ha vinto appena 7 delle ultime 21 partite giocate, ma ha recuperato un John Wall a pieno ritmo appena in tempo per essere competitivi ai massimi livelli in questa serie.

I canadesi, invece, non hanno sbagliato nulla finora. Un miglioramento continuo e costante sui due lati del campo, in particolare per quanto riguarda il tiro da oltre l’arco e la protezione del proprio canestro, li ha resi la squadra numero uno a Est. Una panchina sorprendente e devastante, che ha un net rating di +17.1 ogni 100 possessi nei 340 minuti trascorsi insieme sul parquet, ha aiutato DeMar DeRozan e Kyle Lowry a percepire meno pressione, soprattutto psicologica, sulle spalle. Ora, per sognare di raggiungere le prime Finals nella storia della franchigia, tocca a loro alzare l’asticella, molto più rispetto a quanto fatto finora in carriera. Wizards da tenere d’occhio. Da considerare la possibilità che possano allungare una serie, però, saldamente nelle mani dei Raptors.

(2) Boston Celtics vs (7) Milwaukee Bucks

In regular season: 2-2

Il sogno dei Celtics, che non raggiungevano quota 50 vittorie (53) in regular season dal 2011, rischia di essere distrutto molto prima del tempo dagli infortuni. L’obiettivo di Boston era quello di raggiungere le finali di Conference e di sfidare i Cavaliers, con l’ex Kyrie Irving sugli scudi, per il trono dell’Est. Irving, però, non ci sarà nei playoff, così come Gordon Hayward, la cui stagione della consacrazione è durata appena 6 minuti. Anche Marcus Smart e Daniel Theis non saranno della partita, almeno contro Milwaukee, che può quindi credere all’impresa. Anche se il team di Brad Stevens resta determinato e di qualità.

Con un Giannis Antetokounmpo da 26.9 punti, 10 rimbalzi, 4.8 assist, 1.5 palle rubate e 1.4 stoppate nulla è irraggiungibile. Per The Greek Freak arriva, finalmente, la prova della verità. I Celtics sono la miglior difesa della Lega, con 101.5 punti subiti ogni 100 possessi, e sono pronti a frenare la sua irruenza, soprattutto nel pitturato, in cui ha segnato 13.3 punti a partita, il massimo negli ultimi 15 anni. La chiave per i biancoverdi, sui due lati del campo, sarà Al Horford, unico dei Big Three odierni a restare integro in vista della postseason. E poi, un insieme di gioventù e sconsideratezza, da entrambe le parti. Si rischia di arrivare a Gara 7, ma è un rischio bellissimo. Almeno per gli appassionati.

(3) Philadelphia 76ers vs (6) Miami Heat

In regular season: 2-2

I Sixers non potevano sperare in occasione più ghiotta per continuare a risorgere dalle proprie ceneri, al ritmo di “Trust the Process“. Dopo aver vinto la miseria di 75 partite in quattro stagioni, Philadelphia ha raggiunto quota 52 (!), con 16 meravigliose perle consecutive a chiudere l’annata. Guidato da Joel Embiid e Ben Simmons, due tra le giovani stelle più promettenti della Lega, il gruppo di Brett Brown, capace di inserire splendidamente a roster anche il nostro Marco Belinelli dopo le disavventure ad Atlanta, viaggia spedito verso il secondo turno di post-season.

Attenzione, come ogni anno, agli Heat. Un gruppo solido, tenace e in grado di lavorare ad altissimi livelli pur con una squadra che, almeno in teoria, è l’intrusa in questa postseason. Goran Dragic e Hassan Whiteside sono le armi più pericolose nelle mani dell’irriducibile Erik Spoelstra, dimostratosi ancora una volta tra i migliori head coach nel panorama NBA. Se Philadelphia sarà in grado di confermare i 113.1 punti segnati ogni 100 possessi nelle ultime 16 partite, la serie può anche chiudersi con un sonoro quanto incredibile sweep. Se i giovani talenti avvertiranno la pressione della post-season, invece, attenzione ad allungare eccessivamente la questione.

(4) Cleveland Cavaliers vs (5) Indiana Pacers

In regular season: 1-3

LeBron James non ha intenzione di interrompere la propria leggenda a sette Finals consecutive. Sulla sua strada, però, un avversario temibile e sorprendente come questi Pacers, capaci di sovvertire il pronostico di una stagione avversa dopo la partenza di Paul George la scorsa estate. I Cavaliers non arrivano al meglio a questi playoff, ma ormai sembra poter essere una consuetudine delle ultime stagioni, vissute in sordina finché le partite non hanno iniziato a essere decisive. Attenzione, però. I 109.5 punti subiti ogni 100 possessi, penultimo score nella Lega, dovranno scendere drasticamente di fronte alle insidie di Indiana.

L’esplosione di Victor Oladipo, favorito numero uno al premio di Most Improved Player of the Year, insieme a Bojan Bogdanovic, Myles Turner e a un roster ricco di talento, ha reso la squadra di Nate McMillan una grande insidia in questo primo turno di playoff. Nella propria stagione numero 15 nella Lega, però, James ha riscritto ancora una volta i libri dei record, con 27.5 punti, 8.6 rimbalzi e 9.1 assist di media. Numeri a dir poco clamorosi, che potrebbero alzarsi ulteriormente nei playoff. I Pacers hanno conquistato 41 partite (su 45!) quando hanno chiuso avanti il terzo quarto, ma i Cavaliers hanno fatto addirittura meglio, vincendone 39 su 39. Serie combattuta, da decidersi fin dalle prime fasi dei match. Con il Re favorito, ancora una volta.