Playoff Euroleague al via! Inizia la corsa alle F4 di Belgrado

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Le magnifiche otto d’Europa sono pronte alla sfida playoff. Domani sera al via le sfide incrociate al meglio delle cinque partite per decidere quali saranno le 4 squadre che si affronteranno nella Final Four di Belgrado. Dopo una stagione lunga e faticosa (e l’anno prossimo lo sarà ancora di più con l’aggiunta di 2 squadre decisa dal board) si entra nel momento più caldo, quando le partite contano il doppio e non sono permessi passi falsi, soprattutto per le squadre più quotate, per evitare scivoloni imprevisti ed eliminazioni precoci.

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CSKA MOSCA (1) VS KHIMKI MOSCA (8)

Il CSKA Mosca, testa di serie numero uno del tabellone, si vede costretta a confrontarsi contro il Khimki in un derby che avrebbe volentieri evitato.
Il Khimki ha strappato l’ultimo ticket disponibile per la post season ma è risaputo che durante i derby riesce a sopperire alle evidenti lacune attingendo all’orgoglio e al desiderio di rovinare la festa ai più quotati vicini.
Il CSKA ha chiuso con un record di 24-6, guadagnandosi il pass playoff già a meta marzo e crollando solamente una volta tra le mura amiche. Quest’anno i russi sembrano meno dipendenti da De Colo (17 punti di media), con Sergio Rodriguez positivo ma ancora troppo discontinuo. Il jolly di coach Itoudis è Clyburn (11 punti e 6 assist) che gioca oltre 25 minuti di gioco ben coadiuvato da Cory Higgins (13), mentre sotto le plance la rotazione Hynes–Hunter sembra aver colmato il gap di centimetri accusato lo scorso anno.
Il Cska sembra un’armata invincibile che non ha punti deboli, e la strada verso Belgrado al momento non presenta ostacoli. O forse solo uno e pure familiare. Alexey Shved, cresciuto tra le file dei moscoviti, abbandonati per il salto oltreoceano. La guardia ex Minnesota ha chiuso la stagione al primo posto la classifica marcatori (21.2 punti) risultando una spina nel fianco per qualunque difesa. Per arginare il Cska Mosca, coach Bartzokas avrà bisogno anche del miglior Anthony Gill (11 punti e una stagione più che positiva), James Anderson (10) e Tyler Honeycutt (9.3), oltre che di tutto l’orgoglio di una squadra che è stanca di essere considerata la squadra B della capitale.

PANATHINAIKOS ATENE (4) VS REAL MADRID (5)

Probabilmente il quarto di finale più incerto e combattuto tra due delle squadre più nobili di Euroleague. Ci sono quindici coppe in campo, nove appartenenti agli spagnoli e sei raccolte dai greci. Il Panathinaikos ha il vantaggio del fattore campo (che ad OAKA vuol dire tantissimo), raggiunto al termine di un acceso duello con gli spagnoli. I riflettori sono puntati su Nick Calathes, senza dubbio l’uomo più importante dei verdi, forse pure troppo condizionante sul destino dei greci e coach Pasqual lo ha imparato dopo la serie di sconfitte rimediate a dicembre. Il ritorno di James Mike (15 punti) e la continuità del duo di “lunghi” Gist (10) e Singleton (11) sono le carte che hanno permesso ai greci di raggiungere la post season. Occorrerà superarsi per vincere a Madrid e chiudere la pratica anticipatamente, sapendo però che OAKA è un fortino incredibile e che il fattore campo andrà mantenuto.
La formazione di coach Laso ha chiuso al quinto posto con un record di 19-11, alternando una supremazia schiacciante nella prima fase per poi crollare in un tunnel di cinque stop consecutivi a cavallo di natale. Luka Doncic ha giocato una stagione, forse l’ultima a Madrid, da MVP con 17 punti, 5 rimbalzi e 4 assist di media. È l’unico giocatore madridista a chiudere la regular season in doppia cifra, ben supportato da Randolph (9.7), Carroll (9.1) e Ayon (9.1). Campazzo ha disputato una stagione sorprendente, limitando l’assenza di Llull, ma sarà costretto a saltare la serie per un intervento al ginocchio, mentre il reparto lunghi è stato martoriato dagli infortuni con Ayon e Randolph out per diverse settimane, mentre l’acquisto estivo Kuzmic out dalla seconda partita.

FENERBAHCE (2) VS BASKONIA (7)

Sulla carta sembrerebbe uno scontro senza sorprese, vuoi per la differenza di roster vuoi per l’ottimo stato di forma del Fenerbahce che nel girone di ritorno ha chiuso con 12 vittorie e 3 sconfitte. I campioni d’Europa in carica hanno faticato molto nella prima parte di Euroleague, pagando i numerosi cambiamenti estivi. Brad Wanamaker (14 punti) è stato il miglior marcatore, ma nei momenti più difficili i turchi si sono affidati a Jan Vasely (12.9) che orfano del gemello Udoh si è ritagliato il ruolo di leader. Positivo l’apporto di Melli (8.3 punti e 5 rimbalzi) mentre Luigi Datome (9.6 punti con il 43.4% da tre) rimane un’arma tattica importantissima. Coach Obradovic sa che ripetersi sarà difficile ma ha le carte in regole per regalarsi la decima Euroleague personale.
Il Baskonia può certamente essere annoverata tra le sorprese dell’anno: i baschi hanno chiuso al settimo posto dopo aver occupato le posizioni meno nobili fino a metà gennaio e strappando il pass nelle ultime giornate con una rincorsa importante. La maggior parte del merito è di Toko Shengelia che meriterebbe il titolo di MVP per aver portato una squadra normale tra le magnifiche otto d’Europa. L’ostacolo ora sembra insormontabile, e Vitoria avrà bisogno del miglior Beaubois (12 punti) e Voigtmann (8.6), ma il giocatore che potrebbe spostare gli equilibri è Jayson Granger (10 punti e 5 rimbalzi) che dovrà cercare di essere ancora più leader in queste sfide decisive. L’eventuale miracolo del Baskonia passa da lui.

OLYMPIACOS PIREO (3) VS ZALGIRIS KAUNAS (6)

Una sfida che si preannuncia combattuta, intensa e davvero interessante: lituani e greci sono le squadre che a lunghi tratti hanno mostrato il miglior gioco d’Europa durante la stagione. L’Olympiacos ha chiuso con 19 vittorie e nonostante le 4 sconfitte nelle ultime 5 uscite restano una delle serie candidate al titolo europeo. Spanoulis ha ritardato l’inizio di stagione complice un problema fisico ma si è comunque ritagliato il ruolo da star (13 punti e 5.7 assist) e potrebbe arrivare a questi playoff meno usurato. Sempre solido poi l’apporto fornito da Printezis (12 punti e 6 rimbalzi) e Milutinov (9.3). Da registrare l’ottima stagione dell’ex milanese Jamal Mclean (8.3 punti), sempre decisivo nelle gare importanti.
Lo Zalgiris ha disputato una stagione spettacolare e sorprendente che gli ha garantito la simpatia dell’intero pubblico anche fuori dalla Lituania. 18 vittorie e 12 sconfitte, con in mezzo i miracoli contro Panathinaikos e Fenerbahce, questo l’incredibile score della compagine di Jasikevicius. Difficile stabilire chi merita una menzione particolare in una squadra in cui tutti hanno dimostrato qualità e carattere: Jankunas, da capitano, ha disputato una stagione importante (12 punti), ben supportato da Pangos (12) e White (10). Le larghe rotazioni di coach Jasikevicius rendono lo Zalgiris una compagine difficile da affrontare.