Avery Bradley pronto al rilancio, ma chi è disposto a pagarlo?

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Dopo le stagioni in rampa di lancio con i Boston Celtics, Avery Bradley ha subito una notevole battuta d’arresto con la cessione ai Detroit Pistons prima e ai Los Angeles Clippers poi. Sono scese di parecchio le sue medie punti, rimbalzi (passati addirittura da 6.1 a 2.5) e le percentuali al tiro (da 46.3% a 41.1%). E per un giocatore che basa tutto su difesa e tiro da tre non è un gran segnale; ma Bradley ha 27 anni e recuperato l’infortunio di quest’anno può diventare un pezzo veramente importante per una squadra con ambizioni.
Per la prima volta in carriera testerà la free agency e pur non essendo un giocatore di primissima fascia come possono essere LeBron James, Kawhi Leonard (che non sarà free agent ma ha chiesto la cessione), DeMarcus Cousins o Isaiah Thomas, sarà interessante capire quali saranno le squadre interessate e quali proposte possono offrire al giocatore.

Philadelphia 76ers

I Philadelphia 76ers sono alla ricerca di giocatori consistenti per il loro roster, soprattutto nel ruolo di guardia dove sia Redick che Belinelli sono free agent e il solo Covington non convince troppo. Bradley porterebbe difesa in un sistema che da gennaio in poi ha svoltato proprio nella sua metà campo, oltre a tiro da tre (Phila è stata 10° per efficienza dall’arco e 21esima per percentuale al tiro da spot-up) che con Simmons ed Embiid in campo è necessario per aprire gli spazi e punire le scelte difensive.

San Antonio Spurs

La player option esercitata da parte di Danny Green toglie un po’ di spazio salariale ai San Antonio Spurs (la proposta potrebbe essere la mid-level exception da 8.6 milioni) che però cercano un giocatore proprio come l’ex Celtics da inserire nel loro sistema già ben collaudato. La situazione Kawhi Leonard ovviamente sta togliendo un po’ di attenzione dei neroargento dal resto del mercato, ma giocare per Popovich e per una franchigia come gli Spurs fa gola a tutti i giocatori.

Oklahoma City Thunder

Gli Oklahoma City Thunder erano stati molto vicini al giocatore già a febbraio nei pressi della trade deadline, prima che i Pistons si accordassero con i Clippers per Blake Griffin. L’infortunio di Andre Roberson aveva infatti tolto un’opzione importante a coach Donovan (OKC è passata da sesta a 14esima miglior difesa senza Roberson) e Bradley sembrava essere il sostituto ideale (anzi anche meglio). Da capire ovviamente la situazione Paul George, ma i Thunder avrebbero lo spazio per offrire ad AB la mid-level exception da 8.6 milioni (come gli Spurs) e decidere se utilizzarlo come titolare o come sesto uomo, magari in un quintetto con Carmelo Anthony per aumentare la consistenza difensiva della squadra.

Memphis Grizzlies

La dirigenza dei Memphis Grizzlies sta ripetendo a più riprese che l’obiettivo dopo la pessima ultima stagione è quello di ritornare subito ai playoff: il ritorno dall’infortunio di Mike Conley dovrebbe dare nuova linfa anche a Marc Gasol e a tutto l’ambiente. Al Draft con la #4 hanno scelto Jaren Jackson Jr. per lo spot di ala grande, mentre rimane scoperta la posizione di visto che Tyreke Evans sarà unrestricted free agent e difficilmente verrà rinnovato.

Bradley sembra incarnare esattamente lo spirito Grit & Grind che da anni è l’emblema della franchigia, una classe operaia che però è stata spesso ai massimi livelli: difesa e tiro da tre sono le caratteristiche dei giocatori che Memphis sta scegliendo, resta però da capire se Bradley vorrà rischiare di andare in un’altra squadra un po’ in ricostruzione e dal futuro molto incerto.