Milano e Trento si giocano lo Scudetto: la preview della finale

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Una era attesa, l’altra decisamente no: EA7 Emporio Armani MilanoDolomiti Energia Trentino è la finalissima dei playoff di Serie A 2018, una sfida che ormai è diventata una classica degli ultimi anni ma che in pochi si attendevano. Certamente l’Olimpia era la favorita fin da inizio anno e si è confermata tale, viceversa in pochissimi, forse nessuno, si aspettavano di rivedere l’Aquila a questo punto dopo aver perso in 6 gare la finale dello scorso anno contro Venezia. Da stasera, martedì, si alza il supario sulla finale Scudetto: si gioca ogni due giorni e tutte le sfide sono visibili su RaiSport e Eurosport!

Qui Milano

Decima finale dal 2014 per Milano che, al primo anno con Simone Pianigiani in panchina, torna a lottare per lo Scudetto, titolo che manca dal 2016! L’EA7 Emporio Armani è una corazzata, ha titolari e alternative di altissimo livello in ogni ruolo, ha talento, esperienza, centimetri e chilogrammi in abbondanza ed è la naturale favorita da inizio stagione. Dopo aver toccato il fondo con l’eliminazione al primo giorno delle Final Eight di Coppa Italia contro Cantù, Milano ha chiuso bene la stagione, ha evitato l’ultimo posto in Eurolega e soprattutto ha stabilito delle gerarchie in squadra, affidando le chiavi a capitan Cinciarini e togliendo di mezzo Theodore. Nei playoff ha alternato grandi prestazioni a partite con alti e bassi ma nè contro Cantù (3-0), nè contro Brescia (3-1), è apparsa battibile in una serie.

L’Olimpia sta difendendo forte, ha fisico e atletismo, soprattutto ha due rim protector di eccellente livello come Tarczewski e Gudaitis; in attacco non è sempre fluida ma vanta il 41% da tre e può contare su solisti clamorosi come Goudelock, Kuzminskas e Micov: il Mini Mamba sfiora i 14 punti di media nei playoff e quando si accede è devastante (si guardi a gara 3 con Cantù, 24 punti, e a gara 3 a Brescia, 12 nel solo 4°, 20 alla fine), il serbo è di una costanza pazzesca e anche il lituano, arrivato fra squilli di tromba, pare aver superato la timidezza e ha chiuso la serie con la Germani con una prova chirurgica da 24 punti.

Qui Trento

Anche la stagione dell’Aquila è stata a due facce: un girone d’andata anonimo, fuori dalle Final Eight di Coppa Italia, ma con la Top 16 di Eurocup. Poi, con l’uscita dalla Coppa e il ritorno di Hogue al posto di Behanan, la Dolomiti Energia ha vinto 16 delle successive gare, playoff compresi, dove ha fatto fuori Avellino e Venezia per 3-1 ribaltando il fattore campo, e mantenuto inviolato il PalaTrento (ultima sconfitta casalinga il 28 gennaio contro la Reyer). Il leader emotivo è Toto Forray, playmaker italo-argentino a Trento dal 2011, quando la squadra era ancora in B, e attorno a lui il GM Salvatore Trainotti ha costruito un roster zeppo di giocatori simili per altezza, atletismo, doti tecniche e talento, praticamente intercambiabili.

E qui sta il capolavoro di Maurizio Buscaglia, uno dei migliori allenatori del panorama italiano e non solo, capace di implementare un sistema senza ruoli dove in difesa possono cambiare contro chiunque (qui sta la grande aggressività difensiva dell’Aquila) e in attacco sfruttano al massimo le doti dei singoli senza dare riferimenti agli avversari. Tolti Forray e Gutierrez, più le guardie Flaccadori e Franke, i vari Sutton, Shields, Beto Gomes, Silins e Hogue possono ruotare tra il 3 e il 5 su entrambi i lati del campo, cosa che ha reso la Dolomiti Energia un rebus per chiunque negli ultimi mesi. Su tutti Shields (13.6 di media nei playoff) e Sutton (12.4) sono i più pericolosi perchè in grado di creare dal palleggio e attaccare in uno contro uno, gli altri hanno bisogno di essere innescati ma non vanno sottovalutati.

Il pronostico

Difficile scommettere contro Milano, la squadra più talentuosa e profonda della Serie A, ma Trento gioca bene, ha carattere, le idee chiare e la voglia di vendicare la sconfitta del 2017 contro Venezia. Dalla parte dell’EA7 Emporio Armani c’è la cabala dell’anno pari (scudettata nel 2014 e nel 2016, fuori in semifinale nel 2015 e nel 2017, proprio con Trento), c’è la tradizione e c’è il fattore campo, oltre a un bilancio complessivo di 11-8 dal 2014, quando l’Aquila è salita in A. Milano ha vinto i tre confronti stagionali, Supercoppa compresa, ma la Dolomiti Energia è in grandissima forma, ha fatto fuori con autorità Avellino e Venezia ribaltando il fattore campo e come detto prima il PalaTrento è un fortino difficile da espugnare. Sarà una serie tosta, serviranno 5, 6, forse 7 partite, ma alla fine a trionfare sarà l’Olimpia!