Denver scommette su Thomas, Ellington resta a Miami

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I fuochi d’artificio dei primi 3 giorni di free agency 2018 si sono ovviamente spenti, con i nomi più importanti che hanno fatto la loro scelta, LeBron James probabilmente ultimo di questa lista in ordine temporale, e con le franchigie impegnate ora a firmare contratti a cifre molto minori per rimpolpare i roster e soprattutto le panchine in vista della lunga regular season, senza però andare ad intaccare troppo il salary cap.
Nella notte però è arrivata una firma comunque importante, oltre che alcune trade, che hanno coinvolto direttamente o indirettamente soprattutto i Denver Nuggets, al lavoro per sistemare la squadra sia a livello tecnico che economico: per la prima parte infatti è stato ingaggiato Isaiah Thomas, passato in meno di una stagione da essere candidato al premio di MVP a firmare un contratto al minimo salariale; per la seconda invece i Nuggets si sono liberati dei contratti di Faried e Arthur in modo da risparmiare quasi 21 milioni di dollari di salary.

Denver: Thomas come 6° uomo, Faried addio dopo 7 anni

La firma al minimo di IT, circa 2 milioni, può essere un ottimo colpo per la franchigia del Colorado: l’impatto economico infatti è minimo, non va ad appesantire un cap che già si era gravato nel giorno di apertura della free agency dei rinnovi milionari di Nikola Jokic e Will Barton (200 milioni combinati nei prossimi 5 anni), e permette di avere in uscita dalla panchina come cambio di Jamal Murray, un giocatore che prima della sfortunata stagione scorsa (infortunio a Boston, cessione ai Cavs, incomprensioni con Cleveland e cessione ai Lakers, infortunio a Los Angeles) era uno dei candidati al premio di MVP della regular season e vero e proprio idolo del Boston Garden. Thomas non è riuscito a trovare un accordo più lungo e remunerativo, probabilmente per paura di alcune squadre della sua condizione fisica visto che la scorsa stagione ha giocato poco e con i minuti contingentati. Inoltre il suo carattere da sempre rimane problematico e questo è un altro punto che spaventano coach e GM.
Thomas, se sano fisicamente però, potrebbe essere una grande aggiunta offensiva alla truppa di coach Malone, avendo dalla panchina un giocatore che anche in pochi minuti può dare un grande impatto a livello di punti realizzati.

Per Thomas che entra, Kenneth Faried e Darrel Arthur salutano, ceduti insieme a due future scelte al Draft ai Brooklyn Nets in cambio di Isaiah Whitehead, che quasi sicuramente verrà tagliato dai Nuggets. Una trade realizzata solamente per dare respiro al salary cap di Denver che come detto era piuttosto ingolfato dai contrattoni di Jokic, Millsap, Harris e Barton; in questo modo infatti oltre ai 21 milioni di salary risparmiati, la cifra arriverà a 43 milioni di dollari considerando anche la luxury tax.

Per i Brooklyn Nets invece è l’ennesima occasione per accumulare altre scelte al Draft future (la scelta al primo giro di Denver del 2019 è protetta nelle prime 12 mentre quella al secondo giro 2020 non è protetta) e procedere nel loro The Process, assorbendo i salari di Faried e Arthur grazie allo spazio che avevano a disposizione.

Atlanta: arriva Jeremy Lin, saluta Schroeder?

Per poter procedere con la trade con i Nuggets, i Nets poco prima hanno scambiato Jeremy Lin con gli Atlanta Hawks. Oltre al playmaker ad Atlanta sono andati anche una seconda scelta del Draft 2025 e i diritti per scambiare le scelte nel 2023; percorso inverso invece l’ha fatta la scelta al secondo giro del 2020 (via Portland) oltre ai diritti su Isaia Cordinier (una seconda scelta al Draft 2016).
In questo modo Brooklyn ha liberato spazio salariale cedendo un giocatore che sarebbe stato chiuso da D’Angelo Russell e Spencer Dinwiddie che saranno le due point guards di questa stagione per coach Atkinson.
Gli Hawks invece assorbono il contratto da 12.5 milioni di $ in scadenza la prossima estate di Lin e cercheranno di capire com’è la sua situazione fisica dopo la rottura del tendine rotuleo subita dal giocatore nella prima partita della scorsa stagione. Se l’ex Knicks starà bene è probabile che Atlanta lo utilizzerà dalla panchina come backup e cercherà di cedere Dennis Schroder visto che la scelta al Draft è ricaduta su Trae Young che sarà il playmaker titolare.

Miami trattiene Ellington, è la scelta giusta?

Uno degli ultimi free agent davvero interessanti rimasti liberi, oltre a Thomas, era Wayne Ellington che un po’ a sorpresa non è riuscito a trovare un contatto da qualche contender ma ha accettato il rinnovo annuale da 6.2 milioni di dollari con i Miami Heat. Il tiratore ha vissuto una grandissima stagione e si pensava potesse andare a monetizzare altrove, oppure avere una chance in una squadra che puntava ad arrivare in fondo alla stagione; invece rimarrà a Miami che ora si ritrova con un reparto guardie affollatissimo (Dragic, Johnson, Richardson, Ellington, Waiters, McGruder) ma soprattutto con un salary cap altissimo (circa 25 milioni oltre la luxury tax) e pieno per tanti anni ancora.

2 COMMENTS

    • In effetti un giocatore come Thomas, per un anno al minimo salariale, chiedendogli di fare da backup a un ragazzo in rampa di lancio come Murray potrebbe essere veramente una grande presa.
      Va capito se è integro fisicamente.

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