La lite con Green allontana Durant dai Warriors: Lakers, Clippers e Knicks sognano!

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Kevin Durant, Golden State Warriors – © 2017 Nike

Che lo spogliatoio dei Golden State Warriors non fosse facile e tranquillo si sapeva, che l’ambiente attorno alla squadra di Steve Kerr non fosse tutto rose e fiori lo si poteva immaginare, che i 3 titoli NBA in 4 anni (gli ultimi 2 di fila) non placassero tutti i mali si sospettava, e si pensa anche che qualche scontro, qualche uscita a mezzo stampa e qualche “magheggio”, siano fondamentali per stimolare continuamente un gruppo che potrebbe facilmente annoiarsi essendo ancora favorito per l’anello e il conseguente “Three Peat”. Però stavolta, con la dura lite tra Draymond Green e Kevin Durant, iniziata sul parquet dello Staples Center e proseguita (pare) negli spogliatoi, potrebbe essersi davvero rotto qualcosa in casa Warriors.

Il fattaccio

La scintilla è la pessima gestione del possesso di Dray sul finire della sfida coi Clippers, sul 106-106 a pochi secondi dalla sirena, un possesso terminato con la palla persa di Green e la sfida che va in overtime, persa dai Warriors senza Durant, uscito per 6 falli. Da lì la situazione è esplosa, col diverbio bollente tra l’ex Michigan State e KD, coach Kerr che fa ammenda e si rimprovera di non aver chiamato timeout, e la conseguente sospensione dello stesso Green per la gara con Atlanta.

A questo si aggiunge la dichiarazione di un giocatore dei Warriors, rimasto anonimo, che a Marcus Thompson di The Athletic ha detto: “Con quello che è stato detto, già adesso non c’è alcuna possibilità che Durant resti con noi. L’unica speranza che hanno i Warriors è quella di andare da Durant, ribadirgli che vogliono che torni e sottolineare il fatto che l’hanno difeso pubblicamente e hanno preso la sua parte nella lite con Draymond Green“.

Ecco, visto che tutto è legato al futuro di Durant e alla sua free agency nell’estate 2019 (KD ha la player option per uscire dal biennale da 61.5 milioni di dollari firmato la scorsa estate), vediamo quali possono essere le potenziali destinazioni dell’ex Texas, Golden State compresa.

Restare sulla Baia

Nonostante la lite e i rapporti non idilliaci con Draymond Green, non è assolutamente escluso che Durant resti ai Warriors. Molto dipenderà da come finirà questa stagione ma a prescindere Golden State gli garantisce le maggiori possibilità di continuare a vincere e non va sottovalutato il fatto che la squadra l’anno prossimo si sposterà a San Francisco nel nuovo Chase Center e finora Durant è stato sempre il rappresentante della squadra negli eventi pubblici legati alla nuova arena, fin dall’inaugurazione dei lavori. Dal punto di vista economico la franchigia dovrà fare un grosso sforzo, già quest’anno paga oltre 20 milioni in luxury tax e la prossima estate dovrà anche rinegoziare il contratto con Klay Thompson, free agent, che non sembra intenzionato ad andare via ma che comunque non accetterà un salario al ribasso.

I Lakers e l’amico LeBron James

E’ ovvio che i Los Angeles Lakers sono l’alternativa più credibile per KD, per tanti motivi. La possibilità di giocare per una franchigia storica, di dividere lo spogliatoio col grande amico LeBron James, di godersi i riflettori di Hollywood e dello star system, e la sfida di provare a battere i Warriors da avversario! I Lakers avranno oltre 40 milioni di dollari di spazio salariale ed è certo che proveranno a convincere uno tra KD e Kawhi Leonard a sbarcare a LA dopo aver fallito la scorsa estate il tentativo per Paul George e aver perso ogni chance di corteggiare Jimmy Butler, che resterà ai 76ers.

L’alternativa Clippers

Sempre a Los Angeles ci sono i Clippers, col proprietario Steve Ballmer e il guru Jerry West. Questa sembra più una soluzione di ripiego nonostante ci saranno molti soldi da spendere – 48.6 milioni di cap space -, giovani talenti in rampa di lancio – Shai Gilgeous-Alexander su tutti, più Montrezl Harrell -, e due giocatori importanti nel roster – Gallinari e Lou Williams. Non c’è molto altro in realtà perchè Tobias Harris, Marcin Gortat, Avery Bradley, Boban Marjanovic e Patrick Beverley saranno free agent, e quindi i Clippers avranno molto lavoro da fare per capire in che direzione vogliono andare, a prescindere dal tentativo per Durant.

I New York Knicks, la sfida vera

Gettiamo la maschera! Se al termine di questa stagione Durant vincesse il terzo titolo coi Warriors e volesse provare una vera sfida, allora firmerebbe per i Knicks, la franchigia di New York che non vince l’anello dal 1973 e non va in finale dal 1999. Nella Grande Mela Durant potrebbe davvero essere la superstar che manca da tempo in campo e fuori, una manna dal cielo per stampa e sponsor, e anche per lui sarebbe molto vantaggioso in termini commerciali. Il problema è la squadra perchè, anche con Durant, questi Knicks sarebbero appena da playoffs, non di più: i giovani sono ancora da valutare (Ntilikina, Knox, Trier e Robinson…), ci sono i dubbi legati alla salute di Porzingis (restricted free agent la prossima estate, ndr), bisognerà vedere chi arriverà dal Draft (Zion Williamson? RJ Barrett?) e come si sfrutteranno gli oltre 50 milioni di dollari di cap-space, perchè oltre a Durant potrebbe starci un altro ottimo giocatore. In città hanno già iniziato il reclutamento, con manifesti piazzati su alcuni palazzi, e i Knicks possono offrire il fascino di giocare ogni notte al Madison Square Garden, cosa gradita a tutte le stelle: basterà per portare Durant a Est e nello specifico nella Grande Mela?