LeBron James-Dwyane Wade, i “fratelli” che hanno segnato questa NBA

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LeBron James-Dwyane Wade © 2018 twitter.com/NBA

La chiamano fratellanza, “brotherhood”, e non si può usare una parola diversa per descrivere il rapporto tra LeBron James e Dwyane Wade. Amici, compagni, avversari, fratelli: stanotte allo Staples Center si sono affrontati per l’ultima volta, hanno vinto i Lakers di LBJ per 108-105 sui Miami Heat di D-Wade, e al termine i due si sono abbracciati e si sono scambiati la maglia, un gesto che Flash sta facendo con la stella avversaria in ogni gara quest’anno, una sorta di “farewell tour” dato che a fine stagione appenderà le sue Li-Ning al chiodo.

Dal Draft 2003 all’Olimpo NBA

Il Draft del 2003 è uno dei migliori di sempre, insieme a quello del 1984 (Olajuwon, Jordan, Barkley, Stockton) e a quello del 1996 (Iverson, Kobe Bryant, Nash, Allen), con LeBron James alla 1 per i Cleveland Cavaliers e Dwyane Wade alla 5 per i Miami Heat. I due, nonostante quasi 3 anni di differenza (gennaio 1982 per Flash, 30 dicembre 1984 per il Re), diventano subito amici, condividono sfide, All Star Weekend e estati con Team USA.

Dopo 7 stagioni di NBA, con Wade che vince il titolo del 2006 con prove leggendarie mentre LeBron accumula delusioni coi Cavs, arrivando alle Finals 2007 ma venendo spazzato via 4-0 dagli Spurs, ecco che l’estate 2010 è quella che fa incontrare le loro strade. Assieme a Chris Bosh, altro gioiello del Draft 2003, si ritrovano da free agents ai Miami Heat. Tralasciando “The Decision”, James riesce a fare un salto importante per la sua carriera ed è fondamentale la presenza di Wade per riuscirci…

Grandi trionfi e cocenti delusioni, sempre insieme

Con i Miami Heat, e con Wade al fianco, LeBron James è diventato cestisticamente maturo, ha vinto e da lì si è scrollato di dosso tutte le pressioni e le paure. La presenza di Flash lo ha rassicurato, lo ha guidato, lui che aveva già vinto e sapeva come fare: probabilmente è stato Wade, con Udonis Haslem e altri veterani come Battier e James Jones, a tenere unito uno spogliatoio che all’inizio ha rischiato più volte l’implosione e con James che ha provato ad imporsi come ha sempre fatto nelle altre tappe, precedenti e successive della sua carriera.

I due titoli del 2012 contro i giovani Thunder e del 2013 contro gli Spurs, segnati indelebilmente da “The Shot” di Ray Allen, sono l’apice della “vita insieme” di LeBron e Dwyane, il punto più alto di quell’esperienza a South Beach. In Florida, ma non solo, dato che i due hanno condiviso l’emozione di vincere l’oro olimpico con Team USA a Pechino 2008, il famoso “Redeem Team”, e poi a Londra 2012.

Già, Team USA… Con la nazionale James e Wade hanno anche conosciuto l’onta della sconfitta: ad Atene 2004 i due, reduci dall’anno da rookie, si sono dovuti accontentare del bronzo, e finì così anche due anni dopo ai Mondiali FIBA di Giappone 2006. Due brutti scivoloni che hanno convinto USA Basketball a lanciare un nuovo ciclo che ancora oggi è imbattuto.

Delusioni anche e soprattutto in NBA. Impossibile non pensare al 2011 quando i Miami, da grandi favoriti, persero 4-2 le Finals contro i Dallas Mavericks di Nowiztki, Barea, Kidd, Chandler e compagnia, degli outsider che inflissero uno schiaffo pesantissimo a quegli Heat reduci dal primo anno assieme. Probabilmente meno potente fu la sconfitta nelle finali 2014 contro gli Spurs: il 4-1 conclusivo è la perfetta sintesi di un confronto in cui San Antonio aveva più birra, più voglia di rivincita e di riscattarsi, mentre gli Heat erano a fine corsa e con un Dwyane Wade letteralmente senza un ginocchio.

I due hanno poi riprovato a giocare assieme, nella passata stagione ai Cleveland Cavaliers, ma le cose non hanno funzionato e Wade è tornato ai Miami Heat dopo 46 gare in Ohio e le 60 dell’anno precedente a Chicago.

Un’ultima volta assieme

Non poteva esserci teatro migliore dello Staples Center, un video tributo dei Lakers, le luci di Los Angeles e le stars di Hollywood, per celebrare l’ultimo duello tra gli amici che hanno segnato gli ultimi 16 anni di NBA. LeBron ha anche marcato Wade nell’ultimo possesso, con gli Heat a -3 (108-105), e proprio Flash ha sbagliato il tiro del pari, seguito dall’errore di Winslow. Alla sirena finale Wade abbraccia James e da lì le emozioni possono essere liberate, al termine del 31esimo confronto tra i due, quello che spariglia a favore del Re visto che prima di stanotte erano 15 a 15.

LeBron: “Ora provo tante cose, non vedrò più un uomo che per me è come un fratello in campo con me, un amico con cui e contro cui ho combattuto tante battaglie in campo. Non c’è modo migliore di terminare qui allo Staples Center. Oggi la scena è per uno dei migliori giocatori di sempre. L’onore ed il privilegio di essere entrato nella NBA assieme a lui sono tutti miei. Flash ci mancherà in campo“.

Wade: “E’ difficile dire qualcosa, giocare con uno dei più grandi di sempre… sia da compagni che da avversari, abbiamo sempre tirato fuori il meglio di noi, ci siamo spronati. Sono grato di aver avuto la possibilità di giocare con LeBron, la nostra amicizia va oltre la pallacanestro, ma mi mancherà tutto questo. LeBron ha dimostrato di essere una delle personalità più importanti nella NBA di oggi. Dentro e fuori dal campo, non ha rivali. LeBron ha ottenuto dei risultati incredibili, sin dal primo giorno ha saputo sfruttare tutte le sue qualità, non ho dubbi che sarà in grado prima o poi di portarli (i Lakers, ndr) alla finale NBA. Lui non ha limiti, giocherà per sempre, ed io lo guarderò“.

In ogni caso, grazie, a entrambi!